Comune, Curia e Soprintendenza insieme per rivolgersi ai cittadini. La statua della Chiesa di Montalto deve essere smontata e restaurata: "Spesa di 5-6mila euro"

di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana

MESSINA – La statua della Madonna della Vittoria, uno dei monumenti più belli e importanti della città di Messina, che campeggia sulla Chiesa di Montalto, deve essere salvata. L’appello è stato lanciato dal Comune di Messina, dalla Soprintendenza ai beni culturali e dalla Curia, insieme per coinvolgere sponsor in grado di ripagare le spese di rimozione e restauro dell’importante bene artistico. Una spesa di circa 5-6mila euro, cui il Comune non può partecipare per questioni burocratiche e che verrà affrontata con il coinvolgimento di privati, già alla finestra per aiutare il monumento.

Caruso: “Unione di forze sarebbe bel segnale”

“L’appello è quello di trovare dei fondi e sponsor che possano contribuire al salvataggio della statua – ci spiega l’assessore alla cultura Enzo Caruso – ha bisogno di un restauro a causa delle intemperie. Ci vorrà una gru capace di poterla imbracare e spostare, portandola al suolo. Poi c’è il restauro e sarà fatto un calco per riprodurre la statua con un materiale più leggero realizzando una copia che verrà sistemata sulla guglia della Chiesa di Montalto. Ritengo che più sponsor potrebbero concorrere a diverse componenti. Le singole operazioni costano 3mila, 2mila, mille euro. L’unione delle forze personali e delle aziende che potrebbero dare aiuto in questo caso sarebbe un bel segnale”.

L’appello al rilancio di Mons. Di Pietro

Presente anche Monsignor Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina: “Si tratta anche di riscoprire la gioia della nostra identità che spesso sembra appannata. C’è chi non vede l’ora di scappare da Messina per tante ragioni, ma la storia ci parla di un passato glorioso disseminato qua e là. Abbiamo dei segni che ci parlano di questo passato e bisogna metterli in rete così da starci in maniera più vivibile. Al di là dei colori e delle appartenenze è bello essere insieme per la città. Sarebbe bello convergere non solo per l’arte o la fede, ma anche per rilanciare l’economia, le imprese, per impedire che tanti giovani e che le forze migliori debbano fuggire via impoverendo la città di tante risorse umane”.