Il Piano Aro divide tutti, anche gli assessori Eller e Ialacqua. 48 ore per sciogliere i dubbi

Il Piano Aro divide tutti, anche gli assessori Eller e Ialacqua. 48 ore per sciogliere i dubbi

Francesca Stornante

Il Piano Aro divide tutti, anche gli assessori Eller e Ialacqua. 48 ore per sciogliere i dubbi

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lunedì 27 Giugno 2016 - 23:37

Nulla di fatto alla prima comparsa in aula del documento che programma la gestione rifiuti per i prossimi 9 anni. Tra i consiglieri tanti interrogativi, in discussione addirittura anche la modalità di affidamento dei servizi scelta dall'amministrazione. Oggi sarà un'altra lunga giornata di dibattiti, si comincia alle 13 in commissione e poi consiglio.

«Siamo di fronte ad un provvedimento fondamentale non solo per la gestione dei rifiuti ma per il futuro dell’intera città. L’approvazione di questo Piano Aro entro il 30 giugno è la strada maestra per dare continuità ai servizi rifiuti dal 1 luglio del 2016. L’ordinanza contingibile non può essere reiterata. Abbiamo la possibilità di chiudere il lungo procedimento del Piano Aro che nel 7 maggio 2015 ha avuto il parere favorevole della Regione. Abbiamo la possibilità di chiudere questo percorso prima che la Regione azzeri tutto con l’avvio della nuova riforma. Solo così possiamo mettere in sicurezza il servizio e l’occupazione. La mancata approvazione del Piano Aro ci leva ogni strumento utile per garantire la continuità del servizio. L’ordinanza regionale prevede infatti che se entro il 7 luglio il Comune non provvede ad un nuovo affidamento sarà la Regione a intervenire. Si priverebbe il Comune di affidare il servizio in autonomia, lasciando tutto nelle mani di un commissario. Perché esporre la città ad uno scenario così incerto? Il tempo delle scelte politiche è scaduto, eventuali alternative dovevano essere pensate e avanzate nel corso di questi tre anni».

Si è aperta con le parole dell’assessore Daniele Ialacqua l’attesissima seduta di ieri pomeriggio sul Piano Aro. Una partita iniziata poche ore prima di quella che la nazionale italiana ha centrato contro la Spagna. Gli azzurri in 90 minuti hanno fatto volare l’Italia verso i quarti di finale dei campionati europei, a Messina invece consiglio comunale e giunta hanno deciso di giocare solo un primo tempo senza riuscire a mettere in porta neanche un gol. Oggi infatti si torna in campo, alle 13 con una commissione straordinaria della commissione bilancio su richiesta del capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta che ha chiesto più tempo per approfondire alcuni passaggi del corposo documento programmatico. E si continuerà alle 14.30 con un secondo tempo che potrebbe ancora riservare grandi sorprese. Restano 48 ore per rispettare i diktat regionali. E non è neanche scontato che questo tour de force possa realmente servire perché comunque si dovrebbe approvare immediatamente anche l’affidamento dei rifiuti ad un nuovo gestore. Nei piani dell’amministrazione la strada era stata tracciata in direzione Amam, ma un duro botta e risposta tra Revisori dei Conti e segretario generale sul parere alla delibera rischia di incartare tutto (VEDI ARTiCOLO A PARTE). Intanto dal 1 luglio chi gestirà i rifiuti? Domande che ancora non hanno trovato alcuna risposta.

Ialacqua ha parlato dei punti di forza del Piano Aro: aggregazione di Messinambiente e Ato3 e fine di un dualismo inutile con un’unica regia composta da un solo presidente, un solo Cda, consequenziale abbattimento dei costi, migliore organizzazione e ottimizzazione dei servizi, riempimento degli attuali vuoti di organico; un piano economico finanziario per i prossimi nove anni; affidamento del servizio secondo la formula del “in house providing”.

«Abbiamo la possibilità di aprire nuovo corso della gestione dei rifiuti con un nuovo ente gestore che farebbe uscire finalmente dallo stato di liquidazione tutta le gestione. E’ come se avessimo giocato ancora il primo tempo senza essere in condizioni adeguate. Adesso abbiamo la possibilità di far entrare in campo il piano aro e il nuovo ente gestore. Sono sicuro che tutti facciamo il tifo per la città, per i lavoratori, per i servizi” ha detto Ialacqua affidandosi proprio ad una metafora calcistica.

La parola è poi passata al dirigente Signorelli che ha provato a rispondere ad alcuni dei dubbi posti in questi giorni dai consiglieri comunali: “L’Aro è un documento di pianificazione che comporta non solo una modalità di tipo organizzativo del servizio, ma anche di affidamento e conseguente valutazione dei costi che sono fortemente influenzati dalle tipologie di affidamento. Un servizio affidato all’esterno, con procedura ad evidenza pubblica, ha costi maggiori. Ci sono costi incomprimibili legati al personale da impiegare tutelati da una clausola di salvaguardia. Nessuno investe senza ricavare degli utili”. Il dirigente ha poi aggiunto una serie di dettagli tecnici che però hanno fatto sbottare l’assessore Eller, che ha deciso di prendere la parola dichiarando di non essere d’accordo con l’impostazione adottata sia dalla parte dirigenziale che dall’amministrazione. Eller di fatto ha sconfessato il lavoro fatto sul Piano Aro, pur dichiarando di non aver studiato la delibera, senza peli sulla lingua ha detto di non essere d’accordo con l’in house providing a tutti i costi, soprattutto se davvero non sono state fatte indagini di mercato per capire la reale convenienza di questa formula rispetto per esempio alla gara pubblica sul mercato. Che per l’assessore non deve significare necessariamente privatizzazione dei servizi, ma vera ricerca sul mercato del migliore gestore che possa rendere servizi efficienti. Un intervento a gamba tesa, sempre per restare in tema, che ha spiazzato e fatto arrabbiare l’assessore Daniele Ialacqua e che ha alimentato ancor più confusione nelle già precarie valutazioni di molti consiglieri su quale sarà il futuro della gestione rifiuti. Tutto questo mentre in alto, nella tribuna per gli spettatori, c’erano decine di lavoratori di Messinambiente che vedono oggi più che mai il loro destino appeso al filo delle decisioni che si prenderanno in aula nel giro delle prossime 48 ore.

In disaccordo il consigliere Carlo Abbate: «Se la teoria economica fosse un dato certo il mondo non sarebbe in queste condizioni. La teoria economica inciampa quando dev’essere calata in un contesto già vivo, già lavorato. Noi abbiamo dei paletti ben precisi da rispettare, dai lavoratori, all’attuale parco mezzi, al fatto che non abbiamo una discarica. Sfido a trovare un’impresa che redige un piano economico inferiore a quello redatto dall’amministrazione. Il privato da qualche parte deve stringere. L’amministrazione deve cercare il privato quando non ha le professionalità di cui ha bisogno. Non c’è privato che possa risollevarci perché comunque dovremmo mettere dei paletti. Pensate che si possono prendere decisioni così importanti con un contrasto tra il consiglio comunale e la giunta? Pagheremo lo scotto di questa mancanza di una veduta unanime».

Un intervento poco gradito anche dall’accorintiana Ivana Risitano, che ha espressamente chiesto al sindaco di richiamare l’assessore Eller che «per fortuna non è reale espressione di questa giunta» ha la consigliera. Anche la collega Fenech non vuole più perder tempo: «I consiglieri non possono chiedere all’amministrazione di proporre ora un’alternativa, ora hanno il potere di emendare, approvare o bocciare. E’ importante, se ci sono visioni politiche differenti che riguardano la gestione pubblica o privata, capire che la nostra linea è quella pubblica. Chi non è d’accordo bocci la delibera, sapendo di andare incontro a disagi nella gestione dei servizi e all’incertezza di garantire il lavoro dei nostri operatori».

Vuole approvare il piano il consigliere Pippo De Leo che però ha proposto di semplificare l’atto, non per eliminare alcune questioni portanti, ma per approvarlo nei termini giusti: «L’amministrazione ha fatto una scelta e non si possono fare pressioni affinché venga cambiata. Io credo che in questo momento sia la scelta migliore che qualsiasi amministrazione poteva fare. Un’esperienza di società mista l’abbiamo fatta e vediamo i danni che sono stati fatti. Non ci sono neanche i tempi per fare proposte alternative, si vota e ci si assume le proprie responsabilità». Dagli scranni di Ncd, la capogruppo Daniela Faranda ha precisato che nessuno è contro la soluzione pubblica, il dubbio è come fare la Multiservizi: «Sappiamo poco dell’Amam. Prima di poterle far raccogliere l’eredità consistente di Messinambiente dobbiamo essere certi che sia in grado di sostenerla».

Fuoco di domande da parte della capogruppo Pd Antonella Russo: «Oltre al Piano Aro, Crocetta ci chiede entro il 30 giugno il piano comunale per la raccolta differenziata. Da approvare c’è anche il regolamento comunale per la differenziata entro il 7 luglio. Dove sono questi documenti? Perché nel piano Aro le somme oscillano, partendo da una riduzione dei costi nei primi anni per poi rivedere il costo nuovamente aumentato. Da dove evinciamo che c’è un risparmio con la gestione in house? Come possiamo dire che la gestione in house garantisca qualità del servizio e lavoratori, visto che non si sa a chi sarà affidato? Studi sull’affidamento misto non ne sono stati fatti, lo ha detto Signorelli. E la discarica di Pace come si inserisce?».

Domande che forse troveranno oggi una risposta. A meno che non arrivino altre novità e colpi di scena che ribaltano tutto.

Francesca Stornante

6 commenti

  1. La mia neutralità continua dandovi il link del bando di gara europeo del sindaco di CENTRODESTRA del Comune di AGRIGENTO http://www.comune.agrigento.it/index.php/bandi/bandi/3598-bando-di-gara-servizio-di-spazzamento-raccolta-e-trasporto-allo-smatimento-dei-rifiuti-urbani-e-speciali-assimilati-scad-11052015-ore-12. e quello di febbraio 2015, accettato dal sindaco di AUGUSTA del MOVIMENTO 5 STELLE eletto però a giugno. http://www.comunediaugusta.it/bandi-di-gara-e-contratti/bando-rifiuti-solidi-urbani. La questione dovrebbe esserci chiara, da una parte il PARTITO DEMOCRATICO, SINDACATO e ACCORINTI per house providing con la multiservizi, dalla parte opposta FORZA ITALIA e DESTRA. Il M5S è pragmatico,quello che conviene al Comune governato.

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  2. La mia neutralità continua dandovi il link del bando di gara europeo del sindaco di CENTRODESTRA del Comune di AGRIGENTO http://www.comune.agrigento.it/index.php/bandi/bandi/3598-bando-di-gara-servizio-di-spazzamento-raccolta-e-trasporto-allo-smatimento-dei-rifiuti-urbani-e-speciali-assimilati-scad-11052015-ore-12. e quello di febbraio 2015, accettato dal sindaco di AUGUSTA del MOVIMENTO 5 STELLE eletto però a giugno. http://www.comunediaugusta.it/bandi-di-gara-e-contratti/bando-rifiuti-solidi-urbani. La questione dovrebbe esserci chiara, da una parte il PARTITO DEMOCRATICO, SINDACATO e ACCORINTI per house providing con la multiservizi, dalla parte opposta FORZA ITALIA e DESTRA. Il M5S è pragmatico,quello che conviene al Comune governato.

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  3. Per un attimo voglio restare neutrale, il tempo di farvi rileggere un’articolo di TempoStretto, risale al 4 febbraio 2012 quando il sindaco BUZZANCA annuncia la necessità improrogabile della messa in liquidazione di MESSINAMBIENTE. http://www.tempostretto.it/news/reazioni-liquidazione-messinambiente-irrompono-cgil-uil-incontro-immediato-sindaco-azienda.html. Subito dopo BUZZANCA fugge a gambe levate e ACCORINTI non vuole saperne di affidare ad un bando di gara europeo i rifiuti, da qui la proposta politica per la gestione in house providing, come vogliono SINDACATI,PD e SINISTRA. Cosa ci aspetta da un finto CENTRODESTRA, FORZA ITALIA in particolare, un strenuo impegno per affidarsi al libero mercato e un’opposizione alla AMAM MULTISERVIZI.

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  4. Per un attimo voglio restare neutrale, il tempo di farvi rileggere un’articolo di TempoStretto, risale al 4 febbraio 2012 quando il sindaco BUZZANCA annuncia la necessità improrogabile della messa in liquidazione di MESSINAMBIENTE. http://www.tempostretto.it/news/reazioni-liquidazione-messinambiente-irrompono-cgil-uil-incontro-immediato-sindaco-azienda.html. Subito dopo BUZZANCA fugge a gambe levate e ACCORINTI non vuole saperne di affidare ad un bando di gara europeo i rifiuti, da qui la proposta politica per la gestione in house providing, come vogliono SINDACATI,PD e SINISTRA. Cosa ci aspetta da un finto CENTRODESTRA, FORZA ITALIA in particolare, un strenuo impegno per affidarsi al libero mercato e un’opposizione alla AMAM MULTISERVIZI.

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  5. Non è facile schierarsi in questa vicenda, essere pragmatici come il M5S. COSA CONVIENE AI MESSINESI? La multiservizi di ACCORINTI mette sulla stessa orbita 2 elementi storicamente inconciliabili a Messina, l’INTERESSE DEI DIPENDENTI, di chi lascia sporche le nostre strade, il verde pubblico, permette micro discariche in città, e la QUALITA’ DEL SERVIZIO, anzi fa di più, l’obiettivo principale sono i dipendenti, quello secondario è la qualità. Non può fare altrimenti, i dipendenti costano tanto, Ciacci ci informò che nel 2012 su €32.864.567 di ricavi, ben €23.223.139 era il costo del personale, il 70,6%. Con queste cifre è meglio liberarci di MESSINAMBIENTE, affidare ad un bando di gara europeo i rifiuti per non affondare nello Stretto.

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  6. Non è facile schierarsi in questa vicenda, essere pragmatici come il M5S. COSA CONVIENE AI MESSINESI? La multiservizi di ACCORINTI mette sulla stessa orbita 2 elementi storicamente inconciliabili a Messina, l’INTERESSE DEI DIPENDENTI, di chi lascia sporche le nostre strade, il verde pubblico, permette micro discariche in città, e la QUALITA’ DEL SERVIZIO, anzi fa di più, l’obiettivo principale sono i dipendenti, quello secondario è la qualità. Non può fare altrimenti, i dipendenti costano tanto, Ciacci ci informò che nel 2012 su €32.864.567 di ricavi, ben €23.223.139 era il costo del personale, il 70,6%. Con queste cifre è meglio liberarci di MESSINAMBIENTE, affidare ad un bando di gara europeo i rifiuti per non affondare nello Stretto.

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