Trattativa privata per 3 mesi, spazio solo per 40 lavoratori. Non mancano le contraddizioni

Trattativa privata per 3 mesi, spazio solo per 40 lavoratori. Non mancano le contraddizioni

Francesca Stornante

Trattativa privata per 3 mesi, spazio solo per 40 lavoratori. Non mancano le contraddizioni

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sabato 21 Febbraio 2015 - 01:12

All'orizzonte si profila un possibile cambio di gestione per Casa Serena. L'amministrazione comunale ha scelto la strada della trattativa privata ma solo per tre mesi. Dei 52 lavoratori attualmente impiegati ne rimarranno solo 40 e contestualmente si prevedono servizi che alla luce della rimodulazione del personale non si sa chi dovrebbe curare.

Alla fine la strada scelta è stata quella di un bando a trattativa privata. E’ questa la soluzione che l’amministrazione Accorinti ha scelto per la gestione di Casa Serena. Una soluzione ovviamente temporanea e che non risolve gli innumerevoli problemi che soprattutto in questi mesi hanno più volte messo in discussione la qualità dei servizi resi e il benessere di anziani e lavoratori che in quella struttura vivono e operano. Quella di Casa Serena ormai è triste storia infinita a cui fino ad oggi neanche l’amministrazione Accorinti ha voluto dare delle certezze. Dall’incubo della chiusura durante il commissariamento Croce, questi ultimi due anni sono stati una lunga via crucis per Casa Serena, serena ormai solo di nome, nome che suona quasi come una beffa. I servizi sociali targati Nino Mantineo non hanno ancora chiarito quali saranno le intenzioni future per la struttura di Montepiselli, si è andati avanti per proroghe, sempre sul filo del rasoio attendendo quei famosi interventi di messa a norma necessari per poter mantenere aperta e a regime la casa comunale per anziani. Nel frattempo è iniziata la lenta e graduale riduzione degli ospiti, dal 1 agosto sono stati dimezzati anche i lavoratori, i problemi sono aumentati, nel mezzo ci sono state le pesantissime denunce di alcuni consiglieri comunali come Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni che, con report fotografico alla mano, hanno documentato in che condizioni si vive oggi a Casa Serena. Adesso è arrivato il nuovo bando, una soluzione tampone che forse cambierà la gestione oggi ancora nelle mani della cooperativa Azione Sociale, ma che di certo non risolve i problemi e che non dà alcuna certezza su quello che sarà il futuro secondo le intenzioni di questa amministrazione comunale.

Una trattativa privata per l’affidamento della struttura per soli tre mesi, costo del servizio 399.085,96 euro. Scorrendo il capitolato d’appalto ciò che balza immediatamente all’occhio è che la pianta organica di questo nuovo bando prevede solo 40 operatori, a fronte dei 52 attualmente impiegati. Si ritorna così indietro di qualche mese, esattamente agli ultimi giorni di luglio quando il Dipartimento Servizi Sociali operò la rimodulazione del personale. Già all’epoca si era deciso di calare il numero dei dipendenti a 40, ma ci fu una dura contestazione sindacale che portò ad un protocollo d’intesa che lasciava a Casa Serena altri 12 operatori che non potevano essere ricollocati in nessun altro servizio, come invece era stato previsto per tutti gli altri. Attraverso un sistema di riduzione delle ore sui 40 si riuscì a ricavare spazio anche per i 12, creando però una vera lotta tra poveri all’interno della struttura. Oggi questo bando non prevede alcuna sistemazione per quei 12, nonostante ci sia la clausola di salvaguardia occupazionale per tutti gli operatori che risultano impiegati al 31 dicembre 2014, non si fa menzione di quale sarà il destino di 12 lavoratori che risultano in esubero e che in questi mesi hanno già sofferto più volte il rischio di rimanere disoccupati.

Il bando prevede questa pianta organica: 1 direttore, 1 economo, 1 assistente sociale coordinatore, 1 assistente sociale, 1 infermiere professionale, 2 cuochi, 1 animatore qualificato, 1 autista, 3 addetti alla centrale termica, 2 operai manutentori specializzati, 21 ausiliari, 3 portieri, 2 addetti alla lavanderia. Tutti a 38 ore settimanali. Sono queste le figure ritenute necessarie «in considerazione delle dimensioni e caratteristiche, dei lavori attualmente in corso, nonché della complessità e varietà delle prestazioni, al fine di garantire un'elevata qualità del servizio erogato».

Pianta organica che però stride con alcuni servizi che poi vengono inseriti nelle attività che il Comune chiede di garantire a chi si aggiudicherà la gestione. Si parla per esempio di “qualità e quantità del vitto erogato, nel rispetto delle norme igienico – sanitarie e nel rispetto delle tabelle dietetiche approvate dall’autorità sanitaria” ma non si comprende chi dovrà occuparsi di curare l’alimentazione degli anziani di Casa Serena visto che non è presente nessun dietista nella pianta organica. Si parla di Segretariato Sociale ma il servizio è stato soppresso nei mesi scorsi proprio a causa della riduzione del personale e del budget a disposizione. Si parla di “trasporto degli anziani presso strutture sanitarie” e “accompagnamento per il disbrigo di piccole faccende” ma per concretizzarsi tutto ciò devono coincidere i turni di lavoro dell’unico autista con quello dell’unico assistente sociale e magari con l’orario di prenotazione della visita dal medico di uno qualunque degli anziani che vivono a Casa Serena. Si deve assicurare anche “assistenza infermieristica per un turno lavorativo diurno, festivi inclusi, assicurando la reperibilità di un infermiere professionale nelle 24 ore”, un aspetto che nei mesi scorsi ha messo in agitazione gli anziani per quella riduzione che portò da 9 a 1 gli infermieri in servizio a Casa Serena. Questo bando conferma un unico infermiere che, stando a quanto si chiede di garantire, dovrebbe praticamente vivere nella struttura per assicurare un turno al giorno, anche nei festivi, e la reperibilità h24. E poi c’è da svolgere anche il “servizio giornaliero di giardinaggio, pulizia del piazzale di ingresso e della strada interna alla struttura, in convenzione con ditta qualificata o personale idoneo”, dimenticando forse che proprio i giardinieri furono tagliati fuori dalla rimodulazione. Il giardino però si deve curare ogni giorno, la cooperativa è obbligata da capitolato, dunque non si comprende perché anche questa figura non sia stata mantenuta se poi si dovrà ricorrere a prestazioni esterne.

Una serie di contraddizioni che non fanno che aumentare i dubbi e che di certo scateneranno le ire di lavoratori e sindacati.

In un passaggio il Dipartimento servizi sociali ricorda anche che «la struttura attualmente è oggetto di lavori per l'adeguamento alle vigenti normative ed in special modo riguardo alla normativa sulla prevenzione incendi. Pertanto allo stato attuale la struttura non munita di C.P.T. ed il Comando dei Vigili del Fuoco di Messina ha assegnato al gestore il termine di 180 giorni (scadenza 23/05/2015) per la presentazione della SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) e ha prescritto di limitare a 50 posti letto la capacità totale della struttura riservandola ad ospiti autosufficienti».

Le offerte dovranno essere presentate entro le 12 del prossimo 12 marzo al Dipartimento servizi sociali a palazzo Satellite, si aggiudicherà il servizio chi presenterà il miglior ribasso, ribasso da applicare su una sola parte del budget a disposizione: l’importo del servizio è di 399.085,96 euro, di cui 275.335,96 come spesa irriducibile quale oneri per il personale, indennità varie e convenzioni, non soggetta a ribasso, e 123.750,00 euro per oneri relativi alle spese generali di gestione che invece sono l’importo a base d’asta.

Tra i criteri da rispettare per poter partecipare alla trattiva c’è la regolarità contributiva ed assicurativa, ma non solo: chi presenta l’offerta dovrà dimostrare anche che l’importo fatturato per la gestione di servizi residenziali nel triennio 2011-2013 non è inferiore, per ogni singolo anno, a 400.000 euro al netto dell'IVA o, cumulativamente nel triennio a 1,2 milioni di euro. Postilla che rischia di restringere il campo dei partecipanti.

Un bando che sicuramente solleverà tante polemiche e tanti interrogativi a cui l’amministrazione dovrà dare risposte. Non dimenticando però che in quel famoso documento redatto dall’assessore Nino Mantineo, in vista degli Stati generali dei servizi sociali, per il 2015 non sono state neanche predisposte delle somme per la casa di riposo, segno che si naviga ancora a vista.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. Scusate, ma nessuno si chiede comemai con tutti questi tagli l unico settore non toccato è quello dei caldaisti? 3 su 3 per un servizio di due ore al giorno!!! E tolgono 8 infermieri,i servizi segretariato sociale, dietisti, magazzinieri,……ma chi potrà mai dare risposte in merito?

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  2. Scusate, ma nessuno si chiede comemai con tutti questi tagli l unico settore non toccato è quello dei caldaisti? 3 su 3 per un servizio di due ore al giorno!!! E tolgono 8 infermieri,i servizi segretariato sociale, dietisti, magazzinieri,……ma chi potrà mai dare risposte in merito?

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  3. Come immaginavo…… nessuno da risposte, il presidente allora rispose che voleva che le caldaie venissero sorvegliate, in quanto pericolose, e allora perchè non le fate sorvegliare anche di notte e la domenica, mi sa di scusa xxxxxxxxx, forse qualcuno era intoccabile…..mah?

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  4. Come immaginavo…… nessuno da risposte, il presidente allora rispose che voleva che le caldaie venissero sorvegliate, in quanto pericolose, e allora perchè non le fate sorvegliare anche di notte e la domenica, mi sa di scusa xxxxxxxxx, forse qualcuno era intoccabile…..mah?

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