Concorso a Farmacia, chieste 6 condanne e l'assoluzione di Tomasello

Concorso a Farmacia, chieste 6 condanne e l’assoluzione di Tomasello

Concorso a Farmacia, chieste 6 condanne e l’assoluzione di Tomasello

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mercoledì 29 Novembre 2017 - 09:05

L'Accusa scagiona l'ex rettore e sollecita la condanna dei professori finiti nell'inchiesta Pacta Servanda Sunt, sfociata nel blitz della Finanza del 2013.

Si avvicina la sentenza, prevista per la fine di gennaio, al processo scaturito dall’operazione Pacta Servanda Sunt. Al vaglio della II sezione penale del Tribunale ci sono le accuse nei confronti degli ex vertici d’ateneo e della facoltà di Farmacia, sotto la lente per un concorso sospetto.

Ieri l’udienza chiave è iniziata in mattinata e si è conclusa soltanto nel tardo pomeriggio, quando il PM Marco Accolla ha tirato le fila della sua requisitoria formulando le richieste: sei condanne e una sola assoluzione.

Eccole: 9 anni per il preside di facoltà Giuseppe Bisignano, 4 anni per il professore Giuseppe Teti e Cesare Grillo, gestore dell’economato del dipartimento, 1 anno e 4 mesi per Maria Chiara Aversa, delegata del rettore, 1 anno per Giuseppe Nicoletti e Sandro Ripa, ordinari rispettivamente a Catania e Camerino. professore ordinaria presso l’università di Camerino. Assoluzione piena, invece, per il Magnifico Franco Tomasello (le cariche si riferiscono all’epoca dei fatti). Sollecitate alcune assoluzioni parziali. La parola è poi passata ai primi difensori, che proseguiranno alle prossime udienze i loro interventi.

Le accuse contestate agli imputati sono, a vario titolo, concussione, peculato, abuso d'ufficio e falso.

L'indagine della Guardia di Finanza fu battezzata Pacta Servanda Sunt e sfoció a settembre 2013 nell'arresto del Preside di Farmacia, Bisignano, e il professore Giuseppe Teti. I due sono ritenuti responsabili di aver truccato un concorso per ricercatore in Microbiologia allo scopo di pilotarne l'esito. Nicoletti, Ripa e Bisignano avrebbero influenzato la commissione della quale ha fatto parte Teti.

Il rettore Tomasello è imputato per non aver vigilato sulla composizione della commissione. Al bando di concorso truccato vi erano stati tre iscritti. Secondo la Commissione, il figlio di Bisignano non avrebbe avuto i titoli per vincere il concorso per il quale era favorito un altro candidato.

Perciò il padre del candidato sfavorito avrebbe chiesto a Teti di convincere il potenziale vincitore a ritirarsi, promettendogli che avrebbe cercato di fargli vincere un altro concorso. Cinque giorni prima della prova orale il ragazzo ha ritirato la candidatura.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Nino Favazzo, Antonio Stragi, Franco Barbera, Luigi Gangemi e Isabella Barone e Giuseppe Antillo per le parti civili.

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