Caso Tomasello, Atreju: "Il vero scandalo è il Miur". L'associazione si costituirà parte civile nel processo

Caso Tomasello, Atreju: “Il vero scandalo è il Miur”. L’associazione si costituirà parte civile nel processo

Caso Tomasello, Atreju: “Il vero scandalo è il Miur”. L’associazione si costituirà parte civile nel processo

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giovedì 18 Febbraio 2016 - 14:02

Se ci dovesse essere il rinvio a giudizio per il prof. Tomasello, Atreju si costituirà parte civile, e chiede al Rettore che l'Università stessa si costituisca parte civile per tutelare i diritti degli studenti, che indipendentemente dall'esito del giudizio saranno sempre gli eterni sconfitti.

L’Università di Messina ancora una volta alla ribalta delle cronache nazionali. Il caso Tomasello sta facendo parlare tutta Italia dell’Ateneo della città dello Stretto. A Messina da un lato c’è chi difende il docente del Dipartimento di Scienze Cognitive, essere accusato da Giuseppe Fontanelli, associato dello stesso Dipartimento, di plagio per aver copiato da altri testi in occasione del concorso per l’abilitazione da Prof. Ordinario. C’è però chi invece vuole alzare la voce contro l’ennesimo caso che inevitabilmente getterà discredito sull’intera istituzione universitaria messinese.

L’associazione universitaria "Atreju – La compagnia degli Studenti" intende esprimere il proprio punto di vista: «Dalla documentazione emersa, e dall’accuratezza con la quale gli organi di informazione hanno diffuso e comparato l’opera del candidato Tomasello con quelle oggetto del presunto plagio, non abbiamo alcuna difficoltà a sottolineare come i fatti risultino quantomeno paradossali, singolari, ed in controtendenza dei più elementari insegnamenti che da piccoli i nostri insegnanti a scuola ci hanno trasmesso, attraverso i quali non era ammissibile consegnare un compito in classe “conforme” a quello di un compagno o ad un libro di testo, specialmente utilizzando (come in questo caso sembra avvenire) le medesime parole stile del miglior “copia-incolla” dei giorni nostri».

I giovani studenti di Atreju non vogliono entrare nel merito della diatriba tra i prof. Tomasello, Fontanelli e Amoroso (autore dei testi plagiati che ha esposto denuncia penale contro Tomasello). «Il dibattito non ci appassiona e non possiamo essere in grado di esprimere un giudizio sulla base di atti e fatti che non possiamo conoscere fino alle radici, che certamente sono più profonde del mero momento concorsuale».

Tornando però all’ironico esempio studentesco, chiedono di ricordare cosa succedeva se si veniva colti in fragranza di ”copiato”: nella migliore delle ipotesi la prof di turno, dopo averti deriso davanti ai tuoi compagni, ti metteva un bel 3.

Per Atreju è proprio questo il punto della vicenda che come Associazione studentesca si intende stigmatizzare: «Se esiste uno scandalo, lo scandalo é di chi é stato chiamare ad esprimere un giudizio sulla vicenda: Il Ministrero dell’istruzione e della ricerca (MIUR). Quest’ultimo infatti, sebbene l'Università gli abbia fatto pervenire gli atti ed i documentati contestati così come li abbiamo visti in TV, non soltanto ha lodato il Professore per “l'originalità dei lavori, ma ha anche dichiarato che "ritiene di non dover modificare il giudizio reso". Pertanto, prendendo atto del giudizio, ci chiediamo e chiediamo al MIUR: quali sono stati i criteri utilizzati nella formulazione di un tale generoso giudizio sull’opera?»

Per l’associazione ciò che fa più rabbia é che, come al solito, a rimetterci siano sempre gli studenti, il cui titolo di studio viene sempre e comunque denigrato e sottovalutato da scandali mediatici come questi che, fondati o meno, offuscano e cancellano il nostro sudore impegno quotidiano. «Per dare voce a questo sentimento di rabbia e come atto simbolico volto dimostrare che ci sono studenti che non possono più restare inermi di fronte a tutto questo, dichiara fin da adesso che se ci dovesse essere il rinvio a giudizio per il prof. Tomasello, Atreju si costituirà parte civile, e chiediamo al Rettore che l'Università stessa si costituisca parte civile per tutelare i diritti degli studenti, che indipendentemente dall'esito del giudizio saranno sempre gli eterni sconfitti».

2 commenti

  1. Il vero scandalo oltre al Miur e i commissari nazionali, che per non ammettere la loro superficialità (a voler essere buoni) nel valutare i candidati, preferiscono far finta di niente, sono quei colleghi del Tomasello che difendendo l’indifendibile gettano fango su tutto l’Ateneo. Una o più mele marce possono sempre esserci, ma se i colleghi negano l’evidenza, si è autorizzati a pensare che è tutto il sistema a non funzionare.

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  2. Il vero scandalo oltre al Miur e i commissari nazionali, che per non ammettere la loro superficialità (a voler essere buoni) nel valutare i candidati, preferiscono far finta di niente, sono quei colleghi del Tomasello che difendendo l’indifendibile gettano fango su tutto l’Ateneo. Una o più mele marce possono sempre esserci, ma se i colleghi negano l’evidenza, si è autorizzati a pensare che è tutto il sistema a non funzionare.

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