La community creata dal giovane, che ha anche organizzato corsi di autodifesa: "L'idea è nata quando un'amica è stata seguita da un ragazzo"
MESSINA – Si chiama “Sos chiamata” ed è un gruppo WhatsApp che riunisce quasi 700 tra studentesse e studenti, tantissimi fuorisede e molti stranieri, con un solo obiettivo: offrire immediato supporto e ascolto a chi, nel tragitto dall’università a casa o semplicemente in giro per la città, ha bisogno di aiuto. A crearlo è stato proprio uno di loro, uno studente fuorisede. Si chiama Samuele Lombardo ed è all’ultimo anno del corso di laurea in Infermieristica. A Messina è arrivato da Taranto, proprio per inseguire il suo sogno all’Università di Messina. Ma il suo impegno è andato oltre lo studio, sia con la creazione del gruppo sia con l’attività con alcune associazioni universitarie, Morgana e Orum, con cui ha organizzato una giornata gratuita di autodifesa aperta a tutti lo scorso novembre, in qualità di istruttore di Karate.
Lombardo, che è anche tra i gestori della pagina Instagram @unimhealt ha raccontato la sua esperienza e com’è nata l’idea del gruppo WhatsApp: “Tutto è nato dalla necessità che ho riscontrato da parte dei colleghi, soprattutto dalle ragazze, di avere supporto soprattutto la sera, visto che il nostro corso di laurea e così anche altre professioni sanitarie spesso ci portano a tornare a casa a tarda ora. Ho pensato che potesse essere utile avere una persona che tiene compagnia o trovare un modo per far stare tranquilli chi doveva tornare a casa, soprattutto i fuorisede che non conoscono bene la città. Per dare risposta a questa esigenza ho ideato il gruppo”.
L’idea partita da un caso di un’amica
Tutto è partito da un caso specifico: “Principalmente la scintilla è scattata dopo un evento che mi è stato raccontato. Parlavo con un’amica che mi ha raccontato di essere stata seguita da un ragazzo fuori dall’ospedale. Non si sentiva tranquilla. Ho deciso che bisognava fare qualcosa e dare una mano. Essendo istruttore di karate anche per questo ho deciso di organizzare una giornata con le associazioni universitarie dedicata all’autodifesa. Volevo conciliare queste cose per rispondere alle necessità di amici e colleghi”.
Come funziona
Ma come funziona il gruppo? “È aperto e si può entrare tramite un link (questo, ndr). C’è un regolamento in descrizione in italiano e in inglese. Principalmente tutto parte dall’idea di poter condividere in modo rapido la propria posizione, ma anche di poter chiamare velocemente il gruppo e sicuramente qualcuno risponderà perché il progetto si basa sul concetto di comunità e di aiuto alla pari, reciproco. Il gruppo può essere utilizzato anche per avvertire tutti di eventuali pericoli in determinate zone. Si accede attraverso il link. Una delle regole principali è non scrivere né chiamare per allertare inutilmente, ovviamente”. Pur riconoscendo in Messina una città tutto sommato tranquilla, Lombardo ha raccontato che ha partecipare sono stati anche tanti studenti stranieri iscritto all’Università degli Studi di Messina.
Lombardo: “So come ci si sente a essere soli in una grande città”
“È nato tutto con poche persone – ha proseguito Samuele Lombardo – e poi rapidamente siamo cresciuti grazie al passa parola e agli incontri tra noi studenti. Abbiamo superato i 600 iscritti e siamo quasi 700. Siamo sempre di più e mi fa piacere. Per fortuna in questi mesi, da ottobre in poi, non è mai successo nulla. All’inizio abbiamo fatto alcune prove e regolarmente le facciamo per verificare il funzionamento e la reazione dei partecipanti oltre che come aiutare chi ha bisogno di aiuto. Io sono di Taranto e per motivi di studio mi sono trasferito qui a Messina. Anche questo mi ha convinto a partecipare attivamente nella comunità studentesca. Io all’inizio non conoscevo la città e nessuna persona. So come ci si sente a essere da soli in una grande città. Messina, per quanto possa essere tranquilla e costituita dalle stesse strade, ti porta comunque a scoprire zone nuove”.
Tra i messaggi lanciati dello studente, anche quello di “non fidarsi troppo di chi non si conosce. State attenti, anche se qualcuno l’avete visto in giro. Non si è mai troppo prudenti, fate attenzione sempre. E penso anche sia importante guardare i comportamenti di chi ci è vicino. Anche una sola parola può fare la differenza. Bisogna essere attivi e aiutare il prossimo, sono del pensiero che anche un semplice abbraccio o una semplice chiacchierata possa fare la differenza in molti casi”.

Nn è meglio costruire un faro su un grattacielo ….e chiamare l uomo pipistrello?