Milazzo. Ennesima fumata nera, l’Adasc non ci sta

Milazzo. Ennesima fumata nera, l’Adasc non ci sta

Serena Sframeli

Milazzo. Ennesima fumata nera, l’Adasc non ci sta

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venerdì 26 Aprile 2013 - 20:13

Maimone chiede l’intervento dell’Assessore Regionale all’ambiente

L’ “A.D.A.S.C.”, Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini, presieduta da Giuseppe Maimone, ha diramato una nota in merito alla fumata nera prodotta dalla torcia della Raffineria di Milazzo che si è registrata intorno alle 17.30 del 25 aprile 2013.
“Da più parti della città di Milazzo- afferma Maimone- e del comprensorio del Mela ho ricevuto chiamate di cittadini allarmati per la fumata nera contenente chissà quali veleni che si innalzava dallo stabilimento industriale Raffineria di Milazzo; ho cercato di contattare l’industria ma non sono riuscito ad avere informazioni in merito all’accaduto”.
“Tale comportamento- prosegue Maimone- dimostra che il colosso industriale disconosce i termini di trasparenza, comunicazione, informazione ambientale, e non ha rispetto nei confronti della popolazione residente in un territorio martoriato per la presenza di stabilimenti industriali. Esiste un muro fra raffineria e popolazione, noi abbiamo il diritto di sapere realmente che cosa è accaduto all’interno dello stabilimento”.
Maimone continua nella nota: “ auspichiamo un intervento immediato da parte dei Sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela, di S.E. il Prefetto e delle altre Istituzioni preposte ad intervenire a tutela della salute dei cittadini. L’Associazione inoltre informerà dell’accaduto il Presidente della Regione, l’assessore regionale al territorio ed ambiente Mariella Lo Bello e la Commissione Europea Ambiente al fine di chiedere un intervento immediato per la tutela della salute pubblica”.
“Per l’ennesima volta – conclude Maimone – è stato prodotto un attentato alla salute dei cittadini ed all’ambiente, tutto è diventato inaccettabile e le Istituzioni devono intervenire”.

2 commenti

  1. Ci state avvelenando…se l’azienda non investe per non emettere più sostanze inquinanti è meglio che la chiudano…non si può morire per dare da lavoro a una cerchia ristretta di persone. ILVA docet…

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  2. Caro Maimone, c’è bisogno che la gente si allarmi per farti telefonare in raffineria? Cosa ti aspettavi che ti dicessero? Pensavi ti dicessero che stavano inquinando in modo da essere seriamente multati?
    Basta guardare, al calar della sera o nelle giornate di temporale, che colonna di fumo nero s’innalza dal plesso industriale (raffineria-enel) formando una nuvola che ricopre tre quarti di città.
    Ci vorrebbero segnalazioni quotidiane per farti chiedere chiarimenti all’Arpa ed alle autorità competenti in materia di salute e sicurezza ambientale?
    Che ti deve dire il sindaco? che nel comprensorio c’è un’incidenza tumorale anomala conosciuta da almeno 20 anni?
    Cosa vuoi che ti dica? gli enti locali non contano niente, come non contano nulla le vite umane… contano solo i soldi.
    Se avessero avuto rispetto per le vite umane, non osavano neanche piantare i pali della Terna, aggravando il rischio tumori con l’immissione di radiazioni elettromagnetiche.
    L’associazione ADASC è operativa oppure è una delle solite associazioni con retroscena politico che oltre e chiacchiere non è capace di far nulla di concreto? Da quanto esiste quest’associazione? cos’ha fatto fin’ora? Queste sono le domande che si deve fare Maimone se davvero vuol tutelare i cittadini della valle del mela, altrimenti è solo fuoco di paglia!

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