Porto di Tremestieri, arriva l’autorizzazione e riprende il dragaggio

Porto di Tremestieri, arriva l’autorizzazione e riprende il dragaggio

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, arriva l’autorizzazione e riprende il dragaggio

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mercoledì 21 Gennaio 2015 - 23:03

Il via libera precedente conteneva una condizione che rendeva necessaria un’altra autorizzazione. E’ arrivata nella serata di mercoledì, dopo che il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, si era recato in trasferta alla Regione per sbloccare l’impasse

“Martedì mattina l’autorizzazione al nuovo dragaggio del porto di Tremestieri sarà sul tavolo dell’Autorità Portuale”. Parole dell’assessore regionale Maurizio Croce, che si era impegnato per accelerare al massimo i tempi della burocrazia. L’autorizzazione è effettivamente giunta martedì, peccato che contenesse una condizione: “qualora il materiale dragato dovesse risultare idoneo all’effettuazione di ripascimenti in zona, lo stesso venga a tal uopo utilizzato previa autorizzazione”.

Ed essendo il materiale idoneo, la Regione ha dunque fornito un’autorizzazione scrivendo che era necessaria un’altra autorizzazione. Se la situazione non fosse serissima, ci sarebbe quasi da ridere. Sta di fatto che, a causa di quest’inghippo, neppure nelle giornate di martedì e mercoledì la draga ha potuto rimettersi in moto, col serio rischio che andasse via per mancata produzione. Le conseguenze sarebbero state “tragiche”: una nuova gara e l’attesa dell’arrivo di un altro pontone con tempi prolungati ulteriormente. L’Autorità Portuale ha dovuto fare i salti mortali per convincere l’impresa veneta La Dragaggi a restare sul posto in attesa di una nuova e definitiva autorizzazione.

Un altro “cortocircuito” si era creato anche con il Comune, che chiedeva che il ripascimento di Galati fosse previsto sulla battigia. Operazione impossibile sia con il cannone sparasabbia (a causa dell’enorme granulometria del materiale, si tratta di ghiaia più che di sabbia) sia da terra (visto che sarebbe possibile trasportare al massimo 1.000 metri cubi al giorno e si impiegherebbe molto più tempo a concludere le operazioni). Ma il risultato, che resta pur sempre provvisorio, si ottiene anche depositando la sabbia a pochi metri dalla battigia perché il fondale diminuisce e l’onda si frange prima di giungere a riva.

La fumata bianca è arrivata solo nella serata di mercoledì, dopo che il presidente dell’Authority, Antonino De Simone, si era recato personalmente a Palermo per sbloccare l’impasse.

A partire da stamane riprenderà il dragaggio. Potrebbe concludersi in pochi giorni e il porto riaprire la prossima settimana. Ma in questo contesto qualunque previsione si rivela incerta.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. La sabbia viene tolta…..la sabbia ritorna!!!! Mi sono stancata di vedere i miei soldi buttati in fondo al mare.
    Se i nostri amministratori si vestissero d’umiltà e ammettessero l’errore della costruzione di questo porto, chiudendolo,acquisterebbero credibilità da parte dei cittadini….è inammissibile che i soldi dei contribuenti vengano spesi per un’opera che fino ad oggi non ha portato nessuna utilità alla città,ma solo disastri ambientali….gli 80 milioni di € stanziati per l’ampliamento che vengano usati per opere ben più utili…..il degrado della nostra città è arrivata ai massimi livelli….Messina non se lo merita.

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  2. La sabbia viene tolta…..la sabbia ritorna!!!! Mi sono stancata di vedere i miei soldi buttati in fondo al mare.
    Se i nostri amministratori si vestissero d’umiltà e ammettessero l’errore della costruzione di questo porto, chiudendolo,acquisterebbero credibilità da parte dei cittadini….è inammissibile che i soldi dei contribuenti vengano spesi per un’opera che fino ad oggi non ha portato nessuna utilità alla città,ma solo disastri ambientali….gli 80 milioni di € stanziati per l’ampliamento che vengano usati per opere ben più utili…..il degrado della nostra città è arrivata ai massimi livelli….Messina non se lo merita.

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