Una lucida testimonianza sulla società yemenita, scritta da una giovane promessa della letteratura araba
Arriverà nelle librerie il prossimo 2 maggio “Ocra rossa”, il primo romanzo pubblicato dalla casa editrice Qulture, che si presenta ai suoi lettori con un piccolo gioiello letterario, scritto da una delle più giovani scrittrici arabe viventi. Hind Haitham, yemenita, 24 anni, ci svela senza finzioni l’anima e le contraddizioni del suo Paese, proprio nel momento in cui i riflettori sono puntati sulle rivolte in atto in gran parte del mondo arabo.
Ancora bambino, ‘Omar viene allontanato dalla propria casa e costretto a vivere di nascosto ad Aden per sfuggire a una sanguinosa faida familiare nata anni prima per un motivo apparentemente futile. Lasciando la sua terra, insieme alla sorella Zahra, sa già che non vi farà più ritorno. Rinnegare suo padre e il suo paese è il solo modo che ha per ribellarsi a una logica arcaica che ha macchiato di sangue la storia della sua famiglia e del suo Paese.
In città ‘Omar cresce, diventa uno stimato professore universitario, senza però riuscire a liberarsi dei segni di un passato fatto di morte e violenza. Un tragico segreto incombe su di lui, tormentandolo e portandolo a chiudersi in un silenzio che solo pochi riescono a penetrare: la sorella Zahra, il piccolo Nauras e Mahir, il figlio dell’antico nemico di suo padre, col quale, nonostante il peso dell’odio familiare, riesce a costruire un rapporto speciale, capace di superare la cecità della vendetta e di trasformarsi in un’amicizia totale e disinteressata.
Testimonianza e denuncia della realtà yemenita, il romanzo dimostra come in questo Paese il vero ostacolo alla nascita di uno Stato moderno sia la logica tribale, un pericolo ancor più grande del fanatismo religioso o del terrorismo internazionale, che fanno da sfondo alla vicenda. Raccontando una breve saga familiare, vissuta attraverso il cuore e la pelle di un uomo, Hind Haitham in realtà dipinge un affresco della società yemenita, fornendo spunti per riflettere anche su una condizione femminile che ricorda molto quella vissuta nelle nostre regioni meridionali in un passato non troppo lontano. Non solo. Attraverso il protagonista del suo romanzo, ‘Omar, propone anche un modello, una sorta di “homo novus” che, attraverso la saggezza e la rinuncia, seppur dolorosa, all’uso della violenza, traghetti il mondo arabo verso un futuro più libero e democratico.
