Stazione Taormina-Giardini, ripulita e riallestita la teca con i reperti archeologici

Stazione Taormina-Giardini, ripulita e riallestita la teca con i reperti archeologici

Redazione

Stazione Taormina-Giardini, ripulita e riallestita la teca con i reperti archeologici

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venerdì 18 Marzo 2022 - 16:41

Accordo tra Parco Naxos Taormina e Rfi per valorizzare l'ingresso della stazione ferroviaria

TAORMINA – E’ uno dei gioielli del Liberty siciliano e dal 1928, con le sue atmosfere elegantemente retrò che l’hanno vista più volte protagonista di set cinematografici, dà il benvenuto ai molti viaggiatori diretti nel comprensorio turistico di Taormina e dintorni. E’ la stazione ferroviaria Taormina-Giardini, nella contrada costiera di Villagonia, che nella hall di ingresso – dove spiccano raffinatissimi arredi in legno, come la monumentale biglietteria, e decori in stile eclettico – ospita una teca con quattro preziosi reperti archeologici provenienti dagli scavi dell’antica Tauromenion: per i viaggiatori in transito nella stazione-museo un anticipo della ricca offerta culturale dei siti del territorio e un invito a visitarli e a conoscerli da vicino.

Nei giorni scorsi, grazie a un accordo fra il Parco Archeologico Naxos Taormina diretto da Gabriella Tigano ed RFI, la teca è stata oggetto di un intervento straordinario di manutenzione che ha coinvolto il personale di entrambi gli enti. Nel riallestimento dell’esposizione – che vede adesso al centro della vetrina la famosa centauressa bipede, simbolo della città di Taormina – è stato inserito un pannello didattico bilingue, con notizie sulla storia di Taormina, antica città greca la cui fondazione (metà del IV sec. a.C.) è successiva a quella di Naxos, prima colonia greca di Sicilia (734 a.C.). Il pannello è corredato da un QR Code che rimanda al sito web del Parco Archeologico Naxos Taormina per tutte le notizie storiche e le informazioni utili alle visite.

La centauressa scolpita nel marmo

Completano l’esposizione in vetrina un capitello ionico in marmo d’età romano imperiale (II sec. d.C.), un’anfora vinaria di tipo Sant’Alessio (I sec. d.C.) – citazione della produzione autoctona del vino tauromenitano, ricordato anche da Plinio e largamente esportato – e un frammento di decorazione parietale in stucco con rilievo a foglie d’acanto (I-II sec. d.C.). I tre reperti provengono dalle domus romane, immerse nel verde della rigogliosa flora mediterranea e decorate con mosaici, affreschi e stucchi. Ben visibile, al centro dell’allestimento, è adesso la centauressa scolpita nel marmo (di ignota provenienza) che nelle due mani regge lo scettro e il globo, simboli del dominio spagnolo sulla città dalla fine del 1400 e fino al 1713.

La realizzazione della teca con i reperti archeologici risale agli anni Novanta quando la storica stazione ferroviaria è stata oggetto di un importante intervento di restauro che ha riguardato anche gli affreschi, la pavimentazione e le tre sale d’attesa.

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