Ninni Bruschetta: “La Sicilia: entità che non cambia” VIDEO

Ninni Bruschetta: “La Sicilia: entità che non cambia” VIDEO

Emanuela Giorgianni

Ninni Bruschetta: “La Sicilia: entità che non cambia” VIDEO

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domenica 11 Dicembre 2022 - 07:30

In occasione dell’arrivo di “Spaccaossa” alla Multisala Apollo, l’intervista all’amato attore messinese

All’Apollo arriva Spaccaossa: la tragica storia di uomini disperati che, adescati da un gruppo di malavitosi, pur di guadagnare qualcosa, sono disposti a farsi “spaccare le ossa”.

Vincenzo Pirrotta, nel duplice ruolo di regista e attore, porta sul grande schermo, con un cast tutto siciliano (anche nella sceneggiatura, di Perrotta con Ignazio Rosato e Ficarra e Picone), quegli eventi di cronaca della periferia palermitana che, nel 2018, sconvolsero tutti i notiziari.

L’intervista con Ninni Bruschetta

In occasione della proiezione del film, che rimarrà in programmazione per tutta la settimana, abbiamo intervistato l’amato attore messinese Ninni Bruschetta, che interpreta Francesco, uno dei più meschini tra gli Spaccaossa.

Un male privo di motivazione

Sono stati tanti, infatti, i ruoli da cattivo nella carriera di Ninni Bruschetta, ma mai nessuno come Spaccaossa. “Questo è in assoluto il ruolo più cattivo che abbia interpretato, perchè racconta la banalità del male, un male privo di motivazione, anche solo folle come può essere quella della mafia; la banalità di un male puro perchè chi lo compie è completamente inconsapevole” riflette l’attore che ama la verità con la quale la pellicola racconta una storia senza lieto fine. “Una moderna tragedia greca” la definisce. 

La Sicilia

Ma davvero per la nostra terra non è possibile un lieto fine?

“Fare una domanda così ad una persona di 60 anni vuol dire accettare che arrivi una risposta dura – dichiara. La mia risposta è maturata non soltanto per esperienza personale ma per un ragionamento: purtroppo la Sicilia è un’entità e le entità non si cambiano, non cambieranno mai”.

Boris 4

Accanto alle riflessioni aspre ma attente sulla sua terra (per la quale, però – pur con queste dolorose convinzioni – non smette di lottare), Bruschetta si racconta anche con leggerezza. “Il ritorno di Boris? Un colpo di fortuna. Noi ne eravamo molto preoccupati, per 10 anni non si è neanche pensato di fare una quarta serie, poi tanti fatti hanno alimentato l’idea. Anche, purtroppo, la morte di Mattia [Torre, autore della serie scomparso prematuramente nel 2019], per poter fare a lui un omaggio. Quando abbiamo letto il copione ci siamo tranquillizzati subito perchè era bellissimo, ma finché la serie non è uscita il timore è rimasto. Rischiavamo di bruciare tutto quello che avevamo costruito. E, invece, per fortuna, è andata bene”.

Progetti futuri

Continuano incessanti gli appuntamenti del messinese, che è impegnato in diversi progetti: “Ho fatto due film che non sono ancora finiti, uno con Edoardo Winspeare ed uno con Bruno Colella, proseguiranno entrambi fino ad aprile; adesso sto lavorando alla mia solita partecipazione a I Bastardi di Pizzofalcone e, ancora, un piccolo ruolo molto bello in una serie di cui non posso dire niente”.

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