Reggio. "Atto Quarto": 28 le persone arrestate, i dettagli e i nomi VIDEO

Reggio. “Atto Quarto”: 28 le persone arrestate, i dettagli e i nomi VIDEO

Dario Rondinella

Reggio. “Atto Quarto”: 28 le persone arrestate, i dettagli e i nomi VIDEO

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mercoledì 11 Ottobre 2023 - 14:07

Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, spaccio di sostanze stupefacenti ed altro

REGGIO CALABRIA – Sono 28 le persone tratte in arresto di cui 23 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’operazione “Atto Quarto”, eseguita dalla Polizia di Stato tra Reggio ed altre città italiane. Le persone arrestate sono tutte indiziate, a diverso titolo dei reati di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed altro.

Nel coro della stessa operazione è stato eseguito anche il sequestro preventivo di 11 società riconducibili ad imprenditori indagati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria costituiscono il naturale seguito (da qui il nome convenzionale Atto Quarto) delle operazioni Theorema – Roccaforte, Libro Nero e Malefix, che hanno permesso di disvelare assetti e dinamiche criminali delle cosche Libri, De Stefano e Tegano, con la conseguente esecuzione di misure cautelari nei confronti di numerosi soggetti.

LA COSCA LIBRI EGEMONE NELLA CITTA’ DI REGGIO

Le acquisizioni investigative, costituite da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, ma anche dalle dichiarazioni di un imprenditore vittima di estorsione, hanno consentito di acclarare la perdurante operatività della cosca Libri non solo nella storica roccaforte costituita dal quartiere di Cannavò e zone limitrofe, ma anche la sua influenza nei quartieri di Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio, nelle frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana nonché nella zona centro di Reggio Calabria, porzione di territorio quest’ultima all’interno della quale vigono accordi spartitori con le consorterie De Stefano e Tegano.

Inoltre, è emerso anche la persistente operatività di Mangiola Edoardo, capo del locale di Spirito Santo, già detenuto perché tratto in arresto nel corso dell’operazione Malefix, che attraverso l’utilizzo di telefoni cellulari abilmente modificati e introdotti all’interno degli istituti di pena ove era recluso, con la fattiva collaborazione del figlio Mangiola Beniamino, continuava a dare disposizioni ad alcune dei più fidati sodali quali Palmisano Francesco, Siclari Domenico, Belfiore Caterina e Barbaro Ernesto.

Nonostante l’accertata operatività del predetto Mangiola, il suo stato di detenzione e quello del capo cosca Libri Antonio, a cui, con l’ordinanza eseguita oggi vengono contestati nuovi episodi estorsivi, hanno imposto di affidare la reggenza della cosca a Votano Antonino, vertice della ndrina di Vinco e Pavigliana.

L’indagine, inoltre, ha fatto emergere l’operatività, in seno alla cosca Libri, di un’ulteriore articolazione, ossia quella di San Cristoforo, territorio limitrofo a quello di Spirito Santo, al cui vertice, secondo la ricostruzione investigativa, è posto Dotta Filippo, che in virtù del suo ruolo è deputato anche alla gestione delle attività estorsive. Nella medesima area territoriale è stata censita, dopo la sua scarcerazione, l’attivismo criminale di Bianchetti Claudio, vero e proprio braccio operativo della cosca, che per come documentato dalle indagini si relazionava costantemente ed in maniera riservata, con l’attuale reggente Votano Antonino.

Nel territorio di Gallina, invece, anch’esso sotto l’influenza della cosca Libri, i referenti sono stati individuati nei fratelli Quattrone Emanuele e Vittorio, che per la gestione degli affari illeciti si sono relazionati, fino al suo arresto, con Libri Antonio e, successivamente, con Votano Antonino, Zimbato Cristofaro e Bianchetti Claudio. Sul medesimo territorio ulteriori soggetti affiliati sono risultati essere Polimeno Demetrio e Polimeno Domenico che nell’arco temporale compreso tra il dicembre 2018 ed il dicembre 2020, su mandato dell’allora capo cosca Libri Antonio, inteso Totò, si erano resi responsabili di una serie di estorsioni. Ulteriore territorio sottoposto all’influenza della cosca Libri è quello delle frazioni preaspromontane di Terreti, Straorino ed Ortì, dove il sodalizio opera nel settore delle estorsioni, in simbiosi con i componenti della cosca Morabito intesi “i Grilli”, attraverso i sodali Serafino Carmelo e Serafino Pietro Danilo.

L’indagine ha ricostruito ancora il ruolo di uno dei più fidati collaboratori di Libri Antonio, Chirico Giovanni, che in una sorta di veste di ministro degli esteri è stato delegato soprattutto a gestire i rapporti con gli esponenti della cosca Tegano, ma anche quello di Gullì Antonino, originario di Roccaforte del Greco, già esponente della cosca Zavettieri egemone su quel territorio, rivelatisi essere tra i più fidati luogotenenti di LibrI Antonio. Con particolare riferimento agli accordi con la cosca De Stefano – Tegano, le interlocuzioni con gli esponenti apicali della stessa, Carmine De Stefano (poi tratto in arresto nell’operazione Malefix), Michele Crudo (genero del boss Giovanni Tegano) e Mariano Tegano (figlio del boss Pasquale Tegano), questi ultimi colpiti dalla odierna misura cautelare, sono stati mediati, tra gli altri, dal sodale Bilardi Davide, anch’egli affiliato al sodalizio arcoto e attinto da misura cautelare nel presente procedimento.

A riprova del carisma e delle significative relazioni criminali della cosca Libri sono stati censiti, infine, solidi rapporti con le articolazioni di ndrangheta sia del mandamento tirrenico sia del mandamento Ionico. Oltre al reato di associazione mafiosa ad alcuni degli indagati vengono contestati diversi episodi estorsivi ai danni di imprenditori impegnati nella realizzazione di lavori ed appalti nei territori di influenza criminale della cosca. Ad alcuni imprenditori, di converso, viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ritenendo che gli stessi avevano stretto un vero e proprio rapporto sinallagmatico con la cosca, versando somme di denaro o assumendo personale segnalato in cambio di protezione e aiuto ad acquisire commesse ed espandere le proprie attività, in alcuni casi anche al di fuori della provincia di Reggio Calabria.

Altra vicenda criminale su cui le indagini hanno fatto, seppur parzialmente, luce è il tentato omicidio posto in essere il 17 maggio del 2017 a Reggio Calabria in pregiudizio di Baggetta Antonio. Per tale fatto risultano indagati Mangiola Edoardo e Dotta Filippo, che avrebbero avuto il compito di procurare ed occultare le armi ed il motociclo (poi rinvenuti e sequestrati dagli investigatori della Polizia di Stato) utilizzati per portare a compimento il delitto.

Da evidenziare, infine, che Mangiola Edoardo, ancora durante lo stato di detenzione, è risultato attivo anche nel traffico di stupefacente, in particolare cocaina. Sfruttando, infatti, la possibilità di comunicare dal carcere attraverso un telefono abusivamente detenuto, incaricava il figlio Beniamino di recuperare circa 800 grammi di cocaina in un garage sito nel Nord Italia, che veniva poi commercializzata con l’aiuto dei coindagati Di Mauro Sebastiano e Siclari Domenico.

Elenco indagati

Misura cautelare in carcere:

1. BIANCHETTI Claudio, nato a Reggio Calabria in data 06/04/1980;

2. CHIRICO Giovanni, nato a Reggio Calabria in data 30.05.1979;

3. DI MAURO Sebastiano, nato a Reggio Calabria in data 20.11.1975;

4. DOTTA Filippo, nato a Reggio Calabria in data 11.12.1969;

5. GULLI’ Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 04/10/1969;

6. LIBRI Antonio, nato a Reggio Calabria in data 27.12.1983, già detenuto;

7. MAGNO Nunzio, nato a Patti (ME) in data 30.07.1970;

8. MANGIOLA Beniamino, nato a Reggio Calabria in data 30.06.2000;

9. MANGIOLA Edoardo, nato a Reggio Calabria in data 28.02.1980, già detenuto;

10. MUSOLINO Domenico, nato a Reggio Calabria il 17.07.1976, già detenuto;

11. PALMISANO Francesco, nato a Reggio Calabria in data 09.06.1987;

12. PIRRELLO Antonino, nato a Reggio Calabria in data 18.12.1979;

13. POLIMENO Domenico, nato a Reggio Calabria in data 20.10.1987

14. QUATTRONE Emanuele, nato a Reggio Calabria in data 24.03.1969;

15. QUATTRONE Vittorio, nato a Reggio Calabria in data 14.10.1955;

16. SICLARI Domenico, nato a Reggio Calabria in data 12.06.1978;

17. VOTANO Antonino, nato a Reggio Calabria in data 18.02.1966;

18. ZEMA Giovanni, nato a Reggio Calabria in data 10.09.1954;

19. ZIMBATO Cristofaro, nato a Reggio Calabria in data 27.04.1976;

20. CRUDO Michele, nato a Reggio Calabria il 02.04.1977;

21. BILARDI Davide, nato a Reggio Calabria in data 27.05.1975

22. SERAFINO Carmelo, nato a Reggio Calabria in data 31.05.1989;

Misura cautelare degli arresti domiciliari:

1. BARBARO Ernesto, nato a Melito Porto Salvo in data 17.04.1968;

2. BELFIORE Caterina, nata a Reggio Calabria in data 28.04.1968;

3. POLIMENO Demetrio, nato a Reggio Calabria in data 08.09.1957;

4. SERAFINO Pietro Danilo, nato a Reggio Calabria in data 06.09.1991;

5. SICLARI Giovanni, nato a Reggio Calabria in data 22.04.1959.

Elenco delle società sottoposte a sequestro preventivo:

1. Impresa individuale “CG Gluten free… e non solo”;

2. SIMA EDILIZIA S.r.l.;

3. SISCO COSTRUZIONI S.r.l;

4. G.S. COSTRUZIONI S.r.l.;

5. SIGEST IMMOBILIARE S.r.l.;

6. CRIPAS COSTRUZIONI S.r.l.";

7. DUEESSE Immobiliare S.r.l.”;

8. PULISERVICE S.r.l;

9. ILE IMMOBILIARE S.r.l.;

10. ZE.GIRO. S.r.l.;

11. CESAF S.r.l.

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