Una galleria attraverserà la via Marco Polo. "La strada non verrà chiusa, ci sarà una viabilità alternativa"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – La galleria in via Marco Polo a Contesse e l’area di cantiere di Villaggio Unrra al centro della Commissione ponte, presieduta da Pippo Trischitta. I consiglieri comunali e i tecnici della Stretto di Messina sono stati in sopralluogo nei due quartieri della zona sud. Ecco l’area in cui dovrebbe sorgere la galleria sotterranea. “La via Marco Polo non verrà chiusa al transito, verrà costruita una viabilità alternativa”, spiegano gli ingegneri Gioacchino Lucangeli e Daniele Scammacca della Stretto di Messina.
La viabilità alternativa alla via Marco Polo
Hanno mostrato ai consiglieri comunali e a quelli della II Municipalità le piantine degli espropri aggiornate e spiegato, sulla carta, come verrà deviato il traffico sul cielo della galleria. Alla fine di questi interventi, che dovrebbero durare fra i 3 e i 4 mesi, la strada tornerà dove si trova adesso.

L’area di cantiere di Villaggio Unrra
La seconda tappa del tour della commissione si è spostata sul torrente San Filippo, dove verrà realizzata una strada di collegamento fra il cantiere di Villaggio Unrra e lo svincolo di San Filippo. Un’arteria fondamentale di entrata e uscita dei tanti mezzi che dovranno raggiungere la nuova area di cantiere del ponte. La stessa area che attualmente è utilizzata da Rfi per depositare il materiale provenienti dagli scavi del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. “I tecnici della Stretto ci hanno assicurato che non ci sarà la sovrapposizione fra i mezzi di Rfi e quelli del Ponte, mi auguro che sia così perché la viabilità del villaggio è già in ginocchio così”, spiega il presidente della II Municipalità, Davide Siracusano.

“Non ci sarà sovrapposizione fra mezzi Rfi e ponte”
“Non ci potrà essere questa sovrapposizione poiché per predisporre l’area di cantiere del ponte prima la stessa dovrà essere liberata e i materiali di Rfi spostati. Quindi i mezzi di cantiere di Rfi lavoreranno prima che inizino gli scavi della galleria Santa Cecilia”, ha ribadito l’ingegnere Lucangeli.

Vengono i brividi solo ad ascoltare quello che succederebbe per fare questi lavori,una città sventrata da nord a sud passando per il centro,con una morfologica che non consente alternative, ci si salverà solo emigrando altrove.
Non dobbiamo emigrare noi, sono loro che devono lasciare ben presto la città !!la commissione ponte sta proponendo il “conto” senza avvisare l’oste !!!!!!!! ORA PRONOBIS.
Preparate il funerale di Messina
Tanto alla fine non faranno niente, dopo qualche miliardo si fermerà tutto…e poi se ne spenderanno altri per rimettere le cose apposto. La Calabria è collegata con l’Italia..ma non mi pare che vada economicamente bene, poi ci vorranno almeno 200 anni per completare i lavori per cui ne succederanno di cose…
Tralasciamo i soliti commenti negativi, catastrofici, e privi di ogni critica costruttiva.
Caro @Giovanni ,lei ha tirato fuori l ennesima perla da Facebook o da propaganda spicciola 😀
Lei dice che il Ponte sullo Stretto non serve perché “la Calabria pur collegata con l’Italia ,non va economicamente bene”.
Cosi dicendo dimostra di non conoscere la realtà dei fatti.
Semplicemente la Sicilia non è la Calabria:
Ha un’economia più forte e variegata,
grandi città come Palermo , Catania, e la nostra Messina,un turismo internazionale consolidato,
porti strategici nel Mediterraneo,
e un potenziale logistico enorme.
Collegarla stabilmente all’Italia significa sbloccare tutto questo.
La Calabria è solo territorio di passaggio, non il paragone giusto.
Usare la sua debolezza per screditare il ponte è come dire che non serve l’alta velocità a Milano perché non funziona( ancora) a Vibo Valentia.
È propaganda travestita da ragionamento.
Chi la fa, o è una persona che ignora (ok moderatore ??) … o ci marcia
Saluti
Avremo un’idea di cosa fosse il caos primigenio. Poi si fermerà tutto e i lavori riprenderanno per un mese l’ anno, fino a esaurimento dei trenta anni di durata della società. Infine tutti a casa, magari con un pilone in mezzo alla distruzione totale.