Dal VI quartiere parte la raccolta firme per la creazione del nuovo Comune “Montemare”

Dal VI quartiere parte la raccolta firme per la creazione del nuovo Comune “Montemare”

ELENA DE PASQUALE

Dal VI quartiere parte la raccolta firme per la creazione del nuovo Comune “Montemare”

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giovedì 28 Luglio 2011 - 12:56

Il nuovo centro amministrativo sarebbe composto da nove comuni per un totale di 8700 abitanti che direbbero “arrivederci e grazie” a Palazzo Zanca. Un’illusione? Per i rappresentanti del comitato l’importante è cominciare. Sabato via alla raccolta firme dalla piazza del Santissimo Rosario di Castanea

Sarebbe potuta apparire solo la strampalata proposta di un gruppo di cittadini e rappresentanti di quartiere, destinata a non andare oltre le parole. E invece il Comitato Promotore del progetto di costituzione del “Nuovo Comune”, composto da alcuni dei villaggi che ricadono nel vasto territorio del VI quartiere, compie un passo importante. Sabato e domenica pomeriggio, partirà infatti dalla piazza del santissimo Rosario del villaggio di Castanea la raccolta firme (necessario raggiungere almeno un terzo degli elettori) che, insieme ad una relazione tecnica, verrebbe inoltrata al consiglio comunale (il cui parere non risulta però vincolante) che, a propria volta, dovrebbe pronunciarsi entro 30 giorni per poi inviare tutto a Palermo. A quel punto il presidente della Regione sarebbe chiamato ad indire il referendum con cui verrebbe deciso o meno la “scissione”.
Un’indipendenza fortemente voluto da una consistente parte di cittadini del VI circoscrizione che sempre più avvertono un forte senso di distacco da un’amministrazione da cui in più occasioni si sono sentiti abbandonati. (sul sito www.nostrocomune.it tutti i “perché”).

Questi i passaggi burocratici, a parole semplici e sbrigativi, ma non a caso tutti “declinati” al condizionale, che devono poi fare i conti con interessi e logiche politiche che certo non agevoleranno la prosecuzione dell’iter per la costituzione del nuovo comune, il cui nome, secondo una precisa scelta degli abitanti che hanno partecipato al sondaggio pubblicato sul sito www.nostrocomune.it, dovrebbe chiamarsi “Montemare”. A farne parte i villaggi di Castanea, le Masse, Rodia, Salice, Gesso, Ortoliuzzo, Spartà, San Saba e Acqualadrone, per un totale di 8700 abitanti. Un numero di tutto rispetto la cui assenza, in primis economica, peserebbe non poco nelle casse di Palazzo Zanca. Per non parlare poi dell’aspetto demografico, che potrebbe incidere anche sul “quorum” dei 250 mila necessario a Messina per mantenere lo status di città metropolitana.

Supposizioni a parte, i sostenitori vanno avanti convinti più che mai e forti soprattutto di quanto seminato nel corso dell’ultimo anno. A partire da agosto 2010 e fino a novembre, infatti, sono state promosse assemblee in tutti i villaggi “interessati” e ricadenti nel territorio dell’ex XII e XIII quartiere, per illustrare i risultato degli studi di fattibilità del progetto e il percorso necessario da intraprendere: in ogni appuntamento la maggioranza della popolazione si è sempre mostrata favorevole all’iniziativa. Nel corso della varie riunioni i gruppi di lavoro in cui è suddiviso il Comitato (economico, tecnico e storico/culturale) hanno presentato e spiegato ai cittadini i vari aspetti della questione, soffermandosi in particolare sulle questioni proprio di carattere finanziario, su quale, cioè, potrebbe essere la sostenibilità economica del nuovo comune: ebbene, secondo quanto emerso, “il Montemare”, così come avviene nei vicini centri di Rometta, Saponara ma soprattutto Villafranca, simile anche in termini demografici, potrebbe riuscire a sostenersi, oltre che con contributi regionali e nazionali, anche con il normale sistema di tassazione.

I sostenitori del comitato pensano in grande, ma prima di tutto sperano di poter cominciare con il piede giusto, avviando, a partire da sabato, una grande raccolta firme.

7 commenti

  1. La maggioranza della popolazione?? E poi al sondaggio sul voto raccolgono solo 1000 voti?
    Figghioli con la nuova finanziaria entro il 2013 molti piccoli comuni dovranno unificarsi per diminuire le spese…soldi lo stato e le regioni non ne hanno…in un epoca in cui persino le province si unificano (vedi Pesaro e Urbino) c’è chi pensa a creare nuovi comuni…mah…

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  2. 8700 ab. in un territorio dispersivo e difficile.
    I collegamenti pubblici con scuole, ospedali ect. sono garantiti dal comune di Messina, anche i servizi fondamentali come la raccolta dei rifiuti ed altro sono garantiti dal comune di Messina.
    Il paragone con altri comuni limitrofi di Messina non è reale perchè Villafranca, Rometta, Spadafora ect. hanno un territorio ben definito ed un collegamento ferroviario.
    Località com Castanea e Acqualadroni sono isolate e lontane, anche tra di loro.
    Senza la forza di una grande città alle spalle, il peso del loro isolamento ed il costo insostenibile dei collegamenti per un piccolo comune, porterebbre nel tempo al trasferimento delle famiglie in città ed all’abbandono graduale di queste spendide località destinate a diventare con l’autonomia, paesi fantasma.

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  3. devo complimentarmi con coloro che hanno ideato e spero mettano in essere la separazione dal Comune di Messina. COSI FACENDO potranno ottenere solo dei benefici perhcè peggio di come siamo ridotti tutti gli abitanti delle frazioni non potranno essere quindi ben venga l’unione delle frazioni o villaggi che messi insime raggiungano un numero sufficente di abitani per poi gestire bene il nascente Comune “Montemare”. Tutti gli abitanti dei villaggi della fascia sud del Comune di messina dovrebbero mettersi insieme e confarme anch’essi un Comune a se, tanto pergio di cosi non puo’ essere, quindi cittadni della zona sud di Messina pensateci e mettiamoci insieme come hanno fatto queste persone.

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  4. MA SCUSATE COME MAI NON AVETE COINVOLTO ANCHE GANZIRRI TORRE FARO FARO SUPERIORE

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  5. Esempio:
    Acqualadroni indipendente, vuole continuare ad usufruire di un servizio di trasporto pubblico al livello attuale.
    Un solo autobus e quattro dipendenti per coprire i turni dalle 05,30 alle 20,30… i riposi, le ferie ect.
    Sono un minimo di 12.000/15.000 euro al mese che le circa 80/90 famiglie residenti ad acqualadroni dovrebbero pagare…..160 e passa euro a famiglia solo per il trasporto pubblico…. ed il resto dei servizi??? dalla raccolta dei rifiuti, all’illuminazione pubblica ect….

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  6. D’accordo con De Angelis. Giusto rivendicare più attenzione da parte del Comune di Messina… ma senza voli pindarici.

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  7. L'Osservatore 1 Agosto 2011 17:34

    Messina = città fuori dal mondo!!!
    Cioè: ci è stata presentata una finanziaria lacrime e sangue nella quale TUTTI i comuni mortali dovranno fare sacrifici e nella quale (non è stato ancora detto)è stato ridotto al lumicino gli stanziamenti per le regioni che dovranno reperire (leggi: INVENTARSI ALTRE TASSE) i soldi per far funzionare la macchina burocratica (e pagare i dipendenti)e a Messina invece di eleggere i propri VERI rappresentanti si pensa “in grande” a fare un altro bel comune!!!Evidentemente qui si pensa che i problemi siano sempre degli altri e mai i nostri!!!

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