Contrada Bellinghieri accessibile solo via torrente: inascoltate le richieste del II quartiere che decide di rivolgersi al Prefetto

Qualche settimana fa (vedi articolo correlato) vi abbiamo documentato la complessa, e ancora insoluta, vicenda, riguardante i residenti di contrada Bellinghieri, villaggio Zafferia, costretti ad attraversare il torrente per raggiungere le proprie abitazioni. Questo in estrema sinesi il problema. Un problema di strettissima attualità soprattutto in considerazione dei devastanti effetti legati proprio all’esondazione dei corsi d’acqua. Il consiglio della II circoscrizione, in più occasioni, ha interessato della questione l’amministrazione comunale ma senza ottenere alcun risultato. La situazione ha però raggiunto il limite della sopportazione, soprattutto da parte di residenti, che parecchie volte, in occasione di piogge abbondanti, sono rimasti completamente isolate proprio per l'impossibilità di percorrere la strada all'interno del torrente.

Ed è a questo punto che la vicenda tocca il paradosso, perché cento metri più a monte della contrada, sempre sul torrente Zaffera, esiste un attraversamento stabile del corso d’acqua che conduce a terreni privati, che più in occasioni lo stesso consiglio ha chiesto di poter utilizzare anche per l’accesso delle altre famiglie. Ma, come detto, nessun segnale da parte di chi siede negli uffici. In considerazione di tali assordanti silenzi, il presidente del II quartiere, Giovanni Di Blasi, ha deciso di chiedere al prefetto la convocazione di una conferenza di servizi a cui prendano parte i soggetti interessati, al fine di capire le ragioni del ritardo negli interventi da parti di palazzo Zanca.

La richiesta del quartiere è ben circostanziata: “Mettere in atto tutti i provvedimenti necessari per la messa in sicurezza dell'intera zona permettendo, eventualmente attraverso apposita Ordinanza di Protezione Civile, ai residenti di contrada Bellinghieri del villaggio Zafferia di usufruire dell'attraversamento stabile esistente a pochi metri della suddetta contrada, in modo da eliminare il pericolo esistente e ricondurre, così, l'intero contesto abitativo nei dovuti canoni di sicurezza”.(ELENA DE PASQUALE)