Il Piccolo Principe innamorato e scettico

Il Piccolo Principe innamorato e scettico

Il Piccolo Principe innamorato e scettico

venerdì 04 Dicembre 2009 - 10:00

Un prezioso volumetto riporta alla luce le ultime lettere dell’aviatore Saint-Exupéry

Le Petit Prince, con la sua chioma dorata e ribelle, la sua figura esile, slanciata, elegante almeno quanto eterea gode ormai di una fama universale. Il Piccolo Principe ancor prima di esser noto a tutti, accompagnava il suo creatore, Antoine de Saint-Exupéry nella vita; lo disegnava a margine delle sue lettere, lo scarabocchiava sui suoi appunti affidandogli i suoi pensieri quasi come se dialogasse non con il suo conscio ma con la sua parte legata alla sua infanzia e con essa non rinunciasse alle speranze che la popolano e ne fanno, spesso, un’età lieta ed indimenticabile. Del resto Saint-Exupéry era un aviatore in tempi di guerra e il suo desiderio di evasione nei cieli lo legava più alla dolce fantasia che alla dolorosa realtà.

Ci volle l’intuito dell’editore – la cui maggior qualità dev’essere quel fiuto per gli affari e quella concretezza di cui i veri scrittori dovrebbero essere carenti – perché quel personaggio entrasse a far parte dell’immaginario comune grazie alla pubblicazione. Tradotto in più di 180 lingue (!), divenne una delle opere letterarie più vendute del XX secolo con oltre 50 milioni di copie vendute, affrontando i temi esistenziali dell’amore, della libertà e dell’amicizia in modo semplice e con toni fiabeschi. Tuttavia è un libro che andrebbe riletto spesso, dato che diversi studi hanno anche svelato una quantità di significati e simboli celati in esso.

Quando credevamo di doverci affidare alle riletture per rivivere la grande immaginazione di questo scrittore francese che fu abbattuto col suo aereo sul cielo della Corsica da un pilota tedesco nel 31 luglio del ’44, con grande sorpresa sono saltati fuori degli inediti di grande pregio e soprattutto di indiscutibile provenienza. L’anno scorso è stato pubblicato Manon ballerina (Bompiani; pp.238; €19) dove si rievocano le atmosfere delle prime esperienze letterarie di Saint-Exupéry, in particolar modo il suo amore per il volo che troveremo in diversi lavori successivi.

Ma il tanto atteso ritorno del Petit Prince risale al prezioso volumetto illustrato Lettere ad una sconosciuta (Bompiani; pp. 29; €13,50). Antoine de Saint-Exupéry nel maggio del 1931, dopo aver trascorso due anni negli Stati Uniti per guarire e pubblicare Il Piccolo Principe, si trova in Africa su un treno diretto ad Algeri dove si ricongiungerà con la squadra di ricognizione aerea 2/33. L’autore e una giovane crocerossina di origine…, che resta senza nome e alla quale rivolgerà sempre un affettuoso “petit fille” che Sergio Claudio Perroni ha voluto tradurre con Signorinella.

Si frequenteranno per l’ultimo anno di vita dell’autore che consegnerà alle lettere – che appaiono riprodotte interamente a fianco – e ad alcuni disegni inediti, le sue amare riflessioni sui sogni e le speranze infrante di quello che un tempo era il Piccolo Principe pieno di sogni.

«Oggi non c’è nessun piccolo principe, né ci sarà più. Il piccolo principe è morto. Anzi, è diventato scettico. Un piccolo principe scettico non è più un piccolo principe».

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