Cintorrino: "La mia scelta di uscire dal Pd nasce da coerenti idee politiche"

Cintorrino: “La mia scelta di uscire dal Pd nasce da coerenti idee politiche”

Cintorrino: “La mia scelta di uscire dal Pd nasce da coerenti idee politiche”

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mercoledì 08 Luglio 2015 - 10:52

In una lettera il consigliere di minoranza spiega quali siano i motivi per cui non ha rinnovato l'iscrizione al Partito Democratico. Le sue parole arrivano dopo le dimissioni del segretario Franco Parisi

Fanno ancora discutere le dimissioni di Franco Parisi dalla segreteria del Pd di Nizza di Sicilia. A intervenire in merito è adesso il consigliere Antonietta Cintorrino, componente della minoranza “Cambia Nizza” ed ex iscritta al Partito Democratico.

“Ho letto commenti di critica nei confronti di chi, tra i componenti del Partito Democratico nizzardo, non ha accolto favorevolmente la scelta del PD di tesserare il Sindaco, dott. Giuseppe Di Tommaso e di chi avrebbe alimentato il dibattito che ha avuto come epilogo le dimissioni di Franco Parisi. Io sono stata tra questi e sono anche tra quelli che hanno deciso di non prendere la tessera.

La mia scelta di non rinnovare l’iscrizione al partito non è certo imputabile a Franco Parisi: persona perbene che alla politica ha sempre dato tanto. Sono uscita dal Partito Democratico molti mesi fa, l’ho fatto in punta di piedi, senza annunci o dichiarazioni pubbliche. Sono uscita in silenzio, perché la mia è stata una scelta non facile, determinata non solo dall’ingresso nel partito di Di Tommaso, ma anche dalla difficoltà di identificarmi, a livello nazionale, in un partito che si sta progressivamente allontanando dai valori di sinistra in cui ho sempre creduto.

Quando ho manifestato il mio dissenso all’ingresso di Di Tommaso nel Partito Democratico, mi è stato risposto che il PD è un partito inclusivo e che le regole statutarie ci obbligano a dare la tessera. Sul punto posso dire che, condividere il progetto di un partito realmente democratico, plurale ed inclusivo, aperto alla società e ai cambiamenti, non significa accettare l’idea di un partito che per crescere numericamente si affida ad operazioni di trasformismo, puntando ai “portatori di pacchetti di voti”.

Perché mentre a Messina il PD stendeva un tappeto rosso a Di Tommaso, a Nizza diminuivano gli iscritti e si è apriva nel PD la crisi di cui tanto si discute? Non certo per un atavico odio “settantottino” ma per la voglia di alzare la testa di fronte a pratiche clientelari che offendono chi, da sempre, fa politica non per soddisfare interessi particolari ma per realizzare il bene comune.

La “sinistra storica” che ha rifiutato Di Tommaso è stata accusata di incapacità ad aprirsi “ alle nuove condizioni della società e della politica di oggi”. Io ritengo che la politica, oggi più che mai, debba lavorare per migliorare le condizioni della società, per dare risposte alle istanze che provengono dai cittadini, favorendo la crescita di
amministratori illuminati e lungimiranti.

Da quando, tre anni fa, sono stata eletta Consigliere Comunale a Nizza di Sicilia, ho accertato delle criticità nelle gestione dell’Ente che contrastano con la mia idea di buona politica, di politica al servizio della collettività ed alle domande più volte formulate all’Amministrazione nell’interesse dei cittadini non ho mai avuto risposte. Gli atti del Consiglio Comunale ne rappresentano la prova.

La scelta di uscire dal PD ed il dibattito sull’ingresso nel partito, del Sindaco contro il quale il PD di Nizza si è schierato alle ultime elezioni amministrative non nascono, pertanto, da un’immotivata chiusura al “nuovo” che avanza ma da coerenti idee politiche e dalla voglia di una politica migliore dove finalmente prevalga il bene comune”.

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