Vincenzo era papà da 3 mesi quando è avvenuta l'esplosione nella centrale idroelettrica di Enel
Sono cinque gli indagati per la strage di Suviana, l’incidente alla centrale idroelettrica che costò la vita a 7 operai. Tra loro Vincenzo Franchina di Sinagra. Omicidio colposo plurimo, disastro colposo plurimo e lesioni sul lavoro sono le ipotesi di reato formulate a vario titolo per tre manager di Enel Green Power e due professionisti. Si tratta di Massimo Sessego, Simone De Angelis e Carlo Galli, responsabili d’area e di esercizio della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana. Indagati anche i due esterni con ruoli operativi nel cantiere Franco Cespa e Luca Lenzi.
Le vittime
L’incidente alla turbina costò al vita ad Adriano Scandellari, 57 anni, di Ponte San Nicolò (Padova); Paolo Casiraghi (59) di Milano, Alessandro D’Andrea (37) di Forcoli (Pisa), Vincenzo Garzillo (68) di Napoli, Pavel Petronel Tanase (45) anni, residente nel torinese, Mario Pisani (64) Taranto e il 35enne di Sinagra. Altri sei operai rimasero feriti.
ll lutto a Sinagra
L’operaio messinese era originario di Sinagra. Padre da appena 3 mesi, Vincenzo Franchina era sposato da un anno e si era trasferito al nord Italia insieme alla moglie Enza, infermiera all’ospedale Gaslini di Genova. Lontani dalle famiglie e dai loro affetti, la famiglia aveva cercato un posto dove costruire il loro futuro e la loro famiglia. Un sogno infranto troppo presto.
