“Lo svincolo di Giostra doveva essere aperto tutto due anni fa”. Santoro chiede conto al Comune

“Lo svincolo di Giostra doveva essere aperto tutto due anni fa”. Santoro chiede conto al Comune

Marco Ipsale

“Lo svincolo di Giostra doveva essere aperto tutto due anni fa”. Santoro chiede conto al Comune

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venerdì 24 Aprile 2015 - 10:11

L’ing. capo del Genio Civile condivide la scelta di prolungare una delle uscite fino alla collinetta antecedente al viadotto Ritiro ma contesta la decisione di rinunciare ai giunti di collegamento, che avrebbero già consentito di aprire lo svincolo totalmente

Era il 15 maggio 2013. Dopo 16 anni di lavori, più volte interrotti e ripresi, veniva finalmente aperto lo svincolo di Giostra. Solo in entrata, però, perché per aprirlo in uscita era necessario installare un giunto di collegamento in entrambe le carreggiate. Il problema è che l’interconnessione era prevista sul viadotto Ritiro, quello stesso viadotto che da tre anni si percorre su un’unica corsia perché lo stazionamento su entrambe sarebbe pericoloso e che adesso è oggetto di un appalto integrato per il suo adeguamento sismico.

Il progetto prevede, oltre alla messa in sicurezza dei piloni, lo smontaggio delle travate, la costruzione di quelle nuove e il rimontaggio. Ecco perché si decise di non installare subito i giunti di collegamento: non sarebbero più serviti al momento dello “smontaggio” del viadotto Ritiro. Una scelta non condivisa dall’ing. capo del Genio Civile, Leonardo Santoro: “E’ una vicenda molto complessa, per la quale ho subito chiesto opportuni chiarimenti agli enti competenti e sono stati necessari dei mesi per venirne a capo – afferma -. Inizialmente, tra le somme a disposizione, erano previsti 2 milioni e mezzo per i due giunti. Poi si scelse di stornare questi fondi sui guard rail e l’illuminazione. Sono ben consapevole del fatto che i giunti rappresentavano una soluzione temporanea ma sono altrettanto consapevole del fatto che sono già trascorsi due anni senza che si sia potuto usufruire di un’infrastruttura al completo, che la città aspetta da quasi vent’anni. Ancora un anno, tra progettazione e realizzazione dei lavori, trascorrerà per il prolungamento dell’uscita fino alla collinetta antecedente al viadotto, a meno di ulteriori ritardi. E’ una soluzione che condivido ma, contemporaneamente, mi chiedo se nel frattempo sia stato opportuno rinunciare per tre anni, o forse più, alle uscite dello svincolo di Giostra”.

Sono le considerazioni che hanno indotto l’ing. capo del Genio Civile a vederci chiaro su tutta la vicenda e a scrivere alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Messina, al Consorzio Autostrade Siciliane e al Comune di Messina, con la nota numero 65888 del 20 aprile dall’oggetto “Richiesta risultanze studi e verifiche sismiche sul viadotto Ritiro e interazioni dello svincolo Giostra sullo stesso”.

Al Diceama, il Dipartimento di ingegneria civile, informatica, edile, ambientale e matematica applicata, Santoro “chiede copia di tutti gli studi e convenzioni redatti sul viadotto Ritiro ed eventuali approfondimenti riguardanti le interazioni con gli svincoli, indicando anche l’ente committente e le finalità dello studio”.

Al Cas, invece, Santoro sollecita di inviare “le relazioni e le risultanze scaturenti dalle verifiche tecniche di sicurezza sismica che stanno alla base della progettazione definitiva, al fine di consentire una utile propedeutica attività di valutazione dei redigendi calcoli esecutivi per l’adeguamento sismico del Ritiro”.

Ma è soprattutto nei confronti del Comune, stazione appaltante dello svincolo di Giostra, che sono rivolte le mire del dirigente del Genio Civile. “Il Comune vorrà comunicare lo stato di attuazione degli svincoli con particolare riferimento alle autorizzazioni e nulla osta sismici delle parti attinenti il realizzando giunto sismico sia nelle parti già collocate che nelle parti ancora da porre in opera”.

La parte già collocata è quella alla confluenza tra lo svincolo e la tangenziale, in entrata, in direzione Palermo, pochi metri prima della galleria Baglio. Quelle da collocare, invece, sono le due in uscita: quella per chi proviene da Catania, non più prevista, e quella per chi proviene da Palermo, rinviata al termine dei lavori sul Ritiro che avranno una durata contrattuale di 2 anni e 4 mesi. Se, dunque, nella migliore delle ipotesi una delle due uscite potrà essere fruibile tra 8 o 10 mesi, molto più tempo bisognerà ancora attendere per l’altra. Ritardi che, secondo Santoro, si sarebbero potuti facilmente evitare.

Nel maggio 2013 il Comune era retto dal commissario Luigi Croce ma solo un mese dopo s’insediò la giunta Accorinti ed in agosto arrivò la decisione, condivisa insieme ad Anas, Cas e Protezione Civile, di rinunciare al giunto di collegamento.

Il segretario generale comunale, Antonio Le Donne, ha prontamente risposto rimandando alle competenze dell’Anas. Una celerità apprezzata da Santoro ma non altrettanto per il merito della questione. Tanto che l’ing. capo ha nuovamente scritto al Comune, auspicando “una ulteriore vigilanza nel merito degli adempimenti richiesti e riguardanti non le competenze dell’Anas ma gli ulteriori profili di esclusiva competenza del Comune ed attinenti la mancata apertura al traffico dei già realizzati svincoli, costituenti parte integrante della tangenziale cittadina e, come tali, ricadenti nella giurisdizione di legge di ‘strade suburbane con caratteristiche autostradali di prima categoria’”.

In pochissime parole: “Perché non si è operato per aprire totalmente gli svincoli quel 15 maggio 2013?”. La risposta Santoro la conosce ma non la condivide. “La mancata apertura – conclude -, se non autorizzata, costituirebbe un’apparente violazione delle norme vigenti relative alla condotta tecnico-amministrativo-contabile connessa alla realizzazione di un’opera pubblica”. E invia la nota al Dipartimento regionale tecnico “per i profili ispettivi di competenza”.

(Marco Ipsale)

20 commenti

  1. terzo mondo by by ti abbiamo già superato da un pezzo. complimenti per il traguardo raggiunto grazie all’impegno costante dei nostri amministratori tutti.

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  2. terzo mondo by by ti abbiamo già superato da un pezzo. complimenti per il traguardo raggiunto grazie all’impegno costante dei nostri amministratori tutti.

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  3. Prima di entrare nel merito d El mio intervento desidero chiarire che non intendo assolutamente essere frainteso circa l aspetto politico non intendo essere di parte per nessuno. Allora leggendo l articolo ho gioito e invio un mio personale ,, sei grande ,,all ing Santoro ( che non conosco non so chi sia ) nel senso che ho sempre ritenuto che la mancata apertura degli svincoli fosse da attribuire a beghe politiche a scaramucce fra vari personaggi politici e non ai quali si è aggiunta la diciamo perizia universitaria che non poteva non essere salomonica nel senso che nessuno di Loro si sognava di far chiudere l autostrada oppure di tranquillizzare in senso ampio sulla efficienza della stessa .ing san toro persegua il giusto fine grazie

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  4. Prima di entrare nel merito d El mio intervento desidero chiarire che non intendo assolutamente essere frainteso circa l aspetto politico non intendo essere di parte per nessuno. Allora leggendo l articolo ho gioito e invio un mio personale ,, sei grande ,,all ing Santoro ( che non conosco non so chi sia ) nel senso che ho sempre ritenuto che la mancata apertura degli svincoli fosse da attribuire a beghe politiche a scaramucce fra vari personaggi politici e non ai quali si è aggiunta la diciamo perizia universitaria che non poteva non essere salomonica nel senso che nessuno di Loro si sognava di far chiudere l autostrada oppure di tranquillizzare in senso ampio sulla efficienza della stessa .ing san toro persegua il giusto fine grazie

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  5. ma se il Comune di Messina non sa risolvere i problemi basilari e di ordinaria amministrazione come raccolta differenziata, scerbatura e bitumatura strade, palazzi che crollano e a nessuno importa nulla se si rischia la morte, trasporti ecc ecc ecc…..figuriamoci se è all’altezza di risolvere problemi piu’ complessi come questo….ci vorrebbe uno scossone politico in grado di sostituire la politica del dire con quella del fare…Messina non si cambia del basso con dei semplici proclami elettorali ma con l’impegno di fare veramente del bene costruttivo per tutta la comunità…buona liberazione e tutti!!!

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  6. ma se il Comune di Messina non sa risolvere i problemi basilari e di ordinaria amministrazione come raccolta differenziata, scerbatura e bitumatura strade, palazzi che crollano e a nessuno importa nulla se si rischia la morte, trasporti ecc ecc ecc…..figuriamoci se è all’altezza di risolvere problemi piu’ complessi come questo….ci vorrebbe uno scossone politico in grado di sostituire la politica del dire con quella del fare…Messina non si cambia del basso con dei semplici proclami elettorali ma con l’impegno di fare veramente del bene costruttivo per tutta la comunità…buona liberazione e tutti!!!

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  7. Se non prima passano 50 anni fra chiacchiere , progetti, proposte,suggerimenti in questa città di XXXXX non si realizzerà mai niente.

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  9. Io torno a ripetere che altrove in un anno fanno una città intera nuova nuova, con ponti, gallerie ecc ecc. Qui non fa niente nessuno e tutto si incancrenisce. la colpa non è degli amministratori ma dei cittadini che questi amministratori si meritano. Messina è un cadavere che cammina. Accorinti è soltanto l’ennesimo sciamano di turno, del tutto incolpevole, come gli altri, perché del tutto incapace a sbrogliare questa matassa.

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  10. Io torno a ripetere che altrove in un anno fanno una città intera nuova nuova, con ponti, gallerie ecc ecc. Qui non fa niente nessuno e tutto si incancrenisce. la colpa non è degli amministratori ma dei cittadini che questi amministratori si meritano. Messina è un cadavere che cammina. Accorinti è soltanto l’ennesimo sciamano di turno, del tutto incolpevole, come gli altri, perché del tutto incapace a sbrogliare questa matassa.

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  11. Che io mi ricordi fu il ingegnere Sciacca che per farlo apposta al sindaco Buzzanca disse che i giunti non potevano essere montati perche c era il rischi di crollo. Mettetevi daccordo…

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  12. Che io mi ricordi fu il ingegnere Sciacca che per farlo apposta al sindaco Buzzanca disse che i giunti non potevano essere montati perche c era il rischi di crollo. Mettetevi daccordo…

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  13. Buzzanca, dell’apertura degli svincoli nel corso del suo mandato, ne ha fatto il principale obiettivo. Quello cioè, di portare a termine quell’opera che, iniziata da più di vent’anni non riusciva a venire alla luce. Un successo, questo, che avrebbe lanciato, senza alcun dubbio, lo stesso Buzzanca nell’orbita dei superiori contesti politici regionali. Un insopportabile riconoscimento che l’azione congiunta di mandanti ed esecutori forti di ruoli “chiave” istituzionali, messa in campo con cinica architettura, ha sventato. Personaggi, questi, oramai in malo modo finiti, o spogliati e relegati in ambiti minori, a cui non resta che interrogare le proprie coscienze su “quell’indispensabilità” – ai più strumentale- scaricata sull’intera città.

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  14. Buzzanca, dell’apertura degli svincoli nel corso del suo mandato, ne ha fatto il principale obiettivo. Quello cioè, di portare a termine quell’opera che, iniziata da più di vent’anni non riusciva a venire alla luce. Un successo, questo, che avrebbe lanciato, senza alcun dubbio, lo stesso Buzzanca nell’orbita dei superiori contesti politici regionali. Un insopportabile riconoscimento che l’azione congiunta di mandanti ed esecutori forti di ruoli “chiave” istituzionali, messa in campo con cinica architettura, ha sventato. Personaggi, questi, oramai in malo modo finiti, o spogliati e relegati in ambiti minori, a cui non resta che interrogare le proprie coscienze su “quell’indispensabilità” – ai più strumentale- scaricata sull’intera città.

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  15. ORMAI SONO ABITUATO A MESSINA IL PALAZZO DELLA CULTURA E’ STATO PROGETTATO E FINANZIATO, E DOVEVA INIZIARE LA COSTRUZIONE, FIN DAL 1976 CPM 4 MILIARDI E 900 MILINI. E’ STATO CONSEGNATO CON 25 ANNI DI RITARDO. MESSINA E’ COSI I MESSINI ANCHE LO SCHIFO ACCETTATO E VOLUTO. OPERE CHE FAREBBERO INCAVOLARE I FARAONI. CALCOLANDO IL TEMPO DI ESECUZIONE TRA LE PIRAMIDI E LE OPERE MESSINESI, LE PIRAMIDI VENIVANO COSTRUITE IN 20.000 ANNI. E POI VOI VI LAMENTATE CHE SIETE AL 108 POSTO DELLE CITTA’ ITALIANE.

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  16. ORMAI SONO ABITUATO A MESSINA IL PALAZZO DELLA CULTURA E’ STATO PROGETTATO E FINANZIATO, E DOVEVA INIZIARE LA COSTRUZIONE, FIN DAL 1976 CPM 4 MILIARDI E 900 MILINI. E’ STATO CONSEGNATO CON 25 ANNI DI RITARDO. MESSINA E’ COSI I MESSINI ANCHE LO SCHIFO ACCETTATO E VOLUTO. OPERE CHE FAREBBERO INCAVOLARE I FARAONI. CALCOLANDO IL TEMPO DI ESECUZIONE TRA LE PIRAMIDI E LE OPERE MESSINESI, LE PIRAMIDI VENIVANO COSTRUITE IN 20.000 ANNI. E POI VOI VI LAMENTATE CHE SIETE AL 108 POSTO DELLE CITTA’ ITALIANE.

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  17. Credo che l’ing. Santoro cerchi principalmente di denigrare l’operato di Sciacca visto che la realtà e che Croce, dato che nelle casse del Comune non c’erano i soldi per l’illuminazione e i guard rail, ha deciso di realizzarli stornando i fondi dei due giunti che non sarebbero più serviti al momento dello “smontaggio” del viadotto Ritiro. Probabilmente l’ing. Santoro a casa sua non ha mai avuto problemi di coperta corta. A ben risentirci.

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  18. Credo che l’ing. Santoro cerchi principalmente di denigrare l’operato di Sciacca visto che la realtà e che Croce, dato che nelle casse del Comune non c’erano i soldi per l’illuminazione e i guard rail, ha deciso di realizzarli stornando i fondi dei due giunti che non sarebbero più serviti al momento dello “smontaggio” del viadotto Ritiro. Probabilmente l’ing. Santoro a casa sua non ha mai avuto problemi di coperta corta. A ben risentirci.

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  19. Le opere pubbliche in tutto il mezzogiorno purtroppo sono state spesso realizzate, in tempi biblici e con spese faroniche, grazie alla complicità di un popolo a cui ha fatto comodo credere che era normale venire assunti all’inizio della costruzione di un’opera e lasciare al proprio figlio il suo posto senza che se ne vedesse ancora la fine. L’unica differenza dunque tra chi ha gestito i soldi pubblici e i faraoni e che pur arricchendosi entrambi i primi lo hanno fatto facendo far finta di lavorare mentre i secondi hanno realizzato l’opera grazie allo sfruttamento di esseri umani ridotti in schiavitù. Per cui non prenderei come buon esempio proprio i faraoni. A ben risentirci.

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  20. Le opere pubbliche in tutto il mezzogiorno purtroppo sono state spesso realizzate, in tempi biblici e con spese faroniche, grazie alla complicità di un popolo a cui ha fatto comodo credere che era normale venire assunti all’inizio della costruzione di un’opera e lasciare al proprio figlio il suo posto senza che se ne vedesse ancora la fine. L’unica differenza dunque tra chi ha gestito i soldi pubblici e i faraoni e che pur arricchendosi entrambi i primi lo hanno fatto facendo far finta di lavorare mentre i secondi hanno realizzato l’opera grazie allo sfruttamento di esseri umani ridotti in schiavitù. Per cui non prenderei come buon esempio proprio i faraoni. A ben risentirci.

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