Per "Invece del ponte" il governo è bloccato in "incertezze procedurali, La violenza? Nulla a che vedere con la storia di un movimento pacifico a Messina"
MESSINA – “Invece del ponte e i cittadini che si battono per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto non sono coinvolti, e non saranno mai coinvolti, in nessuna azione di violenza. E rigettano il tentativo di
strumentalizzare o, peggio, criminalizzare un movimento di popolo pacifico e nonviolento e di occultare
l’insostenibilità e l’inapprovabilità del ponte sullo Stretto di Messina. I ritardi e gli appuntamenti regolarmente mancati per l’approvazione del progetto definitivo testimoniano gravi problemi tecnici e incertezze procedurali del progetto, malgrado le continue forzature normative imposte dal governo. È da queste evidenze che si vorrebbe distogliere l’attenzione della città”. Così la nota del comitato “Invece del ponte”.
Sottolinea il comitato: “A parlare contro il ponte non sono petardi e scritte sui muri: è una città che ama il suo territorio e che, quanto più diventa consapevole dell’assurdità di questo progetto, tanto più ne esprime il rifiuto”.
E ancora: “Il rigetto di ogni forma di violenza è per Invece del ponte imprescindibile. I fatti accaduti alla sfilata di carnevale tendono a trasformare la questione e il dibattito sul ponte sullo Stretto in un problema di ordine pubblico. Nulla di più falso e fuorviante. Falso, perché il contrasto allo scellerato progetto del ponte, da oltre 20 anni, è condotto da una società civile ampia, aperta, trasversale, non politicizzata, e non appropriabile da alcuno schieramento o bandiera. Con una partecipazione mai vista in città di donne, uomini, famiglie con bambini, abbiamo sempre manifestato in modo pacifico e nonviolento contro un progetto sbagliato, distruttivo, dannoso per l’ambiente, la società e l’economia. Fuorviante, perché occulta i reali contenuti di un dibattito da cui emergono criticità sempre più evidenti”.
