L'intervista. Accolla: "Condizioni proibitive, ecco perché non si fanno le processioni"

L’intervista. Accolla: “Condizioni proibitive, ecco perché non si fanno le processioni”

Carmelo Caspanello

L’intervista. Accolla: “Condizioni proibitive, ecco perché non si fanno le processioni”

martedì 14 Luglio 2020 - 11:21

L'arcivescovo di Messina parla della Vara: "Non mancheranno le attività religiose. Si torna all'autenticità della devozione mariana che caratterizza questa città"

MESSINA L’INTERVISTA (di Carmelo Caspanello) – “C’è una contraddizione nella risposta che il ministero ha dato alla Conferenza episcopale italiana in merito alle processioni religiose. Ha detto che si possono fare, ma a condizione che… E tutte le condizioni sono proibitive. Ecco perché ho deciso di bloccarle”.

L’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, spiega le feste patronali al tempo del Covid. Delle misure di sicurezza da adottare per scongiurare i contagi. E parla anche della Vara. La tradizione per eccellenza di Messina, “fermata” dal coronavirus. “Prefettura, questura e autorità comunali – spiega il presule – si stanno interrogando su cosa si potrà fare. Credo sia questione di giorni e tutto sarà definito. E a quel punto si capirà come gestire questo momento”. L’arcivescovo va comunque oltre lo stop della processione del 15 agosto. “Posso assicurare – taglia corto – che non mancheranno le attività di carattere religioso. Ripeto: le attività di culto non mancheranno. Ed io – chiosa – sono contento se fosse così. Viene così sfoltito il folclore eccessivo e si ritorna ad una autenticità, ad una devozione mariana molto bella che caratterizza la città di Messina”.

La celebrazione dell’Assunta edizione 2020, a Messina, è destinata ad entrare nella storia di un anno che ha segnato le vite a livello planetario. A Messina, come nel resto della Sicilia, le condizione epidemiologiche sono buone, anzi ottime. Ma il rischio che ne deriverebbe da una complessa e grande festa come quella della Vara, sarebbe molto alto. Basta far scorrere le suggestive immagini delle centinaia di tiratori che con fede fanno scivolare sull’asfalto l’imponente Machina votiva. E alla immensa folla che ogni anno accorre ai piedi della Vergine. Non mancano le proposte alternative, soprattutto religiose. Ma per saperne di più bisogna aspettare ancora qualche giorno.

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Un commento

  1. L’Arcivescovo ha completamente ragione! La Vara, era diventata più folclore, che devozione. “Credenti cattolici”, che andavano a vedere o a seguire la Vara, senza preoccuparsi di partecipare alla Messa del 15 Agosto, Messa dedicata a Maria, Messa che è molto più importante della Vara. Senza contare che si tratta di Messa di Precetto! Andare alla Vara ha senso, solo dopo aver partecipato alla Messa! A parte questo l’Arcivescovo, dovrebbe promuovere più che mai, in questa fase di caldo e covid, Messe all’aperto, con adeguato distanziamento. E anche liturgie penitenziali, Confessioni all’aperto.

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