Anno giudiziario, cerimonia e polemiche: disertano avvocati, magistrati e amministrativi

Anno giudiziario, cerimonia e polemiche: disertano avvocati, magistrati e amministrativi

Alessandra Serio

Anno giudiziario, cerimonia e polemiche: disertano avvocati, magistrati e amministrativi

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sabato 28 Gennaio 2017 - 13:14

Sedie vuote nell'aula dove si è svolta la cerimonia, quando ha preso la parola Santi Consolo, delegato dal Ministero della Giustizia. Dure proteste anche da parte del personale di cancelleria. Anche il presidente dell'Ars Ardizzone condivide la manifestazione.

Ha assunto i toni della protesta, quest'anno, il fronte sempre critico nei confronti delle scelte del Goveno in fatto di giustizia. A Messina tiene banco la querelle sulla riduzione della pianta organica, e sia magistrati che avvocati hanno scelto la più eclatante delle manifestazioni, alla cerimonia inaugurale dell'anno giudiziario, per dire la loro.

Sedie vuote, quindi, stamattina, per quasi la totalità della cerimonia, ed interventi ridotti per via delle tante defezioni.

Quando ha preso la parola Santi Consolo, vice direttore del DAP, delegato dal Ministero della Giustizia, sia gli avvocati che i magistrati si sono alzati, hanno voltato le spalle al relatore e hanno abbandonato l'aula, per rientrare soltanto alla fine della relazione. Hanno scelto di disertare del tutto la cerimonia, invece, quasi tutti i rappresentanti dei lavoratori amministrativi, ad eccezione del rappresentante di qualche sigla, che ha invece preso la parola proprio per dare maggiore forza alle proteste.

La parola è poi passata al delegato del CSM, il magistrato Luca Forteleoni. Hanno concluso gli interventi istituzionali il procuratore generale reggente, Salvatore Scaramuzza, e il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Vincenzo Ciraolo.

La protesta di magistrati e avvocati è stata “condivisa” dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone. Il grado di civiltà di un Paese – ha detto Ardizzone – si misura anche dall’efficacia e dalla tempestività con le quali lo Stato riesce a dare una risposta nel campo della giustizia. Quando purtroppo, invece, a causa della carenza di organico dei magistrati e dell’inadeguatezza delle strutture, questa risposta arriva dopo diversi anni o addirittura non arriva, la certezza del diritto viene messa in discussione, aumentando così la diffidenza del cittadino nei confronti dello Stato. In più occasioni – continua – abbiamo evidenziato i diversi problemi della giustizia nel distretto di Messina, anche personalmente al ministro, che purtroppo, invece, ha mostrato una preconcetta avversità alla loro risoluzione”.

Alessandra Serio

2 commenti

  1. La mia personale impressione è che l’ingiustizia parte dallo Stato.
    La politica non mi sembra vicina alle esigenze reali.
    A me sembra che la bilancia venga sbilanciata a favore di altri interessi…per lo Stato ormai da troppi anni… Messina è da massacrare….La reazione a difesa della giustizia giunge in grande ritardo…ma finalmente con forza Messina chiede il diritto di essere trattata da città italiana, chiede uguaglianza, pari diritti e dignità…
    Tutti i politici messinesi devono fare fronte comune per difendere una città ormai privata di tutti i suoi uffici, i comandi, le dirigenze che erano il pane, la sua storia l’identità.

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  2. La mia personale impressione è che l’ingiustizia parte dallo Stato.
    La politica non mi sembra vicina alle esigenze reali.
    A me sembra che la bilancia venga sbilanciata a favore di altri interessi…per lo Stato ormai da troppi anni… Messina è da massacrare….La reazione a difesa della giustizia giunge in grande ritardo…ma finalmente con forza Messina chiede il diritto di essere trattata da città italiana, chiede uguaglianza, pari diritti e dignità…
    Tutti i politici messinesi devono fare fronte comune per difendere una città ormai privata di tutti i suoi uffici, i comandi, le dirigenze che erano il pane, la sua storia l’identità.

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