I Radicali si appellano alla Procura per la “vergogna” del secondo palazzo di giustizia

I Radicali si appellano alla Procura per la “vergogna” del secondo palazzo di giustizia

I Radicali si appellano alla Procura per la “vergogna” del secondo palazzo di giustizia

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giovedì 21 Febbraio 2013 - 11:49

I candidati Brancato e Visicaro avanzano l’ipotesi di una volontà di avvantaggiare chi loca attualmente gli immobili privati destinati ad uffici giudiziari

Andrea Brancato e Saro Visicaro, candidati per lista Amnistia, Giustizia e Libertà hanno lanciato un appello al Procuratore della Repubblica sull’ipotesi di una “volontà precisa di favorire chi trae vantaggi dalle locazioni degli immobili privati destinati ad uffici giudiziari o, parimenti, per le ditte immobiliari che mirano ad ottenere l’appetibile somma di 19 milioni di euro per il secondo palazzo di giustizia”.

“La storia del secondo palazzo di giustizia – scrivono Brancato e Visicaro – risale al lontano 1988 con un progetto di ampliamento di Palazzo Piacentini. Da allora una montagna di soldi è andata in fumo tra incarichi, progettazioni, gare, ricorsi al tar, mentre altre risorse venivano bruciate per le locazioni di immobili privati da adibire a uffici giudiziari. Dopo il finanziamento ministeriale da 17 milioni nel 2009, la gara per l’acquisto viene aggiudicata alla Gmc. Partono i ricorsi degli esclusi: la Neptunia del gruppo Franza (che da decenni cede in locazione al comune locali per uffici giudiziari) e l’ Arcidiocesi che vuole liberarsi di un immobile periferico non più locato all’amministrazione provinciale. Il Consiglio di giustizia amministrativa accoglie i ricorsi e boccia l’iter seguito dall’amministrazione comunale. L’attuale commissario Croce (già procuratore della Repubblica) in applicazione della sentenza del Cga revoca la delibera del 2009. Nei giorni scorsi il consiglio comunale rimette ancora una volta tutto in discussione e, in modo trasversale, delibera di ricominciare da zero. Quest’ultimo scherzetto, della gara annullata, è costato ai cittadini oltre 270 mila euro. Mentre il carcere di Gazzi continua ad essere nel degrado più assoluto e i familiari (compresi i bambini piccolissimi) dei cittadini detenuti devono pernottare davanti ai cancelli in attesa dei colloqui. In tutto ciò, esiste o no l’obbligatorietà dell’azione penale?”

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