Benedetta a Palermo una coppia gay. Sinergia tra valdesi e Arcigay anche a Messina

Benedetta a Palermo una coppia gay. Sinergia tra valdesi e Arcigay anche a Messina

Eleonora Corace

Benedetta a Palermo una coppia gay. Sinergia tra valdesi e Arcigay anche a Messina

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domenica 05 Agosto 2012 - 06:40

La Chiesa Evangelica Valdese di Palermo ha recentemente benedetto l'unione di una giovane coppia omosessuale. Anche nella realtà messinese spicca la grande comunione d'intenti tra la comunità valdese cittadina e il circolo locale Arcigay Makwan, la cui sede attuale è stata offerta dagli stessi valdesi.

Mentre la società civile e la politica affrontano il tema del matrimonio paritario, tra proposte, polemiche e bocciature, a Palermo la Chiesa Valdese taglia la testa al toro, benedicendo l’unione di una coppia gay, per la prima volta nel capoluogo siciliano e per la seconda volta in assoluto in Sicilia, dopo quella avvenuta a Trapani nel 2010, che riguardava però due donne. “Due uomini – si legge nel comunicato del lieto evento – di religione Cattolica, hanno scelto di consacrare la loro Unione d’amore in una Chiesa vera, la Chiesa Valdese di via dello Spezio, a Palermo; questa ultima è stata messa a disposizione grazie all’approvazione unanime degli appartenenti alla stessa”. A celebrare la cerimonia a favore di un impiegato e un libero professionista, il Presbitero Maria Vittoria Longhitano, della Parrocchia Gesù di Nazareth di Milano, celebre per essere la prima donna sacerdote d’Italia. La Chiesa Evangelica Valdese, che vanta un millennio di storia e secoli di attività anche in Sicilia, è famosa per le battaglie per la laicità dello stato al fianco della società civile, e per la grande apertura alle istanze portate avanti dalle associazioni omosessuali e dalle coppie di fatto. Risale a due anni fa – 27 agosto 2010 – la svolta epocale del Sinodo Valdese, che approvò la benedizione delle coppie omosessuali. Da allora i valdesi hanno intensificato le loro campagne contro l’omofobia e il supporto alle associazioni LGBT – acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone lesbo, gay, bisessuali e trans. Un appoggio concreto, che nella realtà messinese si traduce, non solo nella partecipazione alle iniziative del circolo Arcigay locale, ma anche nella donazione della sede. Il circolo Arcigay Makwan di Messina da qualche anno ormai, infatti, si riunisce e svolge le sue attività una volta a settimana – precisamente ogni martedì sera- nei locali della Chiesa Valdese in mattoni rossi di Via Laudamo. Fu il pastore precedente a Julia Hilleband – l’ attuale pastore – Laura Testa, a venire incontro alle esigenze del circolo Arcigay aprendo i locali valdesi alle riunioni dell’associazione. Prima ed unica realtà locale, oltre alla valdese, a sostenere l’Arcigay nella nostra città fu l’Arci Thomas Sankara. Una sinergia di vedute e di intenti, quella tra le associazioni LGBT e la comunità valdese messinese che si è concretizzata nel tempo con l’organizzazione d’importanti eventi nel panorama sociale e culturale cittadino, troppo spesso afflitto da un retorico provincialismo o da un bigottismo retrò. “Insieme con i valdesi – ricorda Rosario Duca, presidente della sezione messinese Arcigay – organizzammo il primo incontro sulle coppie di fatto a Messina dove anche la Curia inviò i suoi rappresentanti. Poi, sempre con il loro supporto, abbiamo organizzato alla Provincia un convegno su religioni e omosessualità. Per noi la comunità valdese è stato un valido aiuto e lo continua ad essere”. A livello locale, l’ultimo capitolo della saga del dibattito sul matrimonio gay , che rispecchia quello nazionale, aveva visto il segretario della sezione messinese del Partito Democratico, Giuseppe Grioli, ribadire l’appoggio della linea scelta dall’assemblea romana del partito, su istigazione di Rosario Duca, presidente Arcigay Makwan, che aveva chiesto una presa di posizione forte e ufficiale anche a livello locale. Le speranze del presidente Arcigay – ovvero che la sezione messinese del PD si distaccasse dal documento firmato a Roma e patrocinato da Rosi Bindi, che punta più al riconoscimento delle coppie di fatto, tirando il freno sul tema delicatissimo del matrimonio paritario – sono state disattese, ma non la richiesta di indire un’assemblea pubblica sui diritti delle coppie omosessuali alla quale Grioli, fermo sostenitore del dialogo, si è detto ampiamente disponibile. In questo contesto la benedizione di una coppia gay in una chiesa ad opera dei valdesi assume i connotati di un gesto forte. Se consideriamo le polemiche, anche feroci, che in questo momento imperversano sul tema del matrimonio gay stupisce a riguardo la semplicità del comunicato che annuncia l’evento di Palermo: “due giovani che si amano hanno chiesto di consacrare la loro unione”. Niente di più, ma neanche di meno. Viene da pensare che forse, al di là di tutto, la questione sia davvero così semplice …

18 commenti

  1. Non c’e’ niente di evangelico in tutto questo. Basta leggere il libro dei Romani al capitolo 1 per capire che queste cose non sono approvate da Dio.Non mi sorprende che accadono queste cose, stiamo tornando ai tempi di Sodoma e Gomorra quando il Signore distrusse tutto con il fuoco ma ci sarà un giudizio dove ognuno dovrà dare conto a Dio di ciò che ha fatto nella propria vita.

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  2. grandissimi i valdesi.

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  3. rossetti mariano 5 Agosto 2012 09:20

    Bella trovata per aumentare il numero degli adepti.
    Penoso!!!!!

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  4. SIAMO ALLA FRUTTA. NON C’ ENTRA DIO CON LE PORCATE CHE FANNO GLI UOMINI. IL RAPPORTO OMOSESSUALE E’ CONTRONATURA E CONTRO DIO. NON NOMINATE IL NOME DI DIO INVANO….PERCH’ SARETE CONDANNATI

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  5. si, grandissimi blasfemi

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  6. Che noia che siete trogloditi messinesi. Ognuno a letto fa quello che vuole e a me non interessa di quello che fate voi. Da come la pensate, penso che sarete scarsi pure a letto. Aprite la mente ed uscite da Messina ogni tanto.

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  7. Io non credo in nessun Dio. Chi mi punirà? Sei tu contro natura perchè il tuo Dio predicava l’amore e tu invece istighi all’odio e alla violenza. Sei sicuro di aver seguito i dogmi della tua Chiesa?

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  8. Il Libro dei Romani non esiste, dovresti documentarti prima di scrivere. I “Romani” a cui ti riferisci tu sono le controverse traduzioni delle lettere che Paolo (che come tu certamente non sai non fu testimone diretto di cristo) Paolo dicevamo scriveva a questo o quello dando sfoggio di conversione o meglio, esibizionismo della conversione.
    Una specie di Minzolini dei tempi antichi.
    Il fatto che tu odii gli omosessuali (questo è un reato e si chiama “omofobia”) non ti autorizza a dare patenti di “evangelicità” e soprattutto a evocare spauracchi di “Inquisitoria” memoria.
    Non puoi stabilire tu quale sarà il giudizio di Dio, e a quanto disse suo figlio sarà molto sorprendente…..

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  9. Lo sai che per “netiquette” -ma figuriamoci se sai cos’è- discutere in maiuscolo sul web equivale ad urlare ed è indizio di sopraffazione e maleducazione?.
    Paradossale che tu voglia insegnare a Dio come si deve comportare, il tuo è un dio inventato dagli uomini, non è Dio.
    Il rapporto omosessuale come ogni altro rapporto sessuale non è contro Dio, e non lo scalfisce da sempre.
    Le “porcate” che fanno gli uomini sono altre, ma neanche queste scalfiscono Dio… che invece ha creato anche la… frutta, e se proprio siamo alla frutta è cosa buona e giusta e, se ti piace la frutta mangiatela tutta, o mi vuoi dire che anche la frutta è una porcata?

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  10. si vede che sei gay

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  11. puzza di bruciato 5 Agosto 2012 12:32

    Auguri ai novelli sposi…. auguri e figli …… va lasciamo perdere….

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  12. si…e magari il giudizio di Dio sarà a favore dei gay…..ma non vedi quanto sei ridicolo ? vi attaccate a tutto pur di giusticare l’omosessualità !!!

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  13. confermo l’ artcolo precedente non questo

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  14. Cosa vuoi dire che non esiste? Lo trovi nella Bibbia,si trova dopo i vangeli sinottici. Lo so bene che Paolo non era coetaneo di Cristo. La lettera ai romani fa parte del canone biblico riconosciuto e approvato fino dal primo concilio. Io non odio gli omossessuali ma non approvo quello che fanno a pari di chi ruba o di chi dice le bugie. L’unica differenza è che tu non credi che la Bibbia sia parola di DIo in tutta la sua pienezza io si, di conseguenza abbiamo vedute diverse. La pratica dell’omosessualità era condannata fin dall’antico testamento. E’una cosa contro natura…

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  15. Forse non lo sai ma il cervello non serve solo per riempire la testa di qualcosa, altrimenti bastava la schiuma poliuretanica o qualche cemento depotenziato.
    Non sai scrivere, non sai parlare, non sai discutere, non sai argomentare, sai solo urlare e insultare, sei come quei poveri sfigati che si consolano pensando che in fondo ci sono persone …..”peggiori”.
    Sei convinto che insultando le tue tesi hanno sicuro successo? Scordatelo,tu non esponi nessuna tesi, al massimo puoi servire a fare massa in un gregge di tifosi che ripetono a pappagallo la dottrina di chi li porta dove vuole.

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  16. “canone biblico riconosciuto e approvato fino dal primo concilio”? Si come quel concilio che tanto tempo dopo decise di stabilire “la verginità di Maria” e questo in contrasto con quanto dice lo stesso Cristo. A me della verginità di Maria interessa poco o niente, non credo possa essere importante per un cristiano oggi quello che stabilì un concilio in un momento storico ben definito,specialmente se decontestualizzandolo, viene poi assunto come assoluto qualcosa che serviva in quel dato momento storico alla chiesa per “rinserrare il suo culto” ovvero la sua “audience” e la sua capacità di canalizzare la dottrina.
    Quindi non solo non credo che la Bibbia sia la parola di Dio in tutta la sua pienezza, ma neanche in parte, altrimenti continueremmo a dire che il sole gira intorno alla terra, continueremmo a sacrificare gli Isacchi di turno, a lapidare eccetera eccetera.
    Dire poi ” Io non odio gli omossessuali ma non approvo quello che fanno a pari di chi ruba o di chi dice le bugie” é una affermazione priva di senso oltre che di una ipocrisia non poca.
    Come si fa a paragonare l’omosessualità, che è un comportamento umano tra esseri consenzienti, ai furti o alle bugie.
    Facevi prima a ripetere il “si vede che sei gay” di quell’altro commentatore, che non cerca di ammantare di razionalità i suoi vomiti verbali.

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  17. Premesso che non ho niente di personale contro gli omosessuali in genere , per quanto mi riguarda ognuno puo’ fare quello che vuole senza mettere in mezzo la Chiesa e Dio . Ma una risposta all’utente che ci definisce trogloditi sono desideroso di darla . partendo dal fatto che noi MESSINESI e la citta’ di MESSINA siamo sempre stati la porta della sicilia e quindi i primi ad essere sempre un po’ piu’ avanti delle altre province in termini di cultura e tanto altro , penso che lei sia un frustrato a livello sessuale e forse anche di piu’ , poi sulla bonta’ di noi messinesi a letto , penso che abbia preso una grande abbaglio , se proprio vuole dimostrazioni si attrezzi con materiale idoneo …. e chieda in giro e faccia delle prove … ( e mi trattengo dal non essere offensivo come lei … noi MESSINESI siamo anche tanto educati ) , concludo invitandola ed essere meno impulsivo sul fare dei commenti relativi a certi argomenti che purtroppo a quanto sembra la sua personale conoscenza latita .
    p.s. ho scritto in maiuscolo per sottolineare e non per urlare …..

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  18. Credo che Lei abbia fatto una bella confusione tra i commenti e i commentatori e, sottolineo la parola CONFUSIONE.
    Dire che “siamo sempre stati la porta della sicilia e quindi i primi ad essere sempre un po’ piu’ avanti delle altre province in termini di cultura e tanto altro” é sbagliato già ad iniziare dal “NOI” che sottointende.
    Ci sono così tanti esempi di tarpame e squallore mentale a Messina, a prescindere dalle opinioni sulla sessualità, che quel “Noi” fa rabbrividire qualsiasi messinese di buon senso.
    IL resto dellla sua affermazione poteva essere vera sino al 1908, 1940 se si vuole esagerare.
    A parte il fatto che non mi sento più intelligente se abito vicino la porta di un pollaio.., Messina non è più la porta della Sicilia ed è la città meno siciliana della Sicilia (questo non è un vanto).
    In un secolo i mezzi di comunicazione si sono evoluti e diversificati, mentre Messina è ancora attaccata a “cumpari” e “menza ‘cà panna”. Messina funziona in Sicilia come porta ormai solo per la droga a medio dettaglio.
    Ma anche volendo prescindere da questo voler “essere sempre un po’ piu’ avanti delle altre province in termini di cultura e tanto altro” a dispetto di tutte le evidenze, il seguito del suo post riesce ad essere più insulso del post a cui replica perché non è da Messina che bisogna uscire per capire chissà quale profonda intuizione sull’universo (e non solo sullA sessualità): I MESSINESI DOVREBBERO IMPARARE AD USCIRE DA SE STESSI INNANZITUTTO e dalle loro profonde convinzioni di essere i detentori della verità su qualsiasi cosa e a qualsiasi livello.

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