Lo scrittore francese ci mostra un futuro che vorremmo non vedere
Spunto eccellente: un medico, trasformato dal sistema in un mero burocrate, viene rapito, drogato, pestato e condotto a viva forza nell’Africa della miseria più nera. Ci troviamo in un futuro prossimo eppure non immediato, nel quale la corsa allo spazio è già realtà e l’uomo si sta attrezzando per popolare gli altri pianeti del sistema solare dopo aver compromesso irrimediabilmente la Terra: risorse prosciugate, effetto serra e innalzamento dei mari.
Questo è lo scenario di fantascienza nel quale il noto scrittore francese Ayerdhal ha ambientato Domani, un’oasi(casa editrice Nord; pp. 224; €16.60) , già vincitore in patria del prestigioso premio Grand Prix de l’Imaginaire.
Ovviamente la corsa al dominio della galassia è molto dispendiosa e per tale motivo è necessaria tutta la mobilitazione mediatica affinché vengano taciuti alcuni risvolti poco nobili. Ma tutto ciò non sarebbe possibile se le due super potenze, USA e Cina, non fossero d’accordo a spartirsi la torta con la complicità dei paesi emergenti, primo di tutti l’India. Questo intrigo internazionale, che Ayerdhal svelerà nella seconda e nella terza parte del libro, comprende anche i paesi balcanici e mediorientali, per il semplice motivo che potrebbero dotarsi dell’atomica e rovinare tutto. Oggi sarebbe fin troppo facile costruire questo scenario politico e per tale motivo va sottolineato che il libro è stato scritto nel 1992, prevedendo con largo anticipo la complessa situazione strategica che oggigiorno abbiamo sotto gli occhi.
Avrete già intuito che da questi accordi rimane esclusa l’Africa, destinata ad essere abbandonata a se stessa e stavolta, grazie alla complicità mediatica, una volta per tutte. Chi si ricorderà dei poveri bambini africani se le telecamere voltano altrove gli obiettivi? La narrazione procede come fosse un libro di memorie redatto dallo stesso medico che rievoca il disgusto iniziale provato dinanzi ai corpi in putrefazione che incontravano peregrinando per il continente nero o le migliaia di bambini morti per carenza di cibo o per colpa di virus che in Europa erano stati debellati da decenni. Immagini forte, narrate con vividezza che pian piano fanno nascere in lui una consapevolezza, la necessità di abbracciare la causa armata di quel gruppo di terroristi che lo aveva rapito, i quali, stanchi dei giochi della politica e delle vane promesse, sono decisi a fare di tutto per offrire un futuro ad una terra ormai da tutti dimenticata. Ma senza la politica non si va avanti e dietro l’angolo c’è un risvolto politico.
Un libro forte, colmo di immagini strazianti che non potranno non colpire il lettore e permettono ad Ayerdhal di illustrare la progressiva trasformazione di quest’uomo medio che da medico si è trasformato in burocrate ma, dopo essere strappato con la forza al suo ufficio antisettico, viene trascinato in un luogo concreto colmo di disperazione e miseria, un luogo di cui ignorava persino la condizione perché erano i media ad essersene disinteressati.
Scritto con uno stile fluido, Domani un’oasi, cerca continuamente il contatto col lettore. Ayerdhal non risparmia le accuse contro i media e la politica, lo penalizza un poco lo stile moralista, il dito accusatorio che i suoi rapitori puntano sul medico e dunque sulla nostra società ma nelle interviste ha sottolineato la sua volontà di scuotere le coscienze di chi lo leggerà. Speriamo solo che non sia profetico.
Titolo: Domani, un’oasi
Autore: Ayerdhal
Editore: Casa editrice Nord
Pagine: 224
Prezzo: € 16.60
