Impianti sportivi comunali, non solo il San Filippo: la mappa delle criticità

Impianti sportivi comunali, non solo il San Filippo: la mappa delle criticità

Impianti sportivi comunali, non solo il San Filippo: la mappa delle criticità

domenica 20 Aprile 2014 - 22:43

Dai campi di calcio ai palazzetti, passando per le piscine, la complessa situazione delle strutture comunali. Manutenzione pari a zero, si sente la mancanza di un indirizzo politico. L'ultimo assessore "di ruolo" è stato Francesco Gallo nel 2007

Il San Filippo è una priorità, perché dal collaudo decennale e dalla concessione pluriennale dello stadio e delle aree limitrofe può dipendere il futuro del calcio a Messina. Ma non è l'unica questione che l'Amministrazione comunale dovrà affrontare in temi di impianti sportivi. Restando nell’ambito calcistico, le tante squadre cittadine che militano dalla serie D alla Terza categoria sono costrette a fare i salti mortali per organizzarsi tra partite ed allenamenti, non riuscendo sempre a garantirsi stabilità. Sicuramente di rado si può parlare di efficienza dei servizi.

Partiamo dal “Celeste” solo parzialmente a norma, comunque tornato ad essere fruibile grazie agli sforzi del Città di Messina, che soprattutto lo scorso anno ha effettuato degli interventi a proprie spese sulla struttura. Molto più problematica la situazione per le squadre che si trovano nelle serie minori: tra gli impianti pubblici di fatto sono rimasti solo il “Marullo” di Bisconte e il “Bonanno” dell'Annunziata, dopo che le mareggiate invernali hanno messo fuorigioco il campo di Galati, tra l'altro recentemente oggetto di lavori di manutenzione nella parte degli spogliatoi. Interventi vanificati dalla furia delle onde che hanno devastato una parte consistente del terreno. Poi ci sono gli impianti privati, preziosi in molti casi ma più costosi per le casse di società che giocano con puro spirito dilettantistico.

Non va meglio negli altri sport. Del contenzioso aperto tra Waterpolo Messina e Comune per la gestione della piscina “Cappuccini” vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, con i rischi concreti di chiusura e la perdita di alcune prestigiose competizioni. C'è poi la piscina "Graziella Campagna" e quella di Villa Dante, che dopo due riaperture a tempo, nel 2009 e nel 2012, non ha più ospitato i cittadini. Uno spazio che sarebbe prezioso soprattutto d'estate per i residenti delle zone centro-sud della città.

Condizione precaria anche per quanto riguarda i palazzetti: il PalaRescifina necessiterebbe di importanti interventi e di parecchi euro per essere rimesso a norma, fondi che potrebbero essere reperiti dalla organizzazione degli Europei 2015 di pallavolo, per i quali Messina è in corsa. Anche qualora l'operazione dovesse andare in porto, però, occorrerebbe poi la necessaria manutenzione, per evitare che periodicamente debbano essere messi in campo interventi straordinari, che già, in questo caso specifico, erano stati effettuati in occasione della World League nel 2011. Per quanto riguarda la "palestrina", è sempre grazie agli sforzi di privati, in questo caso il presidente del "Messina volley", Mario Rizzo, se non è andata degradandosi nel corso degli anni. Spostiamoci a Mili dove resta l'incompiuta degli spalti mancanti, ancora problemi alla Juvara dove alle croniche problematiche degli spogliatoi, quest'anno, solo in virtù dell'intervento della Pallavolo Messina si è potuto ripristinare l'impianto di illuminazione. Discorso analogo al PalaRussello, per il quale l’impegno del club giallorosso porterà all’utilizzo dei residui derivanti dall'appalto di realizzazione dello stesso impianto per completare parzialmente le tribune, aggiungere altri due spogliatoi ed alcuni servizi. Infiltrazioni e fatiscenza, specie negli spogliatoi, sono le grane che rendono davvero disastrose le condizioni del PalaTracuzzi, nonostante gli sforzi negli anni profusi dalle società, anche con interventi diretti, mai rimborsati. Va un po' meglio alla palestra Ritiro dove l'ambizioso presidente dell'Fp Sport, Francesco Paladina ha provato a rendere più accessibile l'impianto. Altri capitoli potrebbero ancora essere aperti, dalle piste di atletica ai palatenda, al miniautodromo di Sant'Agata andato in malora proprio per la mancanza di interventi strutturali e per l'assenza totale di programmazione, che poteva portare ad un affidamento a privati.

Gli atti parlano chiaro, l'ultima somma stanziata dal Comune per le manutenzioni è datata 2010: 100 mila euro indirizzati con un emendamento al bilancio preventivo dai consiglieri comunali Giorgio Muscolino, Mario Rizzo e Tanino Caliò, con i quali è stato possibile stipulare un contratto aperto che ha dato respiro agli interventi ordinari in molti impianti, per un pò di tempo, alcuni fino a qualche me fa. Da allora, silenzio assoluto. Il problema di fondo, abbastanza noto, è la mancanza costante di fondi da parte dell'ente locale, che non è in grado di provvedere alla gestione e alla manutenzione delle proprie strutture. Talvolta sono le società, più per questioni di igiene e salvaguardia della sicurezza, ad intervenire autonomamente. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dall'accesso al credito sportivo, prestiti che però rischiano di essere incompatibili con la scarsa capacità di indebitamento di Palazzo Zanca. Sicuramente persiste un problema di tipo politico, legato all'esigenza di avere un assessore che si occupi della materia in maniera esclusiva. Troppo importanti sono infatti le competenze per essere delegate quasi in toto ai dirigenti, come accade ormai da anni. Il sindaco Renato Accorinti, così come il suo predecessore Peppino Buzzanca, ha deciso di tenere per sé la delega. L'ultimo assessore “di ruolo” che la città ha avuto è Francesco Gallo, appartenente alla giunta Genovese, decaduto con tutta la giunta nel 2007. Da allora, più nulla.

6 commenti

  1. bernardo santilli 21 Aprile 2014 11:03

    che la tenuta a fare la delega allo sport?

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  2. bernardo santilli 21 Aprile 2014 11:03

    che la tenuta a fare la delega allo sport?

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  3. Per il sindaco renato l’attività sportiva è quella che si farà con la “pista ciclabile”, per il resto……………… non resta che sognare ad occhi aperti.

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  4. Per il sindaco renato l’attività sportiva è quella che si farà con la “pista ciclabile”, per il resto……………… non resta che sognare ad occhi aperti.

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  5. Ma le piscine, di cui si conoscono, nei particolari, i costi delle utenze e delle manutenzioni, ma giammai il valore delle entrate (esentasse), possono continuare ad essere gestite con sto ++++++++. Clientelismo ed affarismo, anche lo sport e gli impianti sono stati gestiti come elemento per il consenso politico/affaristico. Accorinti ben conosce queste realtà , per averle subite e combattute. E’ finita la pacchia, non c’è più trippa per gatti! Calma e gesso! Ma come mai piuttosto, i campi, adesso che gli impianti ci sono, restano vuoti?? Gli istruttori aspettano tutti soldi, la passione e’ scemata, ed è …..tutto assai triste e berlusconiano.

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  6. Ma le piscine, di cui si conoscono, nei particolari, i costi delle utenze e delle manutenzioni, ma giammai il valore delle entrate (esentasse), possono continuare ad essere gestite con sto ++++++++. Clientelismo ed affarismo, anche lo sport e gli impianti sono stati gestiti come elemento per il consenso politico/affaristico. Accorinti ben conosce queste realtà , per averle subite e combattute. E’ finita la pacchia, non c’è più trippa per gatti! Calma e gesso! Ma come mai piuttosto, i campi, adesso che gli impianti ci sono, restano vuoti?? Gli istruttori aspettano tutti soldi, la passione e’ scemata, ed è …..tutto assai triste e berlusconiano.

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