La protesta interessa sia la A18 (MESSINA-CATANIA, SIRACUSA-GELA) che la A20 (MESSINA-PALERMO) e coinvolge il personale turnista e il personale non turnista

Dalle ore 22 di ieri sera, lunedì di Pasquetta, è in atto lo sciopero nazionale degli autostradali. I lavoratori incroceranno le braccia sino alle ore 22 di oggi.

«Lo sciopero degli autostradali – si legge in un comunicato della Cub Trasporti Sicilia – non è “contro” i cittadini automobilisti, anzi lo si potrebbe definire una protesta a favore degli automobilisti». Il sindacato spiega che i si astiene dal lavoro per contestare «la mancata applicazione delle norme impartite Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riguardanti "la permanenza in servizio in tutti i caselli di una adeguata soglia di personale addetto alla manutenzione degli impianti automatizzati di riscossione del pedaggio, al fine di prevenire eventuali disagi ed i rischi per la sicurezza degli utenti in caso di avaria dei sistemi, nonché il personale addetto alla sicurezza"».

La protesta interessa sia la A18 (MESSINA-CATANIA, SIRACUSA-GELA) che la A20 (MESSINA-PALERMO) e coinvolge il personale turnista e il personale non turnista.

Restano esclusi dallo sciopero i lavoratori turnisti dei settori disciplinati dalla Legge 146/90, e successive modificazioni e individuati dalla Regolamentazione provvisoria di settore della Commissione di Garanzia per il diritto di sciopero: operatori Sala Radio e Viabilità.

«Il CAS – si legge ancora nel comunicato – è già stato diffidato dall'astenersi dal richiedere informazioni preventive al personale circa l'adesione o meno allo sciopero del 18 c.m. al fine di evitare, come accaduto in altre occasioni, di sostituire il personale aderente con il richiamo in servizio di altro personale in riposo/ferie/permesso ecc., eludendo così in maniera illegittima il corretto funzionamento della protesta sindacale; il personale peraltro può decidere di astenersi dal servizio anche un minuto dopo l'inizio dello sciopero stesso».

La Cub Trasporti evidenzia nel documento che « il costo del lavoro del personale delle autostrade (tutto il personale) è un valore che si aggira intorno al 10% dei costi totali e la sua riduzione non rappresenta un elemento decisivo per il funzionamento di aziende che in questi anni di crisi hanno continuato a macinare utili e a far lievitare i pedaggi. Perché mai allora non garantire il mantenimento del servizio agli automobilisti se a loro costa poco? Fra l’altro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che è tecnicamente il “padrone” che dà in concessione le autostrade, ha di recente ribadito con una circolare vincolante per le concessionarie autostradali che ai caselli ci deve essere presenza fisica di personale di supporto e per la sicurezza nelle 24 ore e nei 365 giorni dell’anno. Ma le autostrade – accusa il sindacato vogliono tagliare quel costo».