Milazzo, un 2014... tra le fiamme della Raffineria

Milazzo, un 2014… tra le fiamme della Raffineria

Serena Sframeli

Milazzo, un 2014… tra le fiamme della Raffineria

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mercoledì 31 Dicembre 2014 - 11:41

Un breve resoconto di quest’anno passato a raccontare le vicende della Città del Capo, a partire dall'evento clou di settembre con tutte le conseguenze del caso. La città mamertina si avvicina alle elezioni del prossimo anno

Milazzo sicuramente non dimenticherà l’anno che sta per concludersi, magari sarà etichettato come l’anno della paura per via dell’incendio alla Raffineria: le urla della gente per strada, il panico di chi è scappato, l’impegno di chi è rimasto tutta la notte al lavoro per spegnere le fiamme, mettere la zona in sicurezza e salvare così la vita a tutti.
La città per settimane si è interrogata sugli effetti del fumo nero, sulla virgin nafta sprigionata; tanti i politici intervenuti, il M5S ha portato la questione anche al Parlamento Europeo. Tante anche le persone, quasi cinquemila, che si sono riunite in un corteo guidato da Padre Trifirò e dalle associazioni ambientaliste della zona e che hanno sfilato per le vie di Archi sino a giungere all’ingresso della Ram: maggiore sicurezza e tutela i punti chiave della protesta. Tante anche le note dell’Arpa, che alla fine ha dichiarato che gli inquinanti monitorati non erano superiori ai limiti di legge ma tutto ciò non ha vietato ai cittadini di affittare una centralina per il monitoraggio, posta sul tetto della chiesa di Archi.
L’anno sembrava essere iniziato nel migliore dei modi con l’Happy Mania, un remake di video ispirati al singolo “Happy” del cantante Pharrel Williams: nella cittadina sono stati tanti i video girati. E’ stato sicuramente un anno importante e pieno di attività per Giuseppe Marano che con la Federazione dei Verdi ha intrapreso la lotta contro il colosso Eni, seguendo il principio di “Chi inquina deve pagare”: diverse le sue denunzie-querele per le emissioni di gas. Marano aveva anche provato, in qualità di consigliere, a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del Primo Cittadino Pino, definito da lui “amico delle industrie”, ma solo cinque consiglieri lo avevano appoggiato.
E’ stato poi l’anno del dissesto sì, dissesto no: l’ordinanza 58/2014 del 7-2-2014 del Consiglio di giustizia amministrativa aveva sospeso la commissione straordinaria di liquidazione, accogliendo il ricorso di alcuni consiglieri comunali, pronti a espletare nuovamente le proprie funzioni. E’ arrivata poi l’ordinanza 203/2014 di maggio a revocare le precedenti ordinanze per re- insediare la commissione straordinaria di liquidazione, mandando a casa i consiglieri e riportando in città dissesto e commissari.
E’ stato l’anno della possibile riconversione dell’Edipower, dell’incertezza dei posti di lavoro: l’azienda ha in cantiere un progetto che prevede la conversione del gruppo 2 utilizzando il Combustibile Solido Secondario CSS, ottenuto dai rifiuti, con un consumo di ben 260 kilo-tonnellate annue. Le associazioni ambientaliste, prima tra tutte l’Adasc, hanno contestato e continuano a contestare il progetto. A loro si sono poi uniti diversi consigli comunali che, con una delibera, hanno votato la contrarietà a questo progetto, soprattutto in un’area già devastata dall’inquinamento come la nostra.
E mentre si è festeggiato per i 100 anni di Giovanni Caravello, uno degli ultimi superstiti di Zonderwater, e i 108 di Nonna Carmela, si è anche pianto per Marco Salmeri, il giovane calciatore milazzese morto in seguito ad un incidente stradale. Solo qualche giorno fa lo stadio cittadino è stato intitolato a lui.
E’ stato anche l’anno del Castello: tante le manifestazioni organizzate, tra cui il concerto della cantante Noa e “Life in Milazzo 2014”, cartellone estivo che ha registrato un grande successo.
La Raffineria ha avuto anche un momento di crisi con lo sciopero dei lavoratori: la protesta era stata indetta dalle segreterie nazionali Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil contro il piano del Gruppo Eni, che prevedeva la chiusura di cinque raffinerie ed il blocco degli investimenti nel Paese.
Dopo la raffineria, ha tenuto banco la questione precari a Palazzo Dell’Aquila: tante le voci circa l’impossibilità di rinnovo, mentre Pino e l’assessore Midili hanno continuato a spiegare la regolarità della situazione, in quanto il Comune ha tutto il diritto a procedere al rinnovo dei contratti del personale precario.
E’ stato poi l’anno dei furti di rame nelle proprietà comunali: dopo i cavi della pubblica illuminazione, anche la centrale di sollevamento delle acque potabili è stata presa di mira. Ma in compenso il Primo Cittadino ha attivato l’alert system, promosso per migliorare la gestione del rapporto diretto e costante con la cittadinanza e dare informazioni ai cittadini in tempo reale.
L’anno che verrà sarà invece un anno importante per la città, le elezioni amministrative sono alle porte e sono diverse le ipotesi sui nomi di chi dovrà sedere nella poltrona di Palazzo dell’Aquila. Negli ultimi mesi il Primo Cittadino ha deciso di aderire al Partito Democratico dopo aver seguito con attenzione l’evolversi dell’impegno politico nazionale dell’attuale segretario del Pd, Matteo Renzi. Non sono certo mancate le polemiche, soprattutto interne: i direttivi dei due circoli hanno preso le distanze da Pino, chiudendo quindi le porte delle primarie del centro sinistra.
Il Primo candidato alla poltrona di Sindaco è senza dubbio Giuseppe Marano, sostenuto dalla lista “Milazzo Green La Rinascita”: Marano è deciso a contrastare i poteri forti sul territorio e dare una speranza alle future generazioni. Non tarderà ad arrivare la risposta del Pd e degli altri partiti, pronti a lottare per avere la guida di questa città.
L’anno 2014 sembra però voler salutare Milazzo nel migliore dei modi, ricoprendola di candidi fiocchi di neve: per un attimo tutto era perfetto, bianco, candido, quasi magico ed innocente. Domattina la neve sicuramente non ci sarà e torneremo a vedere tutto come prima, magari con occhi diversi, magari con la voglia di scoprire una nuova Milazzo. Ed io, come ho fatto in quest’anno, sarò qui a raccontarvelo.

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