Il caso Re Sources infuoca la commissione consiliare, scontro a muso duro Zuccarello-Ciacci

Il caso Re Sources infuoca la commissione consiliare, scontro a muso duro Zuccarello-Ciacci

Francesca Stornante

Il caso Re Sources infuoca la commissione consiliare, scontro a muso duro Zuccarello-Ciacci

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mercoledì 04 Marzo 2015 - 17:46

Lunghissima e nervosa commissione congiunta Bilancio-Ambiente tutta dedicata a Messinambiente. Si è parlato di costi, risparmi, gestione e prospettive future ma a tenere banco il contratto che Messinambiente ha siglato con la Re Sources, società di Raphael Rossi costituita ad hoc per ottenere l'incarico.

Gestione rifiuti, andamento dei servizi, futuro dell’azienda, costi, risparmi, progetti a breve e medio termine e soprattutto quel contratto di consulenza con una società nata ad hoc per ottenere l’incarico che tanto ha fatto discutere in queste ultime settimane. Messinambiente ancora una volta protagonista di una commissione congiunta Bilancio-Ambiente lunga e scoppiettante che oggi ha portato a Palazzo Zanca il liquidatore Alessio Ciacci e Nino Inferrera per la società di Via Dogali, il Dirigente comunale alle Partecipate Riccardo Pagano, l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Ciacci, alla sua prima “uscita pubblica” dopo il polverone legato al contratto di consulenza con una società di Raphael Rossi e alla pubblicazione delle spese extra per viaggi, alberghi, pranzi, si è trovato sotto il fuoco incrociato delle domande dei consiglieri comunali che hanno provato in qualche modo a far chiarezza su conti, gestione e reale efficienza dei servizi.

I consiglieri presenti tra i banchi hanno toccato tanti punti: hanno chiesto contezza di bilanci e perizie, hanno parlato dei risparmi più volte sbandierati dagli amministratori chiedendo quali saranno i benefici per i cittadini, hanno sollevato alcuni problemi che ancora oggi sussistono, come le difficoltà nel servizio di spazzamento poiché mancano le macchine per effettuarlo, hanno chiesto notizie su quello che sarà il prossimo futuro di Messinambiente, considerato che il 31 marzo scade l’ultima possibilità di affidamento del servizio di gestione e dunque la società di via Dogali non potrebbe più occuparsi di questo servizio. Tanta carne al fuoco e naturalmente la necesstità di riaggiornarsi nelle prossime settimane per come sempre Messinambiente continua a essere un grande pentolone in ebollizione.

A monopolizzare però buona parte della seduta un acceso confronto tra Ciacci e il consigliere cmunale Daniele Zuccarello che nei giorni scorsi ha portato in Procura tutte le carte che raccontano il nuovo affidamento di consulenza riconosciuto da Ciacci alla società del suo braccio destro Raphael Rossi che intanto aveva esaurito il suo primo incarico nella città dello Stretto (vedi articoli correlati). Zuccarello non ha risparmiato toni duri nei confronti del liquidatore, sparando a zero contro la gestione generale della governance di Messinambiente e poi puntando l’attenzione sull’ultima azione messa in atto negli uffici di via Dogali. Ha parlato di risparmi fantomatici, di continuità con il passato rispetto alle somme spese mensilmente e di maggiori contributi da parte del Comune per la gestione della società, ma si è concentrato soprattutto su quel contratto siglato il 3 dicembre con la Re Sources, società di cui neanche a dirlo Raphael Rossi è amministratore unico. “La sua operazione offende la nostra intelligenza” ha detto più volte Zuccarello rivolgendosi a Ciacci per chiedere conto e ragione di un affidamento che fin dal primo momento è apparso tutt’altro che “trasparente”. Zuccarello ha ripercorso tutte le tappe della vicenda: il 28 novembre nasce la Re Sources, il 3 dicembre Messinambiente le affida un incarico di consulenza e nello stesso giorno la società viene iscritta nel registro delle imprese, ma come emerge dalla visura camerale inizia ufficialmente le sue attività il 17 dicembre, quindi ben due settimane dopo. Ma in quel contratto si parla di “comprovata esperienza” della Re Sources.

Dunque i quesiti posti da Zuccarello: “Questa società quando ha avuto il tempo di maturare la comprovata esperienza di cui si parla nel contratto? Perché non è stato semplicemente rinnovato l’incarico a Raphael Rossi ma si è trovato l’escamotage della società? E’ stato fatto una bando pubblico per valutare anche l’eventuale collaborazione di altre società che operano nel settore?”. Interrogativi e toni che in qualche momento hanno anche innervosito il liquidatore che, tra le altre cose, ha anche annunciato l’intenzione di valutare con attenzione le dichiarazioni del consigliere e di rivolgersi agli organi competenti per difendere il suo operato e l’azienda che amministra. Incalzato dai quesiti, Ciacci ha dichiarato che il contratto con la società di Rossi rientra in quella modalità gestionale intrapresa fin dall’inizio e che tutte le motivazioni di questo affidamento sono racchiuse nelle pagine della scrittura privata sottoscritta dai due manager. “Ritengo offensivi i paragoni con il passato” ha dichiarato Ciacci che solo alla fine ha fornito la reale motivazione di quell’affidamento alla società piuttosto che al professionista: “Durante l’incarico precedente Rossi era legato a Messinambiente da un contratto co.co.pro che non poteva essere rinnovato” ha detto timidamente Ciacci che ha così sbrogliato una matassa che oggi rischiava di ingarbugliarsi ancor di più. Per il liquidatore però nessun profilo di illegittimità né tantomeno una questione di incompatibilità tra i vari incarichi che Rossi ha all’attivo. Zuccarello, spalleggiato anche dal presidente della Commissione Bilancio Nicola Cucinotta, ha però ulteriormente incalzato Ciacci sulle modalità seguite e sulla mancanza di selezione pubblica alle spalle di questo affidamento. Su questo punto i toni si sono ulteriormente inaspriti, Ciacci ha dichiarato che vi è stato un bando pubblico prima dell’individuazione della Re Sources e che presto fornirà l’elenco di chi vi ha partecipato, Zuccarello però non si accontenterà di quella vecchia selezione che il commissario bandì all’indomani del suo arrivo a Messsinambiente perché è vero che in quell’elenco c’è il nome di Raphael Rossi ma è anche vero che all’epoca la Re Sources probabilmente non era neanche nei pensieri di chi poi l’ha fondata.

A difendere Ciacci ci ha pensato l’assessore Daniele Ialacqua che ha ribadito la sua piena fiducia a Ciacci, Rossi e a tutti quelli che in questi mesi hanno dato un contributo affinchè Messinambiente non affondasse. “Ho chiesto chiarimenti sull’affidamento alla società di Raphael Rossi per capire tempi e modalità e attendo il responso del Dirigente. Di certo non accetto lezioni di moralità da nessuno e mi trovo ancora spiazzato dal fatto che ci si continua ad appassionare alla pagliuzza, come la polemiche sulle spese dei consulenti, piuttosto che vedere la trave dei debiti milionari che ci ha lasciato il passato” ha dichiarato l’assessore che vuole concentrarsi su quelli che saranno i prossimi passi per assicurare un futuro alla gestione rifiuti, dunque contratto di servizio, piano Aro, pianta organica di Messinambiente e soprattutto capire come muoversi in vista del 31 marzo.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Il passato per Ialacqua è un alibi, non sapendo dare le giuste risposte ai consiglieri che fanno il proprio lavoro. Secondo l’assessore una consulenza, affidata a una società inventata ad arte, di 650 euro al giorno è una pagliuzza?

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  2. Il passato per Ialacqua è un alibi, non sapendo dare le giuste risposte ai consiglieri che fanno il proprio lavoro. Secondo l’assessore una consulenza, affidata a una società inventata ad arte, di 650 euro al giorno è una pagliuzza?

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  3. Indifendibili….Ialacqua ha molte volte dato la colpa a chi c’era prima..ma la continuità..specie con il xxxxxxxxxx da lui chiamati a Messina è evidente e scandalosa..direi che Zuccarello non si è “punto la lingua” e ovviamente, visti i soldi che LORO pretendono per la TARI penso che tutta la cittadinanza voglia avere lumi su questa gestione…

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  4. Indifendibili….Ialacqua ha molte volte dato la colpa a chi c’era prima..ma la continuità..specie con il xxxxxxxxxx da lui chiamati a Messina è evidente e scandalosa..direi che Zuccarello non si è “punto la lingua” e ovviamente, visti i soldi che LORO pretendono per la TARI penso che tutta la cittadinanza voglia avere lumi su questa gestione…

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  5. sono con Zuccarello.Forza cosi e ridiamo dignità ai buddaci-

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  6. sono con Zuccarello.Forza cosi e ridiamo dignità ai buddaci-

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  7. MessineseMedio 5 Marzo 2015 09:47

    Alcuni consiglieri (come quelli di PD, PDL e UDC) stanno facendo un grande lavoro per smascherare una giunta inetta e, da quanto apprendiamo, anche xxxxxxxxx!
    Chissa’ quale sara’ la xxxxxxxxxxxxxxxxx dalla espertissima societa’ di Rossi, costituitasi 5 giorni prima dell’incarico, xxxxxxxxxxxxxx?

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  8. MessineseMedio 5 Marzo 2015 09:47

    Alcuni consiglieri (come quelli di PD, PDL e UDC) stanno facendo un grande lavoro per smascherare una giunta inetta e, da quanto apprendiamo, anche xxxxxxxxx!
    Chissa’ quale sara’ la xxxxxxxxxxxxxxxxx dalla espertissima societa’ di Rossi, costituitasi 5 giorni prima dell’incarico, xxxxxxxxxxxxxx?

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