Successo medico targato Messina. Brevettate le cannule per il trattamento del glaucoma

Successo medico targato Messina. Brevettate le cannule per il trattamento del glaucoma

Successo medico targato Messina. Brevettate le cannule per il trattamento del glaucoma

giovedì 28 Ottobre 2010 - 09:18

La nuova tecnica è stata inventata dal medico oculista Demetrio Romeo, responsabile del Day Surgery alla Clinica Cot

La sanità in Sicilia, ed in particolare a Messina, viene ormai dai più considerata sinonimo di malasanità. Un’etichetta che difficilmente ci si riuscirà a scrollare di dosso, sia a causa dei recenti casi che hanno sconvolto il sistema sanitario locale, sia per l’impietosa classifica stilata dall’AdnKronos/Saluta che vede la regione Sicula e la Calabria ai primi posti per decessi.

Per fortuna però non manca qualche parentesi positiva, un “sorriso” tra le nere righe della cronaca che perora condanna la città dello Stretto. Un importante riconoscimenti è stato infatti attribuito ad un cervello del sud, il medico oculista Demetrio Romeo, inventore delle cannule per un trattamento del glaucoma

La tecnica innovativa utilizzata sul glaucoma dell’occhio all’istituto clinico Cot di Messina, è approdata all’ufficio brevetti. L’ufficio italiano brevetti e marchi, istituito presso il ministero dello Sviluppo economico, dopo quasi cinque anni di attento esame della domanda, ha riconosciuto l’originalità dell’idea attribuendo due brevetti alle cannule atraumatiche realizzate dal medico Romeo, responsabile del Day Surgery Oculistico dell’istituto clinico Cot di Messina.

Le cannule, brevettate, progettate e realizzate dallo stesso Romeo, che è stato coadiuvato in alcune fasi della sua ricerca dal collega Giuseppe Vadalà dell’ospedale di Ivrea, consentono di raggiungere il trabecolato oculare e di disostruirlo riportando la pressione oculare alla normalità. Al lavoro, presentato all’86° Congresso Nazionale della Società di oftalmologia italiana era già stato assegnato nel 2006, il premio “Tecnica Innovativa” della S.O.I. per aver ideato una nuova metodica per il trattamento chirurgico del Glaucoma: rapidissima e meno invasiva di quella tradizionale.

Il Glaucoma è una patologia che colpisce il 2% della popolazione ed è potenzialmente invalidante, se non curato, potendo in alcuni casi trasformarsi in un danno permanente della vista. E’ causato dall’aumento della pressione di un liquido che circola all’interno dell’occhio: l’umore acqueo. Responsabile del fenomeno l’intasamento delle vie di deflusso a livello di una struttura spugnosa chiamata “trabecolato”. I soggetti che ne sono colpiti devono sottoporsi a terapie mediche (colliri) per tutta la vita e, quando questi non bastano, a trattamenti laser o ad interventi chirurgici piuttosto complessi. La chirurgia tradizionale prevede in genere la costruzione di una fistola cioè una nuova via di deflusso che consente all’umore acqueo di fuoriuscire dall’occhio.

Romeo, reggino di nascita e messinese d’adozione (laureato e specializzato all’Università di Messina), ha trovato il modo di liberare le vie di deflusso in maniera non invasiva riportando così alla normalità la pressione dell’occhio. La nuova tecnica, che attende anche il riconoscimento del brevetto internazionale, permette di effettuare l’intervento chirurgico in circa un minuto, mediante il temporaneo inserimento nella camera anteriore dell’occhio di una speciale cannula che raggiunge il trabecolato e, comportandosi come un aspira-polvere, elimina gli ostacoli alla circolazione dell’umore acqueo.

Rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali, la metodica, denominata “Trabeculoplastica Idrodinamica”, è mininvasiva, consente una riabilitazione quasi immediata, riduce drasticamente il trauma chirurgico e le complicanze. Il metodo di Romeo e dunque le sue cannule vengono attualmente utilizzati con pieno successo in almeno il settanta per cento dei casi trattati, oltre che alla Cot di Messina, su concessione dello stesso medico solo in altri due centri: all’Ospedale di Ivrea dal collega Giuseppe Vadalà e all’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma dall’Oculista Michele Fortunato.

Al momento questa tecnica consente i migliori risultati in pazienti selezionati. Specialmente in quelli che devono contemporaneamente sottoporsi ad intervento di cataratta. Può essere utilizzata per trattare casi di glaucoma “ad angolo aperto” che non rispondono alla terapia medica oppure ai trattamenti laser. Inoltre può essere validamente impiegata anche in pazienti glaucomatosi compensati che devono sottoporsi ad intervento di facoemulsificazione per cataratta, in quanto consente contemporaneamente di eliminare o ridurre le terapie con colliri. Può invece non essere indicata in altre situazioni.

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