Biglietti per i bus, abbonamenti, gratta e sosta: quanto vende e incassa l’Atm?

I numeri crescono, il trend è positivo, ma bisogna fare di più. L’Atm continua a lavorare per potenziare i suoi servizi e rendere sempre più a portata di cittadino il trasporto pubblico locale. Le ultime novità introdotte per incentivare la vendita dei biglietti rientra proprio in quest’ottica: dall’app alle macchinette installate sui tram, l’obiettivo è di ampliare il più possibile l’offerta per far crescere la domanda.

L’Atm però non riesce ancora a fare incassi considerevoli dai servizi che offre. Un’azienda di trasporto dovrebbe raggiungere il 35% di ricavi da mercato, guardando ai numeri si intuisce facilmente che su questo fronte la strada è ancora lunga perché ci si ferma intorno al 15%. In attesa del bilancio 2016, vediamo qualche numero: lo scorso anno i biglietti hanno fruttato 2.206.722 euro contro 1.824.946 euro del 2015, gli abbonamenti ordinari 549.164 euro

contro 409.723 euro. L’entrata più consistente continua ad essere quella che arriva dalla vendita dei gratta e sosta che nel 2016 hanno portato in cassa 2.755.886 euro contro i 2.234.669 del 2015.

L’incremento è evidente, la strada sembra essere quella giusta, i numeri sono positivi anche in questo inizio d’anno, ma bisogna continuare a lavorare per potenziare i servizi e quindi attirare sempre più utenti.

Con la nuova app MyCicero che ha dato il via alla possibilità di acquistare i biglietti direttamente con un click sullo smartphone, l’Atm in questi primi mesi del 2017 ha venduto 853 titoli per un totale di 1.218 euro. Gli utenti di MyCicero hanno pagato i loro ticket prevalentemente attraverso carta di credito, mentre quasi il 40% ha preferito l’opzione del “borsellino” che è possibile creare per avere sempre un budget per l’acquisto.

Vediamo anche qualche numero che fotografa la situazione vendite per biglietti, abbonamenti e gratta e sosta. Numeri che si riferiscono all’intero mese di febbraio che si è da poco concluso.

Dal 1 al 28 febbraio sono stati venduti abbonamenti per 46.068 euro. Il primato va al Box Annunziata che ne ha venduti 358 incassando oltre 12 mila euro, bene anche ai box Cavallotti e Zir, allo sportello Atm, male invece la vendita al parcheggio Zaera che ne ha staccati solo 3.

Capitolo titoli di viaggio. A febbraio sono stati venduti biglietti per bus e tram per 155.190 euro. I più gettonati sono i biglietti da 1,20 euro per la corsa semplice, ne sono stati venduti oltre 55mila.

Spicca sempre la vendita dei gratta e sosta per il parcheggio nelle zone delimitate dalle strisce blu che a febbraio hanno portato in cassa 245 mila euro. I messinesi preferiscono acquistarli soprattutto nelle rivendite che registrano l’incasso maggiore e un numero di tagliandi venduti che supera le 228 mila unità. 17 mila quelli venduti invece direttamente dagli operatori Ztl.

Oltre le vendite però un dato su cui tenere sempre la lente d’ingrandimento sono i chilometri. Perché dal chilometraggio dipendono i contributi che la Regione destina al trasporto pubblico locale, risorse su cui l’Atm intende contare e per le quali si sta anche battendo visto che all’appello mancano in questo momento diversi milioni di euro che non sono stati ancora corrisposti. I chilometri sono anche uno dei pilastri più importanti del contratto di servizio che un anno fa Atm e Comune hanno siglato. Stando ai numeri però l’Atm non è riuscita a centrare appieno gli obiettivi che erano stati prefissati. Quel contratto prevede che nel 2016 l’Atm avrebbe dovuto totalizzare 4.166.667 km dal trasporto su gomma e 421.992 dalle vetture tranviarie. Invece i dati dicono che nel 2016 Atm ha prodotto 3.813.830 km con i bus e 350.589 km con i tram. Cifre inferiori a quelle previste dal contratto di servizio ma che non costeranno all’Atm nessuna penale perché il deficit non supera il 10% del limite fissato dal documento. Meno chilometri però significano comunque meno contributi e anche se rispetto al 2015 si è registrato un aumento di 800 mila km adesso si deve puntare a raggiungere quota 4,5 milioni di km e gli autobus che dovrebbero arrivare nella seconda metà dell’anno daranno sicuramente una spinta determinante. Questa dovrà essere la vera sfida perché il 2017 dovrebbe essere l’anno in cui si dovranno raccogliere i veri frutti di questo percorso. E come sempre saranno i numeri a parlare.

Francesca Stornante