Salti della quaglia: il primato spetta ai genovesiani, ma non sono i soli

Salti della quaglia: il primato spetta ai genovesiani, ma non sono i soli

Danila La Torre

Salti della quaglia: il primato spetta ai genovesiani, ma non sono i soli

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giovedì 05 Ottobre 2017 - 10:20

Più della metà dei consiglieri comunali ha cambiato casacca e/o schieramento. Tra un salto e l’altro , l’Aula in questi quattro anni ha cambiato fisionomia ed altre novità potrebbero esserci subito dopo le ormai imminenti elezioni regionali

A guidare il gruppo dei “cambiacasacca” in Consiglio comunale sono i genovesiani, della prima e della seconda ora. Ma non sono gli unici. Dal 2013 ad oggi, la geografia politica dell’Aula è stata completamente stravolta. E non è un dettaglio da poco in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, soprattutto delle elezioni amministrative del 2018.

Sui 40 componenti totali del Civico Consesso, i consiglieri che hanno cambiato casacca (e/o schieramento) sono più della metà, new entry comprese.

In questi quattro anni, la mutazione genetica del Consiglio ha trasformato la maggioranza di centrosinistra venuta fuori dalle amministrative del 2013 in una egemonia di centro destra, con lo svuotamento di tre partiti in particolare : Centristi per la Sicilia di D’Alia (che nel 2013 di chiamava Udc); Sicilia Futura di Picciolo ( prima denominato Democratici riformisti) e ovviamente il Pd, che quattro anni fa poteva contare in aula su 3 gruppi consiliari e ben 13 consiglieri, mentre attualmente sono solo in quattro (Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Claudio Cardile e Pietro Iannello).

L’evento madre da cui tutto ha avuto inizio risale al dicembre 2015, quando il deputato Francantonio Genovese – a pochi giorni dalla revoca dei domiciliari – strinse l’accordo con il commissario regionale di Forza Italia Gianfraco Micciché, abbandonando il Pd e saltando sulla nave di Belusconi. Nell’immediato, l’ex sindaco di Messina e primo segretario regionale del partito democratico riuscì a trascinarsi dietro 9 consiglieri su 13, andando però successivamente a pescare anche in altri gruppi non direttamente legati al Pd.

Oggi alla corte di Francantonio Genovese ci sono 11 consiglieri comunali: Carmelina David (eletta nell’Udc); Emilia Barrile (eletta nel Pd); Benedetto Vaccarino (eletto nel Pd); Donatella Sindoni (eletta nel Pd) ; Rita La Paglia e Carlo Abbate (eletti nella lista “Democratici Riformisti) ; Nora Scuderi (eletta nel Megafono) ; Francesco Pagano e Simona Contestabile (eletti nella lista Progressisti democratici) ; Carlo Cantali e Peppuccio Santalco ( eletti nel centro –sinistra ed oggi in orbita Forza Italia) . Gli 11 consiglieri genovesiani sono sparpagliati tra i gruppi di “Forza Italia"; “Grande Sud”, costituito in Consiglio dopo l’esodo di massa; “ Felice per Messina”, che, come si ricorderà, era una lista di supporto al candidato sindaco del centrosinistra Felice Calabrò; “Progressisti democratici” ; “Gruppo misto”.

Nel 2015 aveva asciato il Pd per seguire Genovese in Forza Italia anche l’ex consigliere comunale Paolo David, coinvolto nell’inchiesta Matassa e dimessosi ormai mesi fa. Nel frattempo, è diventato genovesiano anche Pio Amadeo, che nel 2013 era stato eletto con il Megafono di Crocetta ma che comunque ha recentemente lasciato lo scranno di palazzo Zanca.

Oltre ai genovesiani, ci sono però anche altri consiglieri pentiti della scelta politica assunta nel 2013.

D’Alia ad esempio è stato abbandonato non solo da Carmelina David ma anche da Libero Gioveni, che oggi siede nel Gruppo Misto (vedi articolo a parte), dove ha deciso di approdare pure Nicola Cucinotta , ex fedelissimo di Genovese oggi vicino a Germanà. Il deputato regionale, tornato da poco a Forza Italia, può contare in Consiglio comunale su altri due consiglieri: Daniela Faranda e Nicola Crisafi, che lo hanno seguito nel suo ritorno nel partito azzurro. Negli ultimi mesi, si è avvicinato a Germanà anche Daniele Zuccarello, il quale – eletto con la lista satellite del Pd “Progressisti democratici” – nel 2015 aveva deciso di seguire Genovese, salvo poi tornare sui suoi passi pochi giorni dopo, prendendo le distanze dall’ex sindaco.

Ad aver cambiato idea rispetto al 2013 è anche Pippo De Leo, eletto nel Megafono, approdato nel Gruppo Misto e che molti danno vicino a Genovese. Con una mail inviata alla nostra redazione, il diretto interessato precisa: «la legge riconosce il gruppo misto come gruppo nel quale vengono inseriti tutti quei consiglieri che non si riconoscono in nessun gruppo politico/partitico presente. La mia posizione politica è quella di non aderire a nessun gruppo politico all'interno del consiglio comunale».

L’ultimo caso di trasformismo in Consiglio comunale ha come protagonista Alessandro La Cava, subentrato ad Amadeo, che subito dopo aver fatto ingresso in Aula ha lasciato il gruppo del Megafono (nella cui lista era stato eletto) per accomodarsi nel Gruppo misto, diventato in questi mesi il più numeroso (vedi articolo a parte). La Cava è dato in avvicinamento a Beppe Picciolo.

Tra un salto e l’altro , l’Aula in questi quattro anni ha cambiato fisionomia ed altre novità potrebbero esserci subito dopo le ormai imminenti elezioni regionali .

Danila La Torre

Un commento

  1. I “cacciatori” dovrebbero impallinare tutte queste quaglie alle prossime elezioni.

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