Raffineria: il M5S si rivolge all’Ars. Il consigliere Magistri:"Manca l'informazione preventiva"

Raffineria: il M5S si rivolge all’Ars. Il consigliere Magistri:”Manca l’informazione preventiva”

Serena Sframeli

Raffineria: il M5S si rivolge all’Ars. Il consigliere Magistri:”Manca l’informazione preventiva”

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mercoledì 22 Luglio 2015 - 09:28

Interventi anche dell’associazione Legambiente e del Comitato “Mamme per la vita”

Continua a far discutere e a scatenare dibattiti la “domenica della fiaccola” della Ram: un’attività più intensa della torcia della Raffineria Mediterranea, dovuta ad operazioni di avviamento dell'impianto FCC, nel corso dei quali potevano verificarsi dei transitori con produzione di gas in eccesso che venivano convogliati in torcia. Tanti i cittadini che hanno accusato forti odori di gas e presenza di fumo nero, e tanti gli interventi che si sono susseguiti da parte delle associazioni ambientaliste.

Il sindaco di Milazzo ha chiesto subito l’intervento dell’Arpa e un rapporto diverso con l’industria petrolifera, provando a cambiare il sistema di comunicazione.

A prendere posizione è anche il Movimento 5 stelle con la deputata Valentina Zafarana, che ha presentato un’interpellanza all’Ars. Nell’interpellanza, la deputata chiede che fine abbia fatto il Piano Odori previsto dall'assessorato regionale Ambiente nell'ambito dei fondi per il Risanamento, preannunciato da Croce più di sei mesi fa e mai avviato. Nello stesso atto parlamentare la deputata impegna il governo su più fronti, chiedendo esplicitamente di negare l'autorizzazione ad ogni ipotesi di conversione della centrale termoelettrica di San Filippo del Mela in termovalorizzatore, che preveda quindi l’utilizzo del Combustibile solido secondario o qualsiasi incenerimento di rifiuti; la deputata impegna poi il governo a valutare l’opportunità di utilizzare la centrale per la realizzazione di progetti alternativi che consentano di ridurre al minimo i livelli di emissioni dannose in atmosfera e a provvedere all’aggiornamento del Piano di risanamento ambientale dell'area a rischio di Milazzo redatto nel 2009.

Intervento anche del consigliere comunale milazzese Simone Magistri, che sottolinea “la mancanza di qualsivoglia preventiva informazione alla cittadinanza ed in primis allo stesso Comune in ordine all’evento, peraltro ampiamente prevedibile in quanto frutto di attività programmate legate al riavvio degli impianti dopo il fermo manutentivo degli ultimi mesi”. Come Formica, anche Magistri insiste sul problema comunicazione, che deve essere “tempestiva ed aggiornata al Comune ed indi anche alla cittadinanza di ogni e qualsivoglia rischio di carattere ambientale, sanitario e industriale, come di qualsiasi malfunzionamento degli impianti in grado di arrecare anche solo potenzialmente un danno all’ambiente ed alla salute della popolazione residente. E ciò anche al fine di assicurare alla popolazione una percezione reale del rischio ambientale e sanitario, fin oggi mancante a causa di una informazione incompleta e ben poco comprensibile, specie per i non addetti ai lavori”. Per questo Magistri pensa ad un rapporto nuovo con le industrie del territorio improntato alla reciproca trasparenza, e a come rendere i cittadini edotti in maniera costante e tempestiva sul livello delle emissioni, così come su qualsivoglia rischio derivante dal malfunzionamento degli impianti; il consigliere invita così l’Amministrazione ad intraprendere ogni opportuna azione di carattere politico presso la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato Regionale dell’ambiente, affinché si possa nel più breve tempo possibile accedere, in esecuzione della pronuncia del CGA Sicilia del 24 febbraio scorso, all’erogazione del finanziamento di circa 10 milioni di euro assegnato al comune mamertino nell’ambito della programmazione del Po –Fesr 2007-2013 per la realizzazione di un proprio sistema integrato di monitoraggio ambientale in area Tribò. Magistri ritiene poi priorità assoluta l’immediato avvio, su impulso anche dell’Amministrazione, delle procedure di aggiornamento del vigente piano di emergenza esterno della Ram.

L’associazione Legambiente del Tirreno invece parla di preavviso alla popolazione, soprattutto in episodi come quello di domenica. L’associazione torna poi sul gruppo di lavoro permanente, istituito presso il Comune di Milazzo e formato dal rappresentante dell'Ufficio Ambiente, dai rappresentanti di ARPA, ASP, Provincia, Ram, Adasc e Legambiente, per valutare meglio i dati che verranno forniti dall’industria stessa e quelli che saranno forniti dopo le relative operazioni di controllo.

Il Comitato “Mamme per la vita” di Saponara interviene invece per ribadire la bonifica dei territori nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale: “Nubi tossiche, polveri ultrasottili ed esalazioni meno visibili che ininterrottamente vengono inalate dagli organismi e che si depositano sui terreni, sono dei veri e propri attentati alla salute e alla vita dei nostri figli. Sveglia, non stiamo ad aspettare come gli ignavi che avvenga l’irreparabile”.

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