Giulia Blasi racconta gli errori tipici degli uomini, sopra e sotto le lenzuola...
Mettetevi comodi e lasciate da parte qualsiasi pregiudizio sessuale perché Giulia Blasi nel suo nuovo libro, Nudo d’uomo con calzino e altre imperdonabili gaffe del maschio sotto (e sopra) le lenzuola, c’è davvero di tutto ma scritto con grande ironia e senza nemmeno una punta di ipocrisia. Diviso in cinque sezioni (La mala educación; Il porno non è la verità; Non ci siamo capiti; Besame mucho; La posta di Donna Fanalia) la Blasi spazia dall’uomo che si presenta al primo appuntamento con la Birkenstock e pinocchietti e con stupore chiede alla sua lei – che è stata una settimana a digiuno per entrare in un vestitino -, “ma ti sei messa in tiro?”, a quello che paga il conto facendo finta di niente ma con la lacrimuccia che fa capolino, dagli scambisti di tarda età sino a quelle che mentre lui ansima e spasima, si chiedono se sia venuto il momento di dare una rinfrescata al soffitto…
Giulia, come si scrive un libro sugli errori degli uomini, a letto e non, riuscendo a non offenderli?
«Solitamente questi libri nascono tanto con l’intento di divertire il lettore ma anche con una funzione liberatoria per chi l’ha scritto, direi più per sfogarsi che per cercare di capirci qualcosa. I libri di questo genere spesso sono dei manuali tutti molto simili fra loro, basati su una forte componente autobiografica. Io invece ho provato una nuova via, volevo fotografare un momento che partisse dall’errore sessuale maschile ma che poi abbracciasse tutto il rapporto uomo-donna e le sue tante contraddizioni. Non a caso non si parla di “errori tecnici”, quelli sotto le lenzuola, ma di errori relazionali».
Le donne ti hanno sommerso con le loro storie immagino…
«Immagini bene, ne ho sentite davvero tante sugli uomini. Ho preso spunto da quello che mi hanno raccontato, ma poi ho mescolato tutto, l’ho rielaborato e ne ho fatto narrativa. In ultima analisi è stato un distillato di tutto quello che mi è stato raccontato ma i personaggi sono inventati di sana pianta. Però tengo a precisare che le situazioni sono tutte vere…»
Quando si dice che le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte, si dice una grande verità o una immane fesseria?
«Un enorme stupidaggine, enorme! La famosa teoria di John Gray punta sul tentativo di spacciare differenze culturali per differenze biologiche: non esiste quel tipo di differenza. La vera differenza fra uomo e donna sta nella specializzazione culturale, nel tipo di socializzazione che mettiamo in atto da piccoli, dalle nostre esperienze personali, combinate con l’ambiente in cui viviamo. Il mio cervello di donna non è diverso da quello di un uomo, magari i miei ragionamenti sì».
L’errore più comico?
«Difficile, tutti fanno ridere ma come le barzellette devono essere raccontati in un certo modo. Stranamente le cose più strambe me le hanno raccontate dopo aver pubblicato il libro ma non voglio dir nulla, magari ci sarà un seguito in libreria…Questo è il classico libro che dopo averlo letto ti viene voglia di tirar fuori tutte le tue storie, una sorta di partecipazione collettiva con effetto catartico».
Senti ma le donne, i famosi “segnali”, li lanciano davvero o è solo una scusa per lasciare gli uomini senza sensi di colpa?
«Noo, li lanciano eccome, ma anche gli uomini lo fanno. Solo che le donne sono consapevoli di stare lanciando dei segnali, invece gli uomini no. Un uomo magari non è conscio di voler lasciare una donna ma si comporta in modo inequivocabile, magari non si fa sentire per settimane, la trascura, la tratta male. Ma se la donna chiede “mi vuoi lasciare?”, lui cade dalle nuvole. Ecco, voi uomini lanciate segnali ma non li sapete nemmeno decifrare. Altre volte invece accade che gli uomini non stanno davvero lanciando alcun segnale ma le donne leggono tutto in maniera ipertrofica e si fanno storie assurde: “non mi hai chiamato ieri sera, non mi ami più!”».
Il libro si chiude con l’esilarante e cinica posta del cuore di Donna Fanalia. Chi è?
«Sono io (dice ridendo)».
Quindi sei cinica?
«No, sono una persona deliziosa! Donna Fanalia è un omaggio a tutte le zie della posta del cuore che abbiamo letto nella nostra vita, che a volte ci prendono e a volte no. Io ho una venerazione per Natalia Aspesi, pur se con grande pacatezza inquadra sempre il problema. La posta del cuore la trovo una lettura molto affascinante, sono una fotografia di un’umanità molto variegata, utilissima per chi scrive perché ti aiutano a catalogare le risposte delle persone dinanzi ai problemi»
Dì la verità, quanto ti sei divertita a scrivere “Nudo d’uomo con calzino”?
«Abbastanza anche se in certi momenti è stato anche faticoso. Gli episodi più divertenti sono venuti fuori in un lampo, senza ragionarci troppo. Altri invece mi sono costati fatica e giorni interi di lavoro perché non riuscivo ad andare avanti. Ma è come il parto, una volta passato non ricordi più la fatica».
Siamo arrivati alla domanda fatidica: cosa vogliono le donne?
«Eh, bisogna chiederlo ad una per una (ride). Ogni donna che si incontra ha aspettative, sogni, desideri, necessità diverse da quella precedente».
Titolo: Nudo d’uomo con calzino. e altre imperdonabili gaffe del maschio sotto (e sopra) le lenzuola
Editore: Einaudi
Pagine: 176
Prezzo: €14
Sul web: http://meparlaredonna.menstyle.it/ – www.saitenereunsegreto.com
Giulia Blasi è nata a Pordenone nel 1972. Ha pubblicato “Sottotitoli per non vedenti” in “Ragazze che dovresti conoscere”, “Ultima notte in via Zanetti” in “La notte dei blogger” (entrambi Einaudi Stile Libero, 2004). Ha scritto, tra gli altri, per «Marie Claire» e «Grazia». Attualmente collabora con Donnamoderna.com e scrive contenuti per il web.
