Tutti i debiti e i crediti dell'Atm, la situazione è drammatica e il servizio a rischio

Tutti i debiti e i crediti dell’Atm, la situazione è drammatica e il servizio a rischio

Francesca Stornante

Tutti i debiti e i crediti dell’Atm, la situazione è drammatica e il servizio a rischio

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giovedì 11 Luglio 2013 - 01:39

I numeri che fotografano la situazione economica dell'azienda trasporti sono stati raccolti dal Direttore facente funzioni Ferdinando Garufi e recapitati a Sindaco, vicesindaco, assessore alla mobilità e neo commissario Atm. Serve un intervento economico urgente.

Stipendi dei lavoratori, contributi, debiti con i fornitori, con le ditte che si occupano di assistenza, bollette da pagare, decreti ingiuntivi. Un monte debiti che si aggira intorno ai 30 milioni di euro. Di contro ci sono i crediti, tutti i finanziamenti che la Regione non ha mai corrisposto, quelli che il Comune ha preferito non accollarsi, quelli che non sono mai arrivati per inadempienze varie che oggi si traducono in circa 22 milioni che da qualche parte dovrebbero rientrare. E’ questa, in sintesi, la situazione economica dell’Atm.

A mettere tutto nero su bianco in una relazione inviata al Sindaco, agli assessori Signorino e Cacciola e al commissario Manna, è stato Ferdinando Garufi che, in assenza del Direttore Generale Claudio Conte, collocato in ferie d'ufficio e al quale non sarà rinnovato il contratto, in questo momento è stato nominato d’ufficio Direttore facente funzioni. Una relazione che fa luce sui conti dell’azienda e che potrebbe essere il punto da cui ripartire per quel rilancio sempre auspicato ma mai davvero messo in atto. In buona sostanza il lungo elenco di cifre dimostra che serve un urgente intervento finanziario a sostegno dell’azienda per fronteggiare le varie esigenze di pagamento. Se ciò non sarà fatto “sussiste il concreto pericolo dell’interruzione del servizio di trasporto pubblico erogato alla cittadinanza” scrive Garufi ed è chiara l’estrema gravità delle condizioni finanziarie.

Andando a leggere questi numeri nel dettaglio inizia il lungo elenco di quelli che sono i debiti. In testa c’è uno dei tasti più dolenti: i lavoratori. Ai 586 dipendenti mancano ancora gli stipendi di maggio, giugno e la quattordicesima, il tutto per un totale di 3.700.000 euro. A questa cifra si devono aggiungere circa 4.641.000 euro di contributi Inps non versati da marzo 2012 ad oggi. Stesso discorso per 600.000 euro di ritenute Inps, 744.000 di rate Inps presso la Serit, 508.000 di Irap, 290.000 di ritenute Irpef. Tutto ovviamente non versato e che ha messo l’azienda nelle condizioni non poter avere il Durc in regola e dunque di non poter accedere ad alcuni benefici come ad esempio la rateizzazione o la possibilità di riscuotere crediti laddove ci siano.

Da saldare ci sono le 4 rate per 181.000 euro, su un debito complessivo di oltre seicentomila, dovuto Ministero Università e Ricerca a seguito del finanziamento del progetto Set, ma il quadro si fa ancora più nero se si va a spulciare la mole di soldi che l’Atm deve ai suoi fornitori.

In testa la ditta Ventura che si occupa dei lavori di pronto intervento e manutenzione della tranvia. Ad oggi l’impresa vanta un credito complessivo di 1.211.000 euro, lo scorso 24 maggio aveva comunicato la prossima sospensione del servizio, il 1 luglio ha fatto partire un decreto ingiuntivo che però proprio ieri il Comune è riuscito a far ritirare con l’assicurazione che presto sarà pagato un acconto da 200.000 euro. Anche l’Esperia srl, che gestisce la manutenzione della linea aerea tranviaria, ha presentato ben due decreti ingiuntivi su un credito di circa 1.674.000 euro. Poi c’è la Astolm Ferroviaria, fornitrice di mezzi tranviari. Alla società l’Atm deve corrispondere 355.000 euro più altri 721.000. Secondo un’intesa sottoscritta lo scorso 12 aprile era stata stabilita una rateizzazione da 50.000 euro per 7 mesi affinchè l’impresa non venisse meno agli accordi. Ciò non è accaduto e questo presto potrebbe provocare lo stop totale del servizio. Senza dimenticare che l’ormai cronica carenza finanziaria non ha permesso gli interventi di riparazione delle vetture guaste. Il risultato è che oggi sono solo al massimo cinque quelle funzionanti su un parco tranviario che inizialmente contava 15 vetture. Lo stesso discorso vale anche per la flotta autobus. Fermi in officina per mancanza di pezzi di ricambio ci sono 30 mezzi più 10 bus dei 25 acquistati nel 2007 in leasing dalla Bredamenarinibus. Un’operazione che il Comune avrebbe dovuto finanziare e che invece ad oggi ha fatto sborsare alla sola Atm oltre tre milioni di euro. La ditta a tutt’oggi vanta ancora un credito di oltre due milioni e ha pignorato tutte le somme dovute all’Atm dall’Assessorato regionale ai trasporti fino a quando non vedrà saldato il proprio debito per intero. Non va meglio con i fornitori di carburante. Ad azioni esecutive ha fatto ricorso anche la Comeco che per ottenere i 482.000 euro che aspetta ha pignorato quelle somme direttamente alla Regione. La Q8 Quaser srl, invece, per rivedere i suoi 1.115.000 euro, e non ottenendo neanche un acconto, ha messo in atto la stessa procedura però presso la banca tesoriere dell’Atm. A questo si aggiungono ancora i circa due milioni di euro che l’azienda Trasporti deve ad Enel, Amam e gestori telefonici. Dalla relazione si scopre infatti che anche la “figlia” del Comune ha ben 682.000 euro di bollette non pagate all’Amam.

A colmare parte di questi debiti potrebbero esserci i crediti che a sua volta l’Atm vanta. In testa ci sono i contributi regionali bloccati perché manca ancora quel famoso Contratto di Servizio che il Comune pare non abbia avuto finora intenzione di sottoscrivere e l’avvio della trasformazione dell’azienda in spa. Si tratta di circa 7,5 milioni dell’anno 2012 e delle prime due rate del 2013. Sempre la Regione dovrebbe poi corrispondere poco più di 3 milioni di contributo per l’applicazione del contratto nazionale degli autoferrotranvieri e i contributi dal 2003 al 2009 per il tram che si attestano sugli 8.870.000 euro.

Emerge dunque in tutta la sua drammaticità una situazione che rischia di collassare da un momento all’altro. Garufi nel documento chiede un incontro urgente tra Amministrazione e Assessorato, ma soprattutto chiede un’anticipazione urgente per riuscire a tamponare le emergenze, dare degli acconti ai fornitori e scongiurare ulteriori azioni legali e interruzioni del servizio. Basterebbero subito 5milioni di euro, ma non dovrebbe tardare neanche l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del bilancio di previsione 2013 che ha previsto un contributo da parte del Comune di poco più di 20milioni di euro. Una boccata d’ossigeno, considerato che fino allo scorso anno il contributo di circa 13milioni era lo stesso del 1999. La situazione dunque potrebbe divenire irrimediabile, lo scrive Garufi al termine della sua relazione. Non resta che attendere quale sarà la risposta della nuova amministrazione di Palazzo Zanca. L’auspicio è che finalmente il Comune possa ricordare che quell’azienda è sua e che non può più permettersi di ignorarla perché in un momento così delicato per le casse comunali potrebbe trascinare nel baratro tutto.

(Francesca Stornante)

21 commenti

  1. rosario ivaldi 11 Luglio 2013 05:44

    Mi chiedo da incompetente tra costi e benefici, quanto ci sia convenuto avere la linea del tram.

    Viabilità dimezzata, semafori del tram collegati a quelli automobilistici,(non sensorizzati al passaggio del tram.)

    Vedendo i costi di acquisto, di manutenzione, di consumi, sinceramente mi viene il dubbio che non sia convenuto tanto ai messinesi.

    Il rovescio della medaglia sarebbe stato il suo funzionamento, con costi di pedaggio inferiori, e velocità di servizio.
    Ma questa è un’altra storia di un’altra città.

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  2. A parte i numeri impietosi che fanno rabbrividire e pensare a come i politici fino ad oggi abbiano messo la testa sottoterra come gli struzzi, ma chiedo senza essere polemico ma tutti i dipendentii , circa 568 ogni giorno che fanno? A parte pochi autisti , qualche impiegato, e qualche operaio in officina , ma il resto senza fare niente non si annoia?

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  3. finalmente si ricordano i crediti mai corrisposti all’Atm: tutti i finanziamenti che la Regione non ha mai corrisposto, quelli che il Comune ha preferito non accollarsi, quelli che non sono mai arrivati per inadempienze di altri Enti, e che oggi si traducono in circa 22 milioni €;
    non tutte le colpe sono dell’Atm, anzi..

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  4. Salve a tutti,
    quando un comune non può sostenere, visto anche il dissesto finanziario, questo servizio tranviario in considerazione dei debiti e della cattiva gestione, ritengo necessario chiudere tutto il servizio e ridurre il personale in esubero. Servizio del tutto insoddisfacente non ho trovato nulla di positivo, usiamo i percorsi tranviari come piste ciclabili.
    Saluti

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  5. dimentica gli inossidabili, indispensabili e insostituibili ausiliari…veda lei quanto ci costano solo loro solo per fargli guardare dei bigliettini sul cruscotto delle macchine.
    ….questo ovviamente quando non sono riuniti a gruppetto davanti a qualche bar…
    …questo ovviamente togliendo quelli che una volta vedevo per stra e ora…magicamente li vedo alla guida dei bus….
    ..tutto questo OVVIAMENTE… alla faccia dei concorsi pubblici..

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  6. Il tram conviene ed è economico.
    E’ il sistema che non funziona.
    ATM Messina è allo sfascio per tante ragioni.
    1) Sproporzionato numero dei dipendenti. Se calcoliamo servizio, turnazione, riposi, ferie, percentuale di malattia, per ogni mezzo 6 autisti sono più che sufficienti per 18 ore di servizio continuativo. Per farne girare sempre 80 contemporanemante servirebbero 480/500 autisti, più una trentina tra meccanici, elettrauti e carrozzieri (per svolgere TUTTA la manutenzione in house), più 15 amministrativi. Al massimo 550, meno di quelli attuali con un servizio efficiente.
    2) Evasione a livelli paurosi. Ad occhio e croce, se si escludono gli abbonati e gli aventi diritto, il portoghesismo è attorno al 90/95%. Per ridurlo fortemente, basterebbe predisporre un adeguato sistema di controlli, operato in collaborazione con le associazioni degli appartenenti alle associazioni degli ex appartenenti alle foirze dell’ordine, invstiti della funzione di pubblico ufficiale, con fermo dei portoghesi ed identificazione e denuncia da parte dei vigili urbani.
    3) Effettuazione di TUTTE le riparazioni e manutenzioni in officina, con contratti di supporto con ditte del settore solo per quelle apparecchiature sofisticate, come i sistemi informatici del tram.
    4) Rigida applicazione delle normative sul rapporto di lavoro, con sanzioni disciplinari, fino al licenziamneto, per i dipendenti assenteisti.
    5) Spietata lotta a chi non rispetta le corsie preferenziali, da incrementare ove possibile.
    6) Sostituzione dei bus a gasolio con filobus nell’area cittadina, adottando modelli a gasolio piccoli per i villaggi.
    Ma la domanda è una sola: Accorinti sarà in grado di adottare misure semplici, ma impopolari, come quelle prospettate da un non esperto del settore quale io sono?
    Giuseppe Vallèra

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  7. Francesca STORNANTE introduce suo malgrado un equivoco contabile, cioè l’esistenza, in finanza locale, della possibilità di trasfermenti di risorse finanziarie DIRETTAMENTE dalla Regione Siciliana all’ATM Messina. Risulta a qualcuno? Facciamo il punto facendo parlare i numeri dei documenti contabili vigenti, il link seguente è tratto dal Piano esecutivo di Gestione, il PEG 2013, è relativo al Servizio 08 03 – Trasporti pubblici locali e servizi connessi. Sono le cifre destinate da Palazzo Zanca ad ATM, la previsione definitiva per concorrere alle spese di esercizio è di € 17.000.000, cui si aggiunge un finanziamento di Palazzo Zanca di € 1.000.000, scelta finanziaria di chi è responsabile della stesura del PEG 2013, cioè CROCE e COGLITORE, completa il quadro delle risorse € 1.700.000 per il pagamento dell’IVA, totale € 19.700.000. Non sappiamo a quali mesi si riferiscono gli IMPEGNI di spesa e gli ACCERTAMENTI delle entrate, sappiamo la data della proposta di deliberazione, il 22 maggio 2013, ne consegue che siano i primi quattro mesi del 2013 presi in considerazione. Alla data di stesura del PEG 2013 le somme impegnate e messe in pagamento per ATM furono pari a € 8.157.142. Sarebbe interessante sapere come è stata utilizzata questa somma consistente.
    http://img841.imageshack.us/img841/5063/kjxs.png

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  8. MessineseAttento 11 Luglio 2013 08:22

    Altra eredità lasciataci dall’amministrazione Buzzanca, i cui cui ex assessori, ancora, hanno il coraggio di aprire bocca e avanzare dubbi su chi oggi lavora per recuperare i danni fatti in 4 anni in cui a farla da padrone è stato il NULLA.

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  9. Quanto spreco di denaro pubblico! Quanta incompetenza di Amministratori (e non) nel gestire i servizi! E poi tutti questi impiegati cosa fanno durante il giorno? Era necessario assumere tutte queste Risorse (586)? Oltre ad un intervento finanziario per gestire l’emergenza, è importante un’indagine per far emergere le responsabilità. Per quanto riguarda il tram, a mio avviso era un’ottima soluzione se avesse mantenuto la qualità di servizio dei primi anni di avvio (a cui si deve tornare). Ad oggi si attende troppo alla fermata, ed è evidente che sono pochi i mezzi che circolano, stessa considerazione vale per gli autobus. E quindi come si può incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici se non vengono messi a disposizione? A volte si sente dire che il Messinese preferisce l’auto privata, ma, non è vero! Difatti, se si prendesse a modello l’erogazione del servizio effettuato da certe città del centro-nord, si capirebbe che aumentando i mezzi, in poco tempo il cittadino lascerebbe l’auto ferma in favore dei mezzi pubblici.

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  10. ROBERTO TOMMASO 11 Luglio 2013 08:48

    ………………….la domanda sulla convenienza del tram, percè non la fai a quel fenomeno di…………………..provvidenti?

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  11. FRANCESCO TIANO 11 Luglio 2013 09:12

    Parte dei dipendenti, autisti ed impiegati, potrebbero entrare a far parte di una nuova realtà dedita ai servi turistici. La città ha la vocazione turistica.Un buon piano di sviluppo del comparto, a piccolo, medio e lungo termine, potrebbe assorbire parte dei lavoratori ed intraprendere quella strada necessaria per la salvezza dei posti di lavoro. La necessità impellente, come si evince dall’articolo, è quella di recuperare fondi ma quella obbiettivamente indispensabile è di importare moneta pregiata attraverso i visitatori e coloro che vorranno soggiornare e usufruire dei servizi. Bisogna partire da una offerta ponderata e realmente appetibile, che sappia attrarre il turista e ridia vitalità e sostegno, soprattutto, alle realtà turistiche già esistenti.

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  12. La differenza tra una società pubblica ed una privata.. 586 dipendenti per ? 30 autobus?

    E poi mi chiedo, ma i fornitori, consapevoli dei debiti della società, perchè continuano a fornire servizi?

    Se nessuno paga il biglietto e non ci sono soldi, perchè sono state assunte tutte ste persone?

    Io non voglio pagare i posti di lavoro a gente che non fa niente dalla mattina alla sera, fate fallire sta società punto e basta.

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  13. Per Rosario. In una città normale il centro dovrebbe essere quasi tutto pedonale e/o servito dai mezzi pubblici. Dimmi che viabilità ti hanno tolto? I problemi sono due: 1) i mezzi non sono efficienti, 2) la gente dovrebbe camminare a piedi.

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  14. rosario ivaldi 11 Luglio 2013 10:43

    Hai ragione, io sono un gran camminatore, e comunque il tram non passa solo dal centro, parte dal terminal della zona industriale (chiamiamola così) ed arriva al terminal dell’Annunziata attraversando tutta la città.

    Comunque non hai fatto attenzione alla mia seconda parte, non efficienza, costi credo eccessivi, inaffidabilità del servizio.

    Chiudo dicendo che io sono stato uno dei primi fruitori del tram, quando (la scopa era nuova) e funzionava, vedi prezzi, servizio, affidabilità, purtroppo è durato poco.

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  15. no…le ciliegine su questa torta già ammuffita…l’ha messa l’amministrazione precedente a quella buzzanca…la buzzanca ha solamente lasciato il malato terminale alla macchina..

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  16. Sono stufo di sentire dire sempre le stesse cose. Quando i dipendenti erano 700 uscivano 120 autobus circa adesso sono circa 600 perchè 100 sono andati in pensione. Se adesso escono 30 autobus è colpa di chi non ha saputo amministrare fino adesso e allora che significa che ogni autobus che non esce e ripeto non per colpa dei dipendenti (andate altrove a trovare i responsabili) si devono licenziare un numero di dipendenti in percentuale? E se un giorno riescono di nuovo più autobus si riassume personale? Ma a che gioco giochiamo ………

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  17. mondo.salvatore 11 Luglio 2013 21:41

    SCUSATE LA MIA DEFICIENZA, MA TUTTI I VARI DIRETTORI, COMMISSARI E ALTRI RESPONSABILI CHE SI SONO SUCCEDUTI E CHE DOVEVANO GESTIRE QUESTA AZIENDA, AL LORO FINE RAPPORTO SONO STATI LIQUIDATI SENZA AVER RISOLTO ALCUN DILEMMA? E ALLORA CON CHI CE LA PRENDIAMO? NATURALMENTE COL PIù PICCOLO DEI RESPONSABILI. “NON AVETE ANCORA CAPITO CHE SONO TUTTI I DIRIGENTI E I POLITICI CHE SI SONO ALTERNATI IN QUESTI ANNI CHE HANNO LA RESPONSABILITA'” DEVO ESSERE ALLONTANATI FACENDOLE RESTITUIRE IL NON MERITATO GUADAGNO.

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  18. I debiti dell’Atm sono tali che se il comune di Messina avesse regalato una macchina provvista di autista ad ogni messinese probabilmente avrebbe speso di meno.
    LA soluzione è semplice. Fallimentare l’ATM e ricominciare con i risciò.

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  19. dovete aspettare, prima si deve fare la pista ciclabile. hoooo

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  20. Buongiorno a tutti,
    come ben sapete Messina non è una città estesa, quindi,non prendiamoci in giro…. per anni sono stati buttati soldi probabilmente potevano essere destinati per altre cose più inmportanti che a mantenere costi del servizio tranviario compreso il personale tra l’altro assunto… sappiamo bene tutti come…..pertanto confermo l’uso delle corsie tranviarie come piste ciclabili.

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  21. concordo pienamente per le piste ciclabili al posto della linea tranviaria …e per i nuovi raccordi giostra e annunziata come scivoli per giochi con priorità per chi sta cambiando messina ” VERSO IL BASSO “

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