Barcellona, comizio Dr a sostegno di Materia: “Collica non è una martire”

Barcellona, comizio Dr a sostegno di Materia: “Collica non è una martire”

Giovanni Passalacqua

Barcellona, comizio Dr a sostegno di Materia: “Collica non è una martire”

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lunedì 11 Maggio 2015 - 08:55

Gli esponenti del movimento di Picciolo tornano in piazza e attaccano: “Ecco descrizione e risultati di 33 mesi di “disamministrazione”. No a patenti di legalità, nessuno può darci lezioni morali”

“Con il voto di sfiducia abbiamo dimostrato di non avere a cuore la poltrona, ma il bene della città”. Gianmarco Bauro, capogruppo uscente dei Dr a Barcellona Pozzo di Gotto, è il primo a parlare nel comizio organizzato dalle due liste del movimento di Beppe Picciolo – presente in piazza -, Barcellona Viva e Partecipazione popolare. Insieme a lui Filippo Sottile, assessore designato, e Santi Calderone, coordinatore provinciale. Più avanti parlerà anche Roberto Materia, riepilogando ti cavalli di battaglia del suo programma. Ma, intanto, ad alzare i toni pensano proprio i tre Dr.

“Maria Teresa Collica non è una martire” – continua Bauro – “e lo “splendido mandato” che avremmo interrotto si è caratterizzato per l'incapacità di portare avanti qualunque progetto. In questi 33 mesi l'amministrazione uscente è riuscita a concludere solo il progetto per lo SPRAR. Ma il resto? Che dire del bilancio partecipato, baluardo di trasparenza? É stato presentato un bilancio così partecipato da essere sconosciuto persino all'assessore al bilancio. E, a proposito, quando si dice che il bilancio del comune è in attivo bisogna ricordare che le aliquote sono ai massimi e i servizi inesistenti per via dell'incapacità di garantirli o dei tagli. E ancora, cosa dire dell'errore nella presentazione di un ricorso contro il patto di stabilità che, per tentare di far risparmiare al comune 8000 €, ci ha portato dritti in un contenzioso da 860.000 €? Tutti i comuni siciliani, persino la limitrofa Messina di Accorinti, hanno presentato correttamente il ricorso. A Barcellona non si è stati capaci neanche di questo”.

Bauro continua a snocciolare “misfatti” amministrativi: “La giunta del dialogo non ha mai risposto ad alcuna interrogazione del consiglio comunale. Ha presentato una sola relazione annuale in quasi tre anni. Ha dato 98 affidamenti diretti, invece di trasparenti gare d'appalto; e, visto il tetto massimo di legge per gli affidamenti diretti previsto a 40.000 €, ha pensato bene di fermarsi a 39.000 € pur di non realizzare un bando di gara. Per non parlare poi della beffa del teatro Mandanici, “regalato” al Vittorio Emanuele di Messina solo per consentire a quest'ultimo di accedere ai finanziamenti regionali. La convenzione ci costa tra i 150 e i 200.000 €, e nonostante questo gli abbonati di quest'anno sono stati 102. È dunque questa la buona amministrazione tanto ostentata?”

Filippo Sottile, assessore designato, non è da meno: “Non siamo onesti a dire che la vecchia giunta non ha fatto nulla. Ha potuto infatti completare le opere frutto del lavoro degli amministratori precedenti. Peccato che poi queste stesse opere non siano state inserite nel bilancio, e per il nuovo sindaco della nostra città sarà un bel problema. Il campetto sportivo di contrada Manno? Lavori sospesi per mesi e citazione in tribunale della ditta che li stava realizzando. Le piscine private di Sant'Andrea? Chiuse, e anche per queste è in arrivo un nuovo contenzioso. Vogliamo poi parlare dei 22 incarichi legali conferiti il 12 marzo? O, ancora, dello spostamento di un consigliere comunale da un ufficio a un altro, con determina sindacale anche se la legge prevede debba essere dirigenziale, nel giorno del voto sulla mozione di sfiducia? Quello stesso consigliere, la sera, ha votato contro la sfiducia. Sarà un caso? É questa la tanto ostentata trasparenza, la tanto ostentata superiorità intellettuale e morale?”

È poi il turno di Santi Calderone, coordinatore provinciale Dr: “Siamo presenti con due liste per dare la massima forza politica possibile al progetto Materia. Abbiamo ascoltato e abbiamo valutato: sedersi a un tavolo e poi abbandonarlo perché non soddisfacente non è certo un segnale di incoerenza. Avvelenare i pozzi, come stanno facendo due avversari politici del nostro candidato, è controproducente anche per loro”. E, come gli oratori precedenti, anche Calderone elenca diverse lacune amministrative dell'era Collica: “Perché non è stato redatto un piano di gestione del demanio marittimo? Perché a Barcellona non c'è una rete wifi gratuita? Perché non si discute dell'abbattimento delle barriere architettoniche? E che dire del subentro di una nuova ditta per lo smaltimento dei rifiuti, che doveva prevedere il mantenimento dei servizi esistenti senza costi aggiuntivi, e che invece porterà in futuro nuove spese straordinarie per i cittadini barcellonesi?”

Il tema dei servizi è al centro del discorso di Calderone, visto che proprio dal taglio di questi ultimi sarebbe derivato il rispetto del patto di stabilità: “Negli ultimi 33 mesi la spesa corrente è aumentata di 350.000 €. Nel frattempo, tuttavia, sono spariti tantissimi servizi. Molti li hanno appena elencati i miei colleghi, io ne aggiungerò qualcuno: il servizio assistenza agli anziani, fermo dopo 20 anni in cui ne era stata sempre garantita la continuità; il centro diurno di Sant'Andrea, chiuso dalla scorsa estate; il centro diurno per disabili, una delle avanguardie del volontariato della nostra città, attualmente fermo e, comunque, destinato a subire un forte ridimensionamento perché, nel redigere il piano di zona, il nostro comune non è riuscito a far valere la sua centralità. Ecco, proporre e mantenere questa centralità è un lavoro complesso, che richiede grandi capacità amministrative e competenza: e proprio per riconquistare la centralità che Barcellona merita abbiamo scelto il miglior sindaco possibile per questa città”. Un'ultima parola Calderone la dedica alla presunta “superiorità morale” degli avversari: “Anche se noi sosteniamo Materia, non abbiamo dubbi che tutti i candidati alla carica di sindaco siano persone oneste e integerrime; non diamo a nessuno patenti di legalità o di moralità, e sarebbe il caso di smetterla con questo atteggiamento di superiorità a prescindere. Tutti i cittadini barcellonesi vogliono la legalità, non solo gli elettori del sindaco uscente; tutte le forze politiche in campo vogliono la legalità, non solo quella a sostegno del sindaco sfiduciato”.

In conclusione è stato il turno di Roberto Materia, che ha sintetizzato il programma ormai noto: messa in sicurezza delle colline circostanti e loro valorizzazione turistica; realizzazione di opere logistiche importanti per favorire sviluppo economico e occupazione; ottimizzazione e tutela dei presidi sanitari e dei servizi essenziali; riconfigurazione del welfare; valorizzazione culturale della città e, in particolare, del teatro. E altro ancora: “Abbiamo consegnato le liste e parliamo di programma già da qualche settimana. Pensiamo già ai 27 milioni che giacciono in banca, in attesa di validi progetti in grado di sfruttarli. Non abbiamo bisogno di accodarci all'area metropolitana di Messina: Barcellona dev'essere capofila della zona tirrenica, perché ne ha tutte le potenzialità e perché è quello il ruolo che le spetta”. Infine, una citazione del pm di Palermo, Vittorio Teresi: “La mafia dell'antimafia è rappresentata da persone senza scrupoli, che sfruttano questo palcoscenico per trarne vantaggio”.

Giovanni Passalacqua

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