Modifica Legge Pinto. Consumatori Associati chiede l'intervento del Presidente del Consiglio d'Europa

Modifica Legge Pinto. Consumatori Associati chiede l’intervento del Presidente del Consiglio d’Europa

Modifica Legge Pinto. Consumatori Associati chiede l’intervento del Presidente del Consiglio d’Europa

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mercoledì 11 Marzo 2009 - 09:14

“Il disegno di legge governativo per la modifica della legge Pinto è incostituzionale e limita la possibilità dei cittadini di ottenere un giusto risarcimento dopo aver già dovuto aspettare anni per avere giustizia. Per questo ci rivolgiamo al presidente del Consiglio d’Europa, al presidente della Repubblica e al Ministro della Giustizia, affinché esaminino, con la massima attenzione, il testo del disegno di legge che si pone in aperta violazione delle norme della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha rango costituzionale. ll disegno di legge, modificando la legge Pinto, che obbliga oggi lo Stato a risarcire tutti coloro che avevano subito una causa durata più di tre anni, difatti, danneggerà molto i cittadini. Chiediamo inoltre quindi, che il presidente del Consiglio d’Europa, il presidente della Repubblica e il Ministro della Giustizia, per quanto di loro competenza, ne contrastino l’approvazione e che il disegno di legge venga radicalmente modificato, secondo quanto d’altronde già espressamente richiesto dal Consiglio D’ Europa.

Riteniamo che il sistema previsto dal disegno di legge sia abnorme e punitivo nei confronti di chi, avendo subito un danno per l’eccessiva durata di una causa, voglia avere riconosciuto un risarcimento. Il disegno di legge, infatti, in contrasto con quanto previsto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, prevede: la riduzione fino ad un quarto del risarcimento; che il caso sia preso in esame dalla Corte D’Appello in fase ‘conciliativa’ senza l’assistenza di un avvocato e senza che sulla pronunzia venga riconosciuto nulla a titolo di spese legali. Ci chiediamo quale speranza possa avere un cittadino che si è visto riconoscere in prima istanza dal presidente della Corte D’Appello una somma modesta, di avere maggior successo con un ricorso alla stessa Corte D’Appello che dovrebbe proporsi in aperto contrasto proprio con quanto deciso dallo stesso presidente. Ci chiediamo inoltre, chi avrà la forza di impugnare una decisione a fronte della minacciata possibilità di essere condannato al pagamento delle spese legali. Infine, la proposta di legge prevede anche l’assurdo: pur in caso di mancata costituzione dello Stato, il cittadino sarà condannato al pagamento delle spese a favore della cassa delle ammende”.

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