Turismo e letteratura nello Stretto tra Pace, Paradiso, Faro e Acqualadroni

Turismo e letteratura nello Stretto tra Pace, Paradiso, Faro e Acqualadroni

Marco Olivieri

Turismo e letteratura nello Stretto tra Pace, Paradiso, Faro e Acqualadroni

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lunedì 20 Febbraio 2023 - 12:02

Il Club Lions Messina Ionio propone il progetto turistico-letterario "Scrittori dei due mari", con un convegno martedì 21 al rettorato

MESSINA – “Scrittori dei due mari. Un percorso turistico-letterario dello Stretto” tra Paradiso, Pace, Capo Peloro e Acqualadroni. Lo Stretto di Messina come unico e principale attrattore turistico per l’intero territorio, con effetti sull’economia e lo sviluppo della Sicilia. Con protagonisti il turismo, il patrimonio culturale e la letteratura, l’idea viene presentata nel corso di un convegno martedì 21 febbraio, alle 16, nell’aula “Cannizzaro” dell’Università centrale, al Palazzo del rettorato. Puntiamo a coniugare

Giuseppe Ruggeri

Sottolineano il medico e scrittore Giuseppe Ruggeri, presidente del Club Lions Messina Ionio, promotore del progetto, e il docente universitario Filippo Grasso, delegato del rettore alle iniziative scientifiche nel settore turistico e autore del libro “La governance del turismo” (Contanima 2022): “Abbiamo sottoposto il progetto alla Regione e ci proponiamo di raccontare il vissuto quotidiano della gente che abita i casali costieri messinesi della zona nord di Messina, esaltando così le potenzialità inespresse dello Stretto di Messina quale unico e inimitabile attrattore turistico di grande richiamo dei viaggiatori stranieri”. In primo piano veri e propri “luoghi dell’anima” che si affacciano al mare e al panorama dello Stretto: la Casa Museo di Maria Costa (casale costiero di Paradiso), Villa Bosurgi (casale costiero di Pace), Capo Peloro (casale costiero di Faro, punta dello Stretto e della Trinacria), Acqualadroni (casale costiero del mar Tirreno). Epicentro di tutto questo patrimonio culturale, storico e marinaro è la casa-museo della poetessa dialettale Maria Costa la quale, con i suoi versi, fa rivivere la memoria, l’identità e lo spirito naturale dello Stretto il cui suggestivo e unico panorama è ammirato e invidiato in tutto il mondo”.

Filippo Grasso

Maria Costa, una memorabile voce poetica dello Stretto

Il convegno

Così Grasso e Ruggeri spiegano la scelta della poetessa come figura di riferimento: “Originaria del popolare quartiere delle Case basse, a Paradiso, Costa è una delle voci poetiche più alte della città dello Stretto. Favole, miti e leggende di quel braccio di mare che Edoardo Giacomo Boner ha definito “Bosforo d’Italia”, hanno costituito la trama dei suoi versi ormai riconosciuti e apprezzati da studiosi e appassionati di tutto il mondo. Versi che cantano una Messina che non c’è più, ma la cui memoria è mantenuta viva da un rosario di storie e tradizioni che animano il presente, saldandolo con forza al proprio passato. Di questo passato, intriso di riti e racconti marinari, di pescatori che predicono i venti e narrano di mostri e divinità con eloquente solennità, Maria Costa si è resa preziosa e irripetibile interprete, consegnandoci così un’eredità di parole e gesti che difficilmente potrà essere dimenticata e che ha sancito, nel 2006, l’inserimento del suo nome nel Registro dei Tesori Umani Viventi – Patrimonio Unesco, della Regione Siciliana”.

La scrittura e lo Stretto: Boner, D’Arrigo e Vitarelli

Saranno utilizzati i dispositivi multimediali di ultima generazione: Gps per smartphone
e tablet, mappe digitali a uso escursionistico e app dedicate che guidano il percorso. Evidenziano i due promotori: “Risulta velleitario sognare che Messina possa diventare una città turistica come lo sono tante altre città in Italia e nel mondo? In tal senso, riteniamo che l’acquisizione da parte della Regione Siciliana del progetto proposto e della casa-museo di Maria Costa consentirebbero a noi tutti di riappropriarci di un più che ragguardevole patrimonio identitario, dialettale e, soprattutto, letterario”.

Oltre a Maria Costa (1926-2016), il percorso mette al centro, con profili curati dal docente universitario Giuseppe Rando, gli scrittori Edoardo Giacomo Boner (1864- 1908), Stefano D’Arrigo (1919-1992) ed Eugenio Vitarelli (1927-1994).

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