La candidatura del docente di Letteratura latina rappresenta per i No Proroga una garanzia per il corretto svolgimento della competizione elettorale ed una certezza nel cammino di risanamento per l'istituzione universitaria

In una lettera inviata ieri alla comunità accademica Giovanni Cupaiuolo, docente di Letteratura latina ed ex preside del Dipartimento di Lettere e Filosofia, rispondendo ad un invito che lo esortava ad un impegno in prima persona nella corsa al Rettorato, ufficializzava la propria candidatura. Oggi intorno al nome ed alla persona del noto umanista arrivano i primi consensi. Sostegno che, in particolar modo, si registra da parte di quelle compagine presenti nel mondo accademico lontane, spesso in aperto contrasto con le posizione e le scelte espresse del rettore uscente Francesco Tomasello. Ed è il Comitato Nazionale No Proroga Rettori, attraverso la propria portavoce Antonella Arena, il primo a fare quadrato intorno al nome di Cupaiuolo: “In un momento così complesso e delicato per la nostra Università – spiegano – è necessario, per effettuare una scelta ponderata e consapevole conoscere la storia e le posizioni di ciascun candidato alla poltrona di Rettore”. Da i No Proroga, nei giorni scorsi, era arrivato anche l’invito a ricercare ed instaurare con tutti i candidati un confronto pacato ed un dialogo costruttivo nell’interesse e per il futuro di tutta la comunità accademica: “Una disponibilità al confronto che – sottolineano – non abbiamo riscontrato in Pietro Navarra e Giuseppe Vita che per primi hanno ufficializzato la propria candidatura e che alle nostre domande hanno risposto con un eloquente silenzio. “Le posizioni espresse dal professore Giovanni Cupaiuolo invece, il quale ha condiviso con noi lo sgomento di fronte all’improvvida modifica dello Statuto attraverso il quale il Rettore Tomasello, del quale abbiamo più volte rievocato le traversie giudiziarie, ha preteso di prorogare di un anno il mandato degli organi accademici elettivi, ci consente di sperare in un dialogo franco e costruttivo”. Di Cupaiuolo i No Proroga apprezzano le grandi qualità umane e lo spirito di solidarietà: “Sia quando fummo minacciati di azioni disciplinari per aver chiesto di riappropriarci di diritto alla rappresentanza e partecipazione democratica ricorrendo al Tribunale Amministrativo competente, sia quando, di fronte al rifiuto da parte della amministrazione di prendere atto della sentenza e dell’ordinanza che riconoscevano le nostre ragioni, rivolgemmo al Ministro Profumo un pressante invito a verificare che lo svolgimento delle attività accademiche nel nostro Ateneo fosse conforme a quanto previsto dalla legge, Cupaiuolo era al nostro fianco. Insieme a lui abbiamo affrontato e condiviso numerose battaglie in favore della trasparenza, del rispetto delle regole e della legalità, rivolgendoci ai docenti, al personale tecnico-amministrativo ed alla comunità studentesca dell’Ateneo”. Il sostegno alla candidatura di Cupaiuolo inoltre rappresenta per il Comitato No Proroga una garanzia per il corretto svolgimento della competizione elettorale: “Mentre assistiamo attoniti ad uno scambio di missive in punta di fioretto – scrivono – tra coloro che sino a ieri erano sodali nella gestione dell’Ateneo, Giovanni Cupaiuolo raccoglie la sfida di candidarsi per ricomporre le profonde fratture che anni di governo autoritario, mai autorevole, hanno prodotto nella nostra comunità. Candidandosi egli sveste i panni dell’opposizione – sottolineano i No Proroga – ritenendo proprio dovere dare voce a chi, da anni, ha avvertito disagio nei confronti di scelte e condotte non sempre in linea con l’interesse ed il decoro della istituzione della quale ci onoriamo di far parte”. Candidandosi il professore Cupaiuolo chiama a raccolta intorno a se le energie migliori energie del nostro Ateneo, sollecita quanti hanno a cuore la ricostruzione e la salvaguardia di una Università libera, democratica, moderna, trasparente e competitiva ed invita a concorrere insieme per la realizzazione di un percorso, un programma ed una modalità di gestione condivisi, nel segno della discontinuità e della innovazione. E per questo – concludono – noi ci saremo”. Emma De Maria