I servizi sociali surriscaldano la maratona: l'aula dice sì al nuovo percorso

I servizi sociali surriscaldano la maratona: l’aula dice sì al nuovo percorso

Francesca Stornante

I servizi sociali surriscaldano la maratona: l’aula dice sì al nuovo percorso

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martedì 20 Novembre 2018 - 20:30

L'ultimo blocco di delibere discusse in aula durante la lunga giornata del consiglio sono state quelle più calde e che riguardano i servizi sociali. L'aula ha detto sì all'internalizzazione dei servizi, domani toccherà alla costituzione della nuova Agenzia. Clima teso

I servizi sociali passano nelle mani del Comune. Stop al sistema delle cooperative, stop ai bandi, agli affidamenti, alle gare d’appalto. Stop all’intermediazione dei privati. Il sistema dei servizi sociali cambia completamente volto. Lo vuole l’amministrazione De Luca e ha dimostrato di volerlo anche il consiglio comunale che, dopo ore di dibattito sui blocchi di delibere del Salva Messina, ha aperto il calderone dedicato ai servizi sociali.

Quattro su sei le delibere finite sul tavolo: mappatura dei bisogni e task force, costituzione della nuova Agenzia Messina Social city, criteri di transito dei lavoratori e studio tecnico finanziario. Alla fine però solo tre sono state quelle approvate con una maggioranza schiacciante, con la sola astensione di Felice Calabrò e Antonella Russo, oltre al presidente Cardile, e senza i 5Stelle che hanno abbandonato l’aula.

La sessione dedicata ai servizi sociali si è svolta in un clima totalmente diverso rispetto al resto dei lavori di questa lunga maratona: la presenza in tribuna degli operatori del settore ha surriscaldato l’aula, ha costretto spesso il presidente Cardile a numerosi richiami, ha portato alla sospensione dei lavori per una serie di tensioni che si sono consumate nei corridoi mentre in consiglio si cercava di portare avanti una discussione delicata e complessa sulla rivoluzione dei servizi sociali. Lo scontro con i consiglieri 5Stelle che si era palesato già alle prime battute di questa infinita giornata, sui servizi sociali è esploso. La presenza di Cristina Cannistrà tra i banchi e il suo intervento, prima di annunciare la non partecipazione ai lavori perché operatrice dei servizi sociali e quindi direttamente coinvolta nella vicenda, ha scatenato l’ira del sindaco, ha fomentato il dissenso dei lavoratori che seguivano dall’alto, ha portato a uno duro scontro verbale tra De Luca e il capogruppo Argento e alla fine ha visto tutti i consiglieri 5Stelle lasciare l’aula in blocco. I lavori però sono andati avanti fino a tarda sera. Fino all’approvazione di tre delibere, mentre la costituzione dell’Agenzia è stata rinviata a domani perché mancavano i pareri su alcuni degli emendamenti presentati dai consiglieri.

Tanti gli applausi dei lavoratori dopo anni di instabilità con questa operazione diventeranno dipendenti di un’azienda comunale. Una grande infornata occupazionale senza passare dai concorsi pubblici che il sindaco in questi mesi ha invocato a gran voce parlando di meritocrazia, in un settore che, sempre il sindaco, aveva definito come un grande bancomat della politica. Un’operazione che però, come ha ripetuto De Luca e come hanno detto tanti consiglieri, chiude una pagina vergognosa di cui la politica si è servita negli ultimi vent’anni.

IL SINDACO DE LUCA

«E’ un settore che negli anni non è stato interessato da una strategia di stabilizzazione, noi ci troviamo con un’anomalia che riguarda un servizio che vede protagonisti da anni con una continuità che ha visto soggetti che hanno iniziato questa attività e che hanno avuto una diversità di datori di lavoro nonostante il committente sia stato sempre il Comune. Lasciare come intermediari altri soggetti per una spesa così importante che riguarda una platea di lavoratori avrebbe dovuto portare a una riflessione. Si chiude una fase di disparità di trattamento che prescinde dal tema della qualità dei servizi. Internalizzare comporta un risparmio di circa 2 milioni di euro l’anno. In questo studio sono evidenziate le risorse che vengono messe a disposizione di questa strategia: liberiamo 7 milioni di euro dal bilancio corrente che saranno coperti con fondi extra bilancio. Ci sono anche investimenti in termini infrastrutturali ed ecco che cambia la situazione di Casa Serena che oggi non rispecchia efficienza ed economicità e che invece avrà 5 milioni di investimenti per arrivare a un numero di posti letto che sarà il triplo di quella attuale. 5 milioni di risorse anche per la realizzazione di asili nido. Quello che era un punto di debolezza è stato trasformato in punto di forza. Togliamo ogni spazio ai galoppini elettorali che si sono serviti dei servizi sociali.

I CONSIGLIERI

Tutti favorevoli alla strategia dell’internalizzazione, ma con alcuni distinguo. Il consigliere Pd Libero Gioveni ha lanciato un appello all’aula: «Approviamo all’unanimità per dare tutti insieme un segnale di discontinuità». Salvatore Sorbello dal Gruppo Misto: «Questa è la più grande operazione di assunzione diretta che si sia mai compiuta in questo Comune tale da far arrossire i più strenui sindacalisti e tutti gli accorintiani. Inizialmente ero favorevole al concorso pubblico ma questi atti eliminano ogni forma di disparità tra gli operatori e danno garanzie all’intero settore». Da LiberaMe il consigliere Alessandro Russo, promotore anche di tanti emendamenti: «Chiudiamo una pagina vergognosa. Fin quando la politica usa lo sfruttamento del bisogno non abbiamo una città libera e così non è stato. Se facciamo finta che questa roba qui non sia accaduta non saremmo degni di stare in quest’aula. Non sono stato eletto per fare il giudice o l’avvocato, faccio politica, devo impegnarmi perché la libertà degli individui possa essere raggiunta. Apprezzo politicamente l’obiettivo di questa strada. Togliamo di mezzo un immenso caso di necessità. Si è scelta l’Agenzia, questa è una strada che possiamo immaginare, per anni ho chiesto che i servizi sociali tornassero in capo al controllo politico e non fossero lasciate nelle mani di esterni con interessi privati e non pubblici. Abbiamo l’opportunità storica di restituire dignità a chi la dignità non l’ha mai avuta». Salvatore Serra: «L’amministrazione ha fatto una scelta, ha posto sulla stessa base sia gli assistiti che i lavoratori, ha ritenuto opportuno garantire i posti di lavoro e noi non possiamo che condividere questo percorso». IL capogruppo di Forza Italia Benedetto Vaccarino ha parolato di giornata storica per i servizi sociali, peino e convinto sì dal gruppo OraMessina capitanato da Nicoletta D’Angelo, sì ma con alcuni aspetti tecnici da approfondire per il capogruppo di Sicilia Futura Alessandro De Leo che ha chiesto di valutare bene la scelta del famoso articolo 37 per il transito dei lavoratori. Un aspetto messo sotto la lente di ingrandimento dal consigliere Pd Felice Calabrò che non ha risparmiato i suoi tanti dubbi sugli atti costruiti dall’amministrazione: «L’articolo 37 del contratto Collettivo nazionale siamo così sicuri sia applicabile? Io ho notevoli dubbi quindi chiedo al segretario generale di pronunciarsi in maniera ineccepibile. Il sindaco ha detto che su questo punto si è confrontato con le forze sociali, ma doveva essere coinvolto tutto il terzo settore. Tutti gli esempi che abbiamo nei diversi servizi pubblici locali hanno portato a disastri. Mi auguro che così non sarà nei servizi sociali. Quando si parla di servizi sociali non si parte dalla forza lavoro ma dai bisogni, dalla necessità che una comunità civile deve dare servizi ai meno fortunati. Partiamo dai bisogni, ma il dipartimento politiche sociali fino ad oggi non c’era? Dobbiamo iniziare oggi? Durante la sindacatura Buzzanca sono stato promotore dell’abolizione dell’istituzione servizi sociali che era diventato un doppione del dipartimento, oggi spero non accada con l’agenzia. L’iniziativa è lodevole ma dobbiamo dedicarci agli aspetti tecnici. Vi dico che voglio tentare di stabilizzare i lavori dando vera garanzia a tutti».

IL CASO CANNISTRA’ E LO SCONTRO 5STELLE

«Il nostro lavoro è diventato strumento di consenso elettorale, tutti noi abbiamo sempre desiderato una riorganizzazione dei servizi. Il M5S è sempre stato per l’internalizzazione dei servizi essenziali ma avevamo chiesto al sindaco di non puntare sul pacchetto unico. Non si deve assolutamente per l’ennesima volta distruggere le aspettative di tutti i lavoratori del comparto, non è corretto prendere in giro i lavoratori che lavorando nel bisogno ci siamo ritrovati ad essere dei bisognosi» ha detto Cristina Cannistrà prima di lasciare l’aula. Ha mosso i suoi rilievi tecnici alle delibere, ha spiegato che ci sono dei meccanismi che rischiano di far finire nella long list chi è stato assunto dopo e di mischiare i lavoratori dei vari servizi se l’unico requisito sarà quello dell’anzianità.

Poi ha lasciato il suo posto ed è rimasta in aula, ma la sua presenza è stata duramente contestata dal sindaco.

«Quando è iniziata la discussione sul Salva Messina avevo posto un tema etico, cioè evitare che presenziassero ai lavori consiglieri incompatibili pur di sfasciare i progetti di questa amministrazione. Non si partecipa neanche alla discussione. La Cannistrà non merita alcuna risposta. Il consigliere Cannistrà già avuto modo di mettere i bastoni tra le ruote e dovrà scegliere se fare il consigliere comunale o il dipendente dell’agenzia, forse il problema è questo» ha detto il sindaco chiedendo che venisse allontanata dall’aula.

Immediata la reazione del capogruppo Argento:«Non permetto a nessuno di fare insinuazioni, tantomeno al primo cittadino, non permetto a nessuno di fare lo show sulle spalle di una consigliera che ha operato sempre con grande senso di responsabilità Un primo cittadino che era il primo ad essere incompatibile per il suo doppio incarico. Non vogliamo che chi oggi è su quella tribuna finisca come chi era lì per la delibera sul risanamento e pensava di essere fuori dalle baracche il 31 ottobre».

Questo però non ha impedito di dare il via al percorso scritto dall’amministrazione De Luca: internalizzazione dei servizi sociali e nuova Messina Social City che chiuderà una gestione che ha visto le cooperative decidere le sorti dei servizi sociali messinesi.

Francesca Stornante

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