Per la presidente della Commissione Parlamentare antimafia Colosimo, dire no al racket delle estorsioni, all’usura vuol dire innanzitutto dire no alla mafia
REGGIO CALABRIA – Oggi gli operatori economici possono dire di no al racket, perché c’è un associazione antiracket a Reggio Calabria che li garantisce, perciò nessuno resterà solo o isolato, prevedendo la condivisione dell’esperienza che è un fatto cruciale, ed è stata la ragione del successo dell’esperienza di Capo d’Orlando più di 30 anni e poi ci sono delle istituzioni che sul campo, non a parole, hanno mostrato una credibilità assoluta.

Due elementi, l’associazione e il rapporto con le istituzioni, rappresentano l’occasione per gli imprenditori Regini di cogliere questa opportunità che 10 anni fa ancora non c’era. Oggi invece c’è e questa opportunità, ed molto più facile denunciare, esporsi, basta solo volerlo. E’ quanto è emerso questa mattina, presso l’azienda Tecnoappalti Italia Srl di Gallina, dove si è svolta l’Assemblea Nazionale delle Associazioni AntiRacket aderenti alla Fai.

Un’assemblea che ha fatto registrare la presenza oltre che il contributo di numerose personalità, dal presidente Onorario della Fai, Tano Grasso, al Prefetto Massimo Mariani, al Procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, al sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, fino al presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo, la quale ha affermato che “denunciare vuol dire, non solo non aver paura, ma dimostrare a chi pensa che con le intimidazioni si possa ottenere qualcosa che questo non si può ottenere. Dire no al racket delle estorsioni, dire no all’usura, vuol dire innanzitutto dire no alla mafia”.
