Tanti cittadini per strada e nei principali siti che hanno ospitato i numerosi eventi organizzati. Testimonianza di una voglia forte di rialzare la testa. Organizzazione complessivamente positiva. La politica chiamata a proseguire su questa strada

Partecipazione massiccia alla terza edizione della Notte della Cultura. Fin dal pomeriggio le strade si sono riempiete di messinesi, desiderosi di conoscere o riscoprire i tanti tesori che rendono preziosi il patrimonio artistico e storico della città dello Stretto. Particolarmente apprezzata l’esposizione dei due dipinti di Caravaggio che hanno attirato migliaia di persone al PalAntonello. Tanti visitatori anche per le mostre organizzate al Comune, alla Provincia, alla Fiera, alla Camera di Commercio, al Teatro Vittorio Emanuele e nei luoghi che si sono animati fino a tardi. Arte ma anche musica e divertimento, momenti di raccoglimento e riflessione. Tutto miscelato, tutto in una notte verrebbe da dire. La notte dei messinesi che rispondono “presente”, popolando le vie del centro e non solo. Una dimostrazione dell’importante voglia di reagire che una parte della città ha, nonostante il momento sociale ed economico non semplice da affrontare.

Nel complesso l’organizzazione della manifestazione è risultata essere positiva, anche se ovviamente ci sono diverse cose da migliorare (potete segnalarle nell’apposito spazio commenti in basso). All’appuntamento, secondo numeri non ancora ufficiali, avrebbero partecipato circa 50mila persone. Un numero importante che può far sorridere l’Amministrazione comunale, ma deve anche spingere la politica a continuare a lavorare su questa strada riproponendo, ogni volta che si presenti la possibilità, eventi che spingano i messinesi a riappropriarsi del territorio, apprezzandone ed esaltandone le qualità. Solo così si può immaginare un futuro migliore. La compattezza delle Istituzioni, lo spirito d’iniziativa dei privati, l’unione con le forze sociali, le risorse artistiche e artigianali, i sorrisi e la voglia di divertirsi e mettersi in gioco della gente: sono questi i punti di partenza dal quale costruire la “nuova” Messina, che a piccoli passi può tornare a ricoprire quel ruolo che l’ha resa unica nel passato. (ER-EDP)

(foto Sturiale)