La Croce Rossa americana ci curava i feriti della prima guerra mondiale. Dal 1918 alla fine del secolo divenne ospedale per bambini
Di Silvia De Domenico
MESSINA – Tanti messinesi non conoscono la storia di questo luogo. Da questo presupposto nasce il bisogno di divulgare la storia dell’Istituto Marino di Mortelle. Dapprima un ospedale da campo costruito dalla Croce Rossa americana durante la prima guerra mondiale e poi nel primo dopoguerra convertito in ospedale per bambini. In migliaia furono curati dalla tubercolosi e dalla malnutrizione. Quasi un secolo di assistenza alla popolazione messinese, che oggi continua con l’Irib Cnr e i percorsi dedicati ai bambini autistici.
Caruso: “Istituto di Mortelle precursore in Italia”
“La storia dell’Istituto Mortelle di Messina è molto interessante in quanto è stato punto di riferimento per l’assistenza, la cura e l’attenzione verso i bambini delle famiglie bisognose della città e precursore in Italia per cure anti tubercolosi e per l’assistenza dal punto di vista sociale, economico e culturale dei bambini, come avveniva in quel periodo in molte colonie strutturate per i giovani”. A dichiararlo l’assessore alla Cultura del Comune di Messina Enzo Caruso, che ha portato i saluti istituzionali del Sindaco Federico Basile.
Schepis: “Vogliamo che tutti i messinesi conoscano questa storia”
L’incontro “Istituto Mortelle di Messina, tra passato e presente” è stato organizzato dallo scrittore non vedente Andrea La Fauci e dal Club Unesco, con la collaborazione dell’istituto Irib Cnr di Messina. La dott.ssa Santa Schepis del Club Unesco, organizzatrice del convegno, ha sottolineato: “Ci siamo ritrovati oggi a Palazzo Zanca per ricordare la storia dell’Istituto Marino di Mortelle. Una storia impegnata di umanità, generosità ed altruismo verso creature più deboli”.
Il racconto commosso dell’autore non vedente
Ecco il racconto dello scrittore La Fauci, autore del libro “Una terra di laghi e di mare, una riviera, le sue colline… e la storia continua”, nel quale sono riportati degli episodi storici che riguardano proprio l’Istituto Marino. “Devo innanzitutto ringraziare – ha affermato La Fauci – il mio amico prof. Renato Fasanella, nipote del cavaliere Giovanni Guttarolo, uno dei proprietari degli appezzamenti di terreno dove poi è sorto l’Ospizio di Mortelle di Messina, perché è stato lui a raccontarmi la storia dell’Istituto e a spingermi poi a scriverla nel libro. Nel 1915, quando iniziò la prima guerra mondiale, la Croce rossa americana realizzò una tendopoli con un ospedale-infermeria da campo. I militari feriti venivano portati qui per essere curati, finita la guerra il direttore di allora dell’Ospedale Piemonte di Messina, il prof. Domenico Faucello, pensò di realizzare un Centro per assistenza dei bambini della città e contattò il cavaliere Giuseppe Bosurgi, che a sua volta chiese alla Croce Rossa americana di non portare via le attrezzature da campo esistenti per permettere loro di continuare a curare i bambini che avevano bisogno di assistenza perché malati di tubercolosi o altre patologie. La Croce Rossa americana acconsentì e fu ben contenta di donare queste strutture alla città di Messina. Auspico che altre importanti opere e strutture che si trovano nella zona nord della città possano essere rivalutate, che si investa per riammodernarle, metterle in sicurezza e dare possibilità di lavoro ai nostri giovani. Per questo motivo ho consegnato all’assessore un mio progetto, dal quale se vorrà, potrà prendere alcuni spunti per il rilancio della città“.