Sgominata banda srilankese: seminava terrore e teneva sotto scacco l'intera comunità cingalese

Sgominata banda srilankese: seminava terrore e teneva sotto scacco l’intera comunità cingalese

Veronica Crocitti

Sgominata banda srilankese: seminava terrore e teneva sotto scacco l’intera comunità cingalese

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mercoledì 19 Febbraio 2014 - 07:30

Otto arresti di Carabinieri e Polizia ai danni della gang che scippavano, rubavano e malmenavano le malcapitate vittime. Agli atti anche una "faida" interna.

Rapine, estorsioni, lesioni, minacce, violenze, violazioni di domicilio e porto d’armi. Una vera e propria banda di criminali quella sgominata oggi grazie al lavoro congiunto delle forze di Polizia e dell’Arma dei Carabinieri. Undici i cittadini di origine srilankese, tutti residenti nel territorio messinese, raggiunti stamani da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Manette ai polsi per Fernando Nalin Prasanna Warnakulasuriya (1974), Fernando Nalaka Sanjeewa Warnakulasuriya (1977), Damitha Asanka Thamel Warnakulasuriya (1983), Sudath Jayantha Lowe Warnakulasuriya (1981), Roy Malcom Warnakulasuriya (1968), Fernando Mourice Prasanna Poruthutage (1981), Randeepa Sudeema Hetti Arachchige (1983), Gayan Danushka Korela Gamage (1986). Tre si sono resi irreperibili, mentre altri cinque risultano indagati.

Le indagini cominciate nel settembre 2011 hanno dimostrato come quest’associazione, per la maggior parte composta da giovanissimi, terrorizzasse e tenesse sotto scacco l’intera comunità cingalese insediata in città. Il loro obiettivo, difatti, era tenere le redini della vita stessa degli srilankesi, minacciandoli, aggredendoli fisicamente, verbalmente e psicologicamente. Il leader assoluto era il quarantenne Fernando Nalin Parsanna, attorno cui ruotava tutta l’attività delittuosa dell’intera banda e dei suoi “affiliati”. Secondo quanto scoperto dalle indagini, infatti, la banda disponeva di uomini pronti ad agire in gruppo, spesso a bordo di auto e motorini, con mazze, coltelli, catene e sbarre di ferro.

La prima denuncia risale al 16 settembre 2011 quando una delle vittime raccontò di esser stata accerchiata da circa venticinque connazionali mentre percorreva sul proprio motorino la via Comunale, a Sperone. Quella sera, per futili motivi, il ragazzo fu fermato, pestato a sangue e rapinato di una collana d’oro del valore di circa 700 euro che portava al collo. La stessa vittima, nell’ottobre dell’anno successivo, venne nuovamente presa di mira. In quell’occasione ad accerchiarlo furono in tre, in via Santa Maria dell’Arco. Pochi attimi, una lite creata ad hoc, il pestaggio con una catena, un bastone di ferro ed una bottiglia di vetro e, infine, la rapina di documenti e circa 400euro in contanti.

Ulteriori denunce da parte di altre vittime hanno evidenziato, poi, come il meccanismo di terrore e pestaggio partisse dai rifiuti a sottostare alle richieste di denaro. Nell’agosto 2012, un altro cittadino di origine srilankese, titolare di un esercizio commerciale della zona nord di Messina, disse “no” alla richiesta di soldi da parte di alcuni esponenti della banda. Raggiunto nel suo negozio da circa venticinque connazionali, fu percosso e aggredito con ogni genere di oggetto, dalle catene alle mazze, dai coltelli con serramanico alle bottiglie di vetro. Quel giorno non venne risparmiato neanche un altro connazionale, amico del titolare, che venne anche derubato di un orologio, due gioielli e denaro contante. Insomma, chiunque osava opporsi alle richieste dei sodali o ribellarsi apertamente denunciando i fatti veniva regolarmente punito. In tal modo, fungeva da monito per gli altri.

Altro episodio nel gennaio 2013, quando al termine di una festa di cingalesi a Piazza del Popolo un’altra vittima venne accerchiata, presa a calci e ferita al volto, ad una mano e ad un fianco con due taglierini. Alcuni dei presenti che, successivamente, decisero di parlare e testimoniare, tre mesi dopo vennero puntualmente puniti. Il 7 aprile successivo uno di loro, raggiunto nella propria casa, fu minacciato e picchiato con un tirapugni, mentre 5 giorni dopo l’episodio aggressivo venne ripetuto sul Torrente Trapani.

In realtà, all’interno della comunità cingalese a Messina, esistono diverse bande. Una di queste, lo scorso maggio, decise di intervenire e mettere fine alla violenza dei loro “avversari” ormai divenuti leader. Una sorta di spedizione punitiva quella messa in atto nell’abitazione dei “nemici” che poi si risolse con una “guerriglia” ancora più accesa. I poliziotti intervenuti quella stessa sera trovarono nell’abitazione messa a soqquadro numerose tracce di sangue. Il giorno dopo furono arrestati Samaratunga Arachcilage Chaminda Bandara e Fernando Lazarus Paul Warnakulasuiriya. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, la lotta tra bande non si placò. Nella tarda serata del 21 maggio, alcuni esponenti del sodalizio leader accerchiarono uno dei capi della spedizione punitiva picchiandolo a sangue, bloccandolo con del nastro d’imballaggio e, dopo averlo caricato in macchina, lo portarono in un loro appartamento di via Manzoni. L’intervento delle volanti, quella sera fu provvidenziale. Proprio mentre l’uomo veniva fatto uscire dall’auto e trascinato verso il portone, i poliziotti colsero i malfattori di sorpresa e li assicurarono alla giustizia. I quattro vennero poi condannati lo scorso 20 dicembre per il reato di sequestro di persona.

Le misure di custodia cautelare emesse dal Gip, dottor Antonio Genovese, su richiesta dei Sostituti Procuratori dott.ssa Antonella Fradà e dottor Diego Capece Minutolo, verranno convalidate nei prossimi interrogatori. Cinque di loro dovranno rispondere anche del reato di associazione a delinquere. (Veronica Crocitti)

30 commenti

  1. Non bastano i nostri delinquenti, dobbiamo per forza essere cosí altruisti da ospitare i delinquenti delle altre nazioni?

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  2. tutto il mondo è paese

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  3. Ma non basta la monnezza che abbiamo noi!!
    Che poi questi sono la piaga della città unitamente a rom,e altri.
    Ma dobbiamo per forza tenerli quì questi rompi c…………?
    Mandiamoli tutti via, non fanno altro che stare sulle panchine ad ubriacarsi e bere continuamente di tutto.

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  4. Processo, pene severe e solo dopo aver scontato la pena espulsione immediata.
    Questa è la prova che quegli immigrati che dicono di fuggire dalla miseria o dalle guerre sono solo dei cialtroni approfittatori.
    Se uno vuole cambiare le cose non fugge dal suo paese…..

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  5. Non fanno parte della comunità europea quindi tutti quelli senza permesso di soggiorno andrebbero mandati via.

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  6. Manca il commento del comunista di turno che se li difende..attendiamo con ansia.. come i punk bestia dei “pinellini”..

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  7. Alessandro Grussu 19 Febbraio 2014 13:49

    Certo, come no. Se lei fosse nato nel terzo mondo, o in una zona di guerra, o in Sicilia ai tempi della massiccia emigrazione verso Germania, Belgio, USA, Australia, Canada, Argentina, Brasile, Venezuela ecc. avrei voluto vedere se non fuggiva anche lei dal suo paese.

    Anche i morti del canale di Sicilia sono, o meglio erano, per lei “cialtroni approfittatori”, quindi… Le consiglio di leggersi “L’orda” di G. A. Stella o di dare uno sguardo al blog Fortress Europe di Gabriele Del Grande, http://fortresseurope.blogspot.it

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  8. Alessandro Grussu 19 Febbraio 2014 13:52

    Qui non si parla di poveri cristi emarginati, si parla di una banda di criminali che tiranneggiava a scopo di estorsione persone connazionali regolarmente inserite nel nostro tessuto economico e produttivo. Né più né meno che i clan di Giostra, Mangialupi, ecc. Ergo, noi messinesi dovremmo per primi risparmiarci simili lezioni di legalità.

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  9. signor sindaco che ne pensa? li mandiamo in Tibet?

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  10. Come mai in Ucraina non fuggono ma stanno uniti a combattere per la democrazia?
    E lasciamo perdere l’Ucraina e restiamo a Messina. Mi hanno annoiato le persone che si lamentano di questo e di quello che “a Messina non si può combattere”. Mafia malavita massoneria. Questo non cambia perché a Messina, come nello sri Lanka come in tutti gli altri posti dove la gente “fugge” non c’è solidarietà. Anzi se possono si scannano pure tra di loro. Bassissimo spessore morale e umano, solo i peggiori e i più egoisti e cialtroni fuggono.
    Lasci stare in pace Stella e tutte le costellazioni del circuito della solidarietà pelosa. La solidarietà non si trova nei libri o nei giornali. Del resto la mafia l’abbiamo esportata (anzi.. emigrata) noi siciliani e l’abbiamo insegnata a tutto il mondo. Se l’avessimo brevettata saremmo ricchissimi adesso.

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  11. Ecco, lo vede che concorda con me?

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  12. Ospitiamoli, ospitiamoli pure, il palanebbiolo e’ vuoto vero signor dalai lama ops sindaco?

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  13. FREE GAZZI…
    Hanno ragione i commentatori siamo una comunità svizzera ed onesta e dobbiamo indignarci fortemente: qualche omicidio capita, qualche estorsione, qualche spaccio di droga, qualche associazione mafiosa, una rapina ogni tanto, qualche furtarello, una tagliatella di faccia in discoteca, abusi sessuali su minori, piccole marachelle insomma…Gazzi vuoto è !

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  14. la violenza è da sopprimere sia essa messinese o cingalese.. ma non dimentichiamo che sono “stranieri” e dovrebbero adeguarsi alla nostra legge e non alla delinquenza. e dovrebbero avere almeno il permesso di soggiorno…

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  15. il vero problema è la non sicurezza della pena..gli arrestati dovrebbero fare caacere duro e poi rispediti al mittente. questo naturalmente dovrebbe essere fatto anche per gli italiani come “piccolo” deterrente

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  16. ma non tutti i messinesi sono delinquenti..io non lo sono!

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  17. Alessandro Grussu 19 Febbraio 2014 20:28

    Vorrei sapere cosa c’entrano con questo discorso i nazionalisti ucraini, i quali peraltro hanno legami conclamati con l’estrema destra antisemita. Altro che democrazia, quelli issano le croci celtiche e le rune!!

    Quella che lei chiama “solidarietà pelosa” è il semplice umano rispetto che si deve agli ultimi e ai disperati; ed è questo che mi fa davvero paura: la mancanza di umanità che leggo tra le righe del suo commento. Se per lei una banda di criminali è sullo stesso piano di chi rischia la vita per fuggire dalla guerra e dalla miseria, e sono tutti cialtroni ed egoisti, lo vada a dire ai sopravvissuti dell’orrore: alle ragazzine stuprate dai poliziotti libici e dai trafficanti eritrei; ai parenti di chi è finito in fondo al mare; a quanti soffrono la fame e il dolore avendo l’unica colpa di essere nati in quelle parti del mondo dove “si scannano tra di loro” perché l’Occidente ricco e ingrassato dal loro sudore e dal loro sangue ha interesse a mantenerli in tale condizione.

    Le ricordo inoltre che molti più Italiani e Siciliani all’estero si sono fatti onore con dedizione, sacrificio e onestà di quanti invece si son dati alla delinquenza. Così è per gli stranieri da noi. Senza lavoratori stranieri le fabbriche del centro-nord chiuderebbero domani, né lei o io potremmo trovare la frutta e la verdura al mercato dato che nessuno la raccoglierebbe. Certo i “cialtroni” fanno comodo quando si spaccano la schiena per noi, magari in nero e in condizioni disumane, vero?

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  18. Alessandro Grussu 19 Febbraio 2014 20:29

    Si sbaglia, non concordo e non desidero concordare con lei. Se lo facessi, inizierei a preoccuparmi.

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  19. Non potevo immaginare che nella mia città ci fossero così tanti razzisti… Se questi 11 sono delinquenti non vuol dire che tutti gli srilankesi che vivono a messina lo sono. La stragrande maggioranza sono persone oneste con permesso di soggiorno e che fanno lavori che ai messinesi non piace più fare. E vi ricordo che è stata la stessa comunità srilankese a prendere le distanze e a denunciare alle forze dell’ordine questi malfattori.

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  20. Dimenticavo…qualche sfruttamento della prostituzione poi qualche tangente, qualche scandalo nella formazione, qualche abusello edilizio, qualche casa occupata a mucciuni, ora questi srilankesi potrebbero dare il cattivo esempio e sono con Burrascanu…

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  21. Non siamo decisamente svizzeri, ma non possiamo tollerare pure la spazzatura di altri paesi, vai a farti un giro in zona annunziata, parcheggia l’auto nei pressi dei supermercati con le borse della spesa, allontanati e prova a vedere chi ti forza gli sportelli per fregarti la spesa poi ne riparliamo!

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  22. Ma smettiamola con sta bufala che fanno lavori che i messinesi non vogliono fare, ai datori di lavoro conviene averli, chiedono di meno in quanto quando mandano 100 euro nel loro paese, sfamano per un mese una famiglia di 5 persone, forse caro no pontista hai dimenticato che la causa maggiore del disastro italiano oltre i politici sono gli extra comunitari, vivono in dieci in appartamenti affittati per due, tutto quello che guadagnano lo inviano nei loro paesi danneggiando la debole economia italiana, questo perche’ una legge fatta da quattro comunisti di mxxxa hanno voluto, in america se lavori il 53 % devi spenderlo la ed e’ giusto, e se vuoi un consiglio quellq firma no al ponte la toglierei, siete ecologisti a modo vostro, no al ponte ma si a traghetti e camion che transitano 24 ore al giorno, alla faccia dell’ambiente e dell ecologia, tutti ormai hanno capito che siete burattini il primo il vostro tibetano sindaco!

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  23. Giuseppe Secondo 20 Febbraio 2014 21:09

    lei le fa le pulizie? quanto si prende? mio nonno avrebbe bisogno di un colf, 6 € l’ora le vanno bene? veda che è un po’ duro d’orecchie.

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  24. Giuseppe Secondo 20 Febbraio 2014 21:31

    Lei faccia il favore di lavarsi la bocca prima di parlare di EuroMaidan. Le infiltrazioni dell’estrema destra non tolgono la dignità a un movimento democratico che sta combattendo per la propria libertà come fecero i partigiani italiani a loro tempo. Si preoccupi piuttosto degli alleati macedoni di Syriza.

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  25. Giuseppe Secondo 20 Febbraio 2014 21:37

    I siciliani hanno una storia migratoria molto più lunga degli srilankesi e sono stati anch’essi costantemente vittime di razzismo. Si potrebbe imparare qualcosa dai nostri padri, e invece si preferisce ripetere gli errori di cui siamo stati vittima. forse è consolatorio avere qualcuno che è più a sud di noi? ci fa sentire per una volta più importanti? “consolati cu stu spicchiu d’agghiu” diceva mia nonna.

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  26. Giuseppe Secondo 20 Febbraio 2014 21:37

    non c’è bisogno di essere punkabbestia pinellino per essere una persona civile.

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  27. Giuseppe Secondo 20 Febbraio 2014 21:55

    i messinesi che si scagliano contro l’immigrazione e invocano il rispetto delle leggi fanno semplicemente ridere: una città che è stata origine di migrazioni da sempre (troviamo concittadini o discendendi di concittadini in ogni paese di ogni continente del mondo) e che è sempre stata governata e ostaggio della corruzione, i cui commercianti sono sempre strozzati dal racket ora si scopre indignata perchè gli immigrati si fanno il racket tra loro.
    continuate pure a gridare, va tutto bene.

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  28. Mia nonna invece diceva “sparati ‘nte pedi accussì mori ballando”, ma forse aveva solo più fantasia della sua o forse era più realista

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  29. Alessandro Grussu 23 Febbraio 2014 21:31

    EuroMaidan come i partigiani italiani? Ridicolo! Piuttosto, si sciaqui la tastiera lei prima di scrivere tali baggianate, e pensi piuttosto alla parte niente affatto trascurabile che negli eventi ucraini hanno movimenti come Svoboda.

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  30. QUANDO LI MANDANO NEL LORO PAESE!?!?!

    MA TUTTA L’IMMONDIZIA A MESSINA…

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