Si insedia il nuovo assessore Santisi, la ricetta di Gioveni per “salvare” i servizi sociali

Si insedia il nuovo assessore Santisi, la ricetta di Gioveni per “salvare” i servizi sociali

Si insedia il nuovo assessore Santisi, la ricetta di Gioveni per “salvare” i servizi sociali

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lunedì 24 Agosto 2015 - 07:21

Il consigliere comunale mette sul piatto una serie di proposte per imprimere l’accelerazione necessaria in un settore tanto delicato quanto fondamentale per la vita di tanti cittadini

Oggi è il giorno della presentazione del nuovo assessore ai servizi sociali, Antonina Santisi. La psicologa, che prenderà il posto del docente universitario Nino Mantineo, si troverà da subito ad affrontare una serie di questioni caldissime, prima tra tutte quella dei fondi Pac, che il Comune di Messina rischia di perdere.

«Nell'esprimere soddisfazione per la tanto auspicata "svolta" (almeno nelle intenzioni) data dal sindaco Accorinti al delicatissimo settore dei servizi sociali con la nomina del neo assessore Antonina Santisi» il consigliere comunale dell’Udc, Libero Gioveni mette sul piatto la sua personale ricetta per imprimere l’accelerazione necessaria in un settore tanto delicato quanto fondamentale per la vita di tanti cittadini.

« Mi preme evidenziare una serie di punti, proposte e criticità (molte delle quali già esposte all'ex Mantineo ma quasi mai da lui attenzionate) che mi riserverò di sottoporre al nuovo esponente di giunta alla prima seduta utile della Commissione servizi sociali nella qual
e sarà invitata e ascoltata», scrive in un comunicato Gioveni.

Ecco le proposte del consigliere per il neo assessore santisi:
1) istituire un "ufficio speciale asili nido" composto da tecnici, funzionari e amministrativi che, facendo tesoro anche delle recenti e scandalose disattenzioni che hanno fatto perdere un "treno di risorse" al Comune, riescano a monitorare meglio le opportunità di sviluppo nel settore e ad avviare quelle progettualità che consentano di farsi trovare preparati nell'intercettare risorse per la realizzazione di nuove strutture;
2) rispolverare il vecchio progetto per la realizzazione di un nuovo asilo nido di 60 posti in via La Farina, il cui iter già avviato qualche anno fa con l'assessorato regionale alla famiglia è rimasto fermo al palo;
3) "blindare" i tanto decantati fondi PAC rispettando scrupolosamente le condizi oni dettate dal Ministero al fine di poter potenziare gli asili nido di Camaro e San Licandro portandoli entrambi a 60 posti;
4) imporsi politicamente con la Regione per il definitivo avvio dei cantieri di servizio, attesi ormai da 2 anni da circa 800 disoccupati messinesi utilmente collocati nelle graduatorie e a cui si darebbe una buona boccata d'ossigeno;
4) avviare definitivamente l'iter per il rilascio delle tessere gratuite ATM agli aventi diritto (invalidi civili, del lavoro e per servizio);
5) formulare al Ministero del Lavoro un quesito ufficiale col quale si chiarisca e si chieda la concessione, anche per la città di Messina, della nuova "social card" che consentirebbe a tante famiglie in difficoltà di ricevere per 12 mesi un sussidio mensile compreso fra le 231 e le 404 euro;
6) riconoscere nella preziosa figura del Garante per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza la giusta professionalità e quell'importante ruolo di collaborazione e di coordinamento che finora è stato sempre snobbato;
7) potenziare l'organico delle assistenti sociali del Comune attraverso una mobilità interna rivolta a quel personale comunale in possesso dei necessari titolie requisiti ovvero, in subordine, agevolare il loro compito supportandole con l'ausilio di altro personale;
8) insistere verso una vera riforma nel settore attraverso una gestione diretta dei servizi sociali che dica addio al sistema (spesso clientelare) delle cooperative;
9) costituire in tutte le Circoscrizioni i segretariati sociali o gli sportelli di mediazione familiare;
10) agevolare, di concerto con l'assessore al Patrimonio, la concessione di locali a quelle associazioni di volontariato che operano fattivamente sul territorio nei confronti delle categorie svantaggiate (il recente e scandaloso esempio del l'ANFFAS deve servire da sprone).

«Questo "decalogo" per il neo assessore Santisi – conclude Gioveni – è solo una parte di ciò che servirebbe a dare "nuova linfa" al fragile settore dei servizi sociali nella nostra città, ma se la dirigente dell'ASP voluta dal sindaco (e dal fido Conti Nibali) in questa seconda metà della legislatura riuscisse a portare a compimento solo la metà di questi umili suggerimenti che il sottoscritto ha voluto focalizzare, sarebbe già, con i tempi che corrono, una conquista (oltre che, non lo si può nascondere, una conferma del fallimentare ruolo politico esercitato fino ad oggi dal buon Mantineo)».

2 commenti

  1. Alcuni consiglieri mi stupiscono per l’ampio spettro di competenze che gli permettono di intervenire a pieno titolo e con competenza nella quasi totalità delle problematiche cittadine.
    Dall’attenzione gli strumenti di sicurezza della ferro tramvia (ATM) passando per le competenze urbanistiche dell’isola pedonale, a quelle amministrative e sanitarie dell’ospedale Piemonte, sino alle più elevate vette della disquisizione teologica sull’importanza dei ceri votivi.
    In ultimo un bel decalogo per i servizi sociali.
    Umanisti a tutto tondo come Leonardo.
    In onestà invidio la loro versatilità.

    Salvatore

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  2. Alcuni consiglieri mi stupiscono per l’ampio spettro di competenze che gli permettono di intervenire a pieno titolo e con competenza nella quasi totalità delle problematiche cittadine.
    Dall’attenzione gli strumenti di sicurezza della ferro tramvia (ATM) passando per le competenze urbanistiche dell’isola pedonale, a quelle amministrative e sanitarie dell’ospedale Piemonte, sino alle più elevate vette della disquisizione teologica sull’importanza dei ceri votivi.
    In ultimo un bel decalogo per i servizi sociali.
    Umanisti a tutto tondo come Leonardo.
    In onestà invidio la loro versatilità.

    Salvatore

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