Prima di prendere qualsiasi provvedimento, il primo cittadino vuole vederci chiaro e capire cosa sia successo realmente
Anche il sindaco Giuseppe Buzzanca interviene sul black-out che venerdì pomeriggio ha parzialmente paralizzato l’attività del Policlinico di Messina.
Lo fa in qualità di massima autorità sanitaria locale, riconosciutagli dall’art.32 della legge n.833/1978 e dall’art.117 del D. lgs 112/1998. Il primo cittadino si dice amareggiato per quanto accaduto e vuole andare fino in fondo ad una vicenda che solo il caso ha voluto non avesse conseguenze ben peggiori di qualche disagio e disservizio, protrattisi comunque per molte ore.
“Per quel che ne so – ci ha detto al telefono il sindaco – l’assenza di elettricità ha riguardato la distribuzione esterna, ma è evidente una certa mancanza di attenzione e voglio capire cosa sia successo realmente e se ci sono responsabilità”.
Nei prossimi giorni, Buzzanca solleciterà, quindi, una relazione tecnica sia ai vertici dell’azienda ospedaliera G.Martino che a quelli dell’Enel. “Una volta che avrò in mano tutta la documentazione – continua il primo cittadino- valuterò se e quali provvedimenti adottare affinché quanto accaduto venerdì non debba più ripetersi”
Il capo dell’amministrazione comunale, dunque, assicura trasparenza e chiarezza. Quelle che probabilmente sono mancate nelle ore immediatamente successive all’assenza di energia elettrica all’interno del nosocomio di viale Gazzi, durante le quali né il direttore generale Giuseppe Pecoraro né il direttore sanitario Manlio Magistri hanno sentito il dovere di fornire una versione ufficiale su una situazione che di normale non aveva nulla.
Il perdurante silenzio dei vertici del Policlinico è non solo inquietante ma anche dannoso per l’immagine della più importante realtà ospedaliera cittadina, che punta ad essere centro d’eccellenza regionale ed extra-regionale.
Perché se un guasto tecnico – seppur sia un fatto gravissimo vista l’area di competenza di un ospedale – può avere mille e valide giustificazioni – l’assenza di comunicazione, soprattutto all’interno, non può essere tollerata
