D'Alia: "Il dissesto sarebbe un suicidio collettivo. L'Autorità portuale è una sfida"

D’Alia: “Il dissesto sarebbe un suicidio collettivo. L’Autorità portuale è una sfida”

Rosaria Brancato

D’Alia: “Il dissesto sarebbe un suicidio collettivo. L’Autorità portuale è una sfida”

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lunedì 01 Settembre 2014 - 06:02

"Accorinti avrà il nostro appoggio sulle cose concrete, ma il suo limite è l'approccio ideologico che sta dando ai problemi". Il presidente nazionale dell'Udc Gianpiero D'Alia interviene sulla vicenda Autorità portuale "è una sfida per contare di più, spero che chi è stato in vacanza porti adesso il suo contributo", sul piano di riequilibrio "lo voteremo, il dissesto sarebbe un suicidio collettivo" e sui temi che hanno reso rovente l'esate 2014.

Di Accorinti non gli piace il nuovo approccio ideologico ai problemi “ma sulle cose concrete e utili per la città avrà sempre il nostro appoggio”. Di Crocetta non apprezza la mancanza di una strategia progettuale stabili che porti frutti. Dietro le quinte del Patto di Palazzo Zanca per l’Autorità portuale di Messina e Gioia Tauro ad operare per un’alternativa che “è una sfida a diventare grandi per contare di più” c’è anche il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia che scommette su queste settimane che ci separano dal voto sulla Legge di stabilità per rendere più forte la proposta inserita nella riforma dei porti.

“Quando nel dicembre scorso abbiamo organizzato, alla presenza di Limosani e Gambino il dibattito sulle Città metropolitane tutti pensavano che si trattasse della solita passerella- spiega- Adesso invece siamo qui e per la prima volta Messina e la sua politica si è interrogata sul percorso migliore per un modello di sviluppo reale e concreto. E’ stata scelta una strada che porta ad un modello di sviluppo, adesso ci sono diverse settimane per sviluppare meglio la proposta. Mi auguro che chi era in vacanza, chi ha sottovalutato l’idea pensando che si trattasse delle solite discussioni e adesso si sveglia, inizi a dare il suo contributo. A partire, magari dell’incontro che sull’Area Metropolitana si terrà nei prossimi giorni con gli assessori regionali Valenti e Turrisi. Per la prima volta si è creato un meccanismo di solidarietà tra società civile, ordini, politica che è stato determinante”.

La rete dei porti è stata stralciata, insieme ad altri provvedimenti, dal decreto Sblocca Italia, ma le settimane che ci aspettano serviranno sia a ribadire la necessità di un’autonomia e di una specificità messinese all’interno dell’Authority che i margini di manovra. Non sono mancate le polemiche da parte di quanti vorrebbero che Messina restasse sede unica di Autorità portuale dimenticando che comunque la riforma stabilisce un sistema di accorpamenti dai quali non si può derogare.

“A quanti si oppongono ricordo che, quando la leva militare è stata abolita, sono stati chiusi gli ospedali militari. Mi sembra comunque da folli in un sistema globale di scambio di merci e passeggeri pensare ad una struttura fatta su misura per piccoli interessi imprenditoriali. Noi dobbiamo diventare la PORTA di questo sistema ed essere protagonisti. E’ questa la sfida”

Il fatto che sul versante Autorità portuale si stia registrando la sinergia tra i partiti ed il sindaco Accorinti non vuol dire però che i centristi, come molti sostengono, siano una stampella dell’amministrazione, soprattutto nei momenti critici.

“Io ho rapporti con Accorinti sindaco, che non ho votato ma rappresenta la città. In ogni caso ogni qualvolta porta avanti cose concrete ed utili avrà il nostro appoggio. Certo, se poi Accorinti va da Renzi e chiede 12 cose invece che limitarsi a quelle prioritarie è ovvio che non riesce a portare a casa nulla. Accorinti ha caratterizzato la sua giunta come apartitica e civica, ma strada facendo ha avuto un approccio ideologico di estrema sinistra. Se va da Renzi ed oltre ai problemi di Messina parla del No Muos oppure se durante le Europee appoggia la Lista Tsipras vuol dire che non è più un’amministrazione apartitica. Ha un chiaro approccio ideologico”.

L’Udc pertanto sui singoli problemi valuterà il da farsi e, ad esempio, sul Piano di riequilibrio la posizione dei centristi è quella di un sostegno all’amministrazione per scongiurare il default. “Si devono risanare i conti senza distruggere il Comune. Se il dissesto fosse stato dichiarato in passato la situazione oggi sarebbe diversa, ma farlo oggi, in un momento delicatissimo equivarrebbe ad un suicidio collettivo”.

Così, mentre i consiglieri di Cambiamo Messina dal basso viaggiano verso il “no” ai documenti contabili gli Udc proprio sui conti, insieme al Pd, stanno dando quella “mano” che salverà capre e cavoli. A Palazzo Zanca si sta verificando un’opposizione alla giunta sulle battaglie di principio e di contro veri e propri lanci di ciambelle di salvataggio in occasione appunto dei documenti contabili.

“I consiglieri di Cambiamo Messina dal basso sono coerenti con il mandato conferito dagli elettori, per questo protestano contro chi amministra. Sono come i grillini. Perché la verità è proprio questa, un conto è amministrare ed un altro è criticare. Spesso serve quel senso di responsabilità che ti fa riflettere prima di criticare”.

Se su Autorità portuale e Piano di riequilibrio c’è sinergia tra Udc e giunta diversa è la posizione sul Palagiustizia, che secondo l’ex ministro alla Pubblica Amministrazione, andrebbe realizzato, come vera e propria cittadella a Bisconte, dove ci sono 24 palazzine “Da ministro sono riuscito a far cedere dalla Difesa agli Interni l’ex caserma, che oggi Accorinti propone come sede di accoglienza per i profughi e può anche andare bene temporaneamente. Ma per un progetto a lungo termine si possono sfruttare tutte e 24 le palazzine per creare una cittadella della giustizia, riqualificare la zona e farlo in tempi brevi perché non si tratta di un’area militare dismessa ma di già chiusa e con le risorse a disposizione in tre anni potremmo risolvere un problema del quale parliamo da 30 anni”.

Quanto all’isola pedonale il deputato nazionale ricorda che l’ultimo Piano del traffico e quello dei parcheggi è targato 1999 quando era in giunta con Leonardi e prevede le aree pedonali “Abbiamo discusso tre mesi per una disputa mentre nel frattempo si poteva benissimo disciplinare la viabilità nelle due zone che in estate sono frequentate, a nord Torre Faro e a sud Briga.”

Quello che D’Alia chiama approccio ideologico della giunta Accorinti lo ha riscontrato anche nella vicenda tir. “Anche in questo caso siamo stati noi del passato che abbiamo fatto sì che oggi si possa avere un approdo a Tremestieri. Accorinti ha scoperto l’acqua calda. Però, se è cosa buona e giusta non far passare i tir in centro non è proponibile imporre ai negozi di posticipare l’apertura pomeridiana, mettendo a rischio le attività. Le soluzioni sono altre. Mi chiedo perché l’assessore De Cola si limita a protestare per la vicenda Don Blasco. Servono meno parole e più fatti”.

Infine il governo Crocetta, che a distanza di due anni, ha partorito più parole, promesse e denunce che fatti reali e che non riesce a decollare impantanato tra maggioranze variabili e rimpasti perenni.

“Se si entra nella logica di cambiare assessori come le camicie si finisce come Lombardo. Il problema è capire come usare i fondi europei. Poi c’è il nodo delle Province e delle Città Metropolitane. A Gela il referendum per il Libero consorzio è andato deserto, la gente non sa di che si tratta. Se fai una riforma devi riempirla di contenuti, poi se gli assessori non sono in grado di operare si cambiano, ma è una seconda fase, non la prima”.

Rosaria Brancato

32 commenti

  1. quindi l’Amministrazione comunale nommali…quella regionale non sevvi..la fase come dice è delicatissima…unni si va a finiri?
    A parte le tonnellate di parole, quali sarebbe i fatti?
    Se potessi emigrerei dall’altra parte del mondo, mi sono rotto tutto ciò che c’era di frangibile !

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  2. quindi l’Amministrazione comunale nommali…quella regionale non sevvi..la fase come dice è delicatissima…unni si va a finiri?
    A parte le tonnellate di parole, quali sarebbe i fatti?
    Se potessi emigrerei dall’altra parte del mondo, mi sono rotto tutto ciò che c’era di frangibile !

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  3. la responsabilità è comunque la vostra caro d’alia.Ma preferisco affondare che continuare a vedervi non amministrare, con questi bei risulati

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  4. la responsabilità è comunque la vostra caro d’alia.Ma preferisco affondare che continuare a vedervi non amministrare, con questi bei risulati

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  5. ogni tanto qualche idea buona la partorisce.La via Don Blasco è fondamentale per il porto di Messina ed invece Accorinti sceglie lo scontro con la Cartour,ognuno ha la sua filosofia.Come quella di amare il Tibet e non Messina.

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  6. ogni tanto qualche idea buona la partorisce.La via Don Blasco è fondamentale per il porto di Messina ed invece Accorinti sceglie lo scontro con la Cartour,ognuno ha la sua filosofia.Come quella di amare il Tibet e non Messina.

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  7. PERCHE’ GIAMPIERO D’ALIA non vuole il DISSESTO? In altro commento ho posto un interrogativo: siamo certi che Palazzo Zanca ormai aggredita dai creditori così da non poter più far fronte al pagamento dei propri debiti, sia in una situazione finanziaria lungi da poter esser affrontata mediante l’accesso alla procedura di riequilibrio, ma tale da preferire al contrario la necessità di procedere alla DICHIARAZIONE DI DISSESTO? Ricordo che la magistratura contabile ritiene il piano di riequilibrio uno strumento volto a scongiurare una grave situazione finanziaria e non certo la dichiarazione di dissesto, infatti ammonisce in ogni deliberazione dei rischi di un suo utilizzo strumentale, di farne un dannoso escamotage per evitare il dissesto, in particolare per eludere le norme di ricerca delle responsabilità, estese non solo agli amministratori politici, ma anche alla burocrazia comunale e revisori dei conti, norme legislativamente legate alla dichiarazione di dissesto. La Corte afferma : Il DISSESTO E’ A PRESIDIO DEI CITTADINI, l’intento è di innescare virtuosi comportamenti sul personale politico e amministrativo. La finalità più importante, ancora attualissima, di chi ha contribuito ad eleggere RENATO sindaco, è racchiusa nella frase seguente: chiunque abbia l’onere e l’onore di governare i messinesi deve sapere che, se mal gestisce la cosa pubblica, ne risponderà personalmente sul terreno politico e giudiziario.

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  8. PERCHE’ GIAMPIERO D’ALIA non vuole il DISSESTO? In altro commento ho posto un interrogativo: siamo certi che Palazzo Zanca ormai aggredita dai creditori così da non poter più far fronte al pagamento dei propri debiti, sia in una situazione finanziaria lungi da poter esser affrontata mediante l’accesso alla procedura di riequilibrio, ma tale da preferire al contrario la necessità di procedere alla DICHIARAZIONE DI DISSESTO? Ricordo che la magistratura contabile ritiene il piano di riequilibrio uno strumento volto a scongiurare una grave situazione finanziaria e non certo la dichiarazione di dissesto, infatti ammonisce in ogni deliberazione dei rischi di un suo utilizzo strumentale, di farne un dannoso escamotage per evitare il dissesto, in particolare per eludere le norme di ricerca delle responsabilità, estese non solo agli amministratori politici, ma anche alla burocrazia comunale e revisori dei conti, norme legislativamente legate alla dichiarazione di dissesto. La Corte afferma : Il DISSESTO E’ A PRESIDIO DEI CITTADINI, l’intento è di innescare virtuosi comportamenti sul personale politico e amministrativo. La finalità più importante, ancora attualissima, di chi ha contribuito ad eleggere RENATO sindaco, è racchiusa nella frase seguente: chiunque abbia l’onere e l’onore di governare i messinesi deve sapere che, se mal gestisce la cosa pubblica, ne risponderà personalmente sul terreno politico e giudiziario.

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  9. Caro On D’Alia,
    sono piacevoli le sue argomentazioni, ma è proprio sicuro che il dissesto è un suicidio. Qualcuno potrebbe pensare che xxxxxxxxx.

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  10. Caro On D’Alia,
    sono piacevoli le sue argomentazioni, ma è proprio sicuro che il dissesto è un suicidio. Qualcuno potrebbe pensare che xxxxxxxxx.

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  11. Dividi et Impera 1 Settembre 2014 07:52

    “I consiglieri di Cambiamo Messina dal basso sono coerenti con il mandato conferito dagli elettori, per questo protestano contro chi amministra. Sono come i grillini. Perché la verità è proprio questa, un conto è amministrare ed un altro è criticare. Spesso serve quel senso di responsabilità che ti fa riflettere prima di criticare”.

    Riporto questo passaggio perchè fondamentale (a parte l’ultimo periodo propagandistico) per comprendere le argomentazioni con cui la Politica ha lasciato il passo alla cosidetta tecnica. L’amministratore, dice D’Alia come Accorinti e Signorino, deve attenersi alle regole (modificate in corsa con l’aggiunta in costituzione del pareggio di bilancio) e soprattutto ai numeri. Non importa se quelle regole e quei numeri sono truccati per spostare ricchezza dai più poveri ai più ricchi, sono regole e si rispettano. Non importa se l’80% del debito italiano è prodotto dai ministeri, tagliamo i trasferimenti agli enti locali così ci penseranno i sindaci ad aumentiare le tasse, perseguitare gli evasori (ma non parliamo di ecopass per favore senno divento ideologico) e gestire l’inevitabile dissenso.

    Mi pento del mio voto eccezionalmente concesso ad un imbonitore che, con la mia delega, proverà ad estorcerci quanto è stato rubato.

    Vedrete che appena avrà esaurito il suo ruolo verrà sostituito dall’arancino coi piedi. E tutto, benchè cambiato, sarà come sempre è stato.
    Indietro non si torna? Non ci siamo mai mossi!!!

    Chiudo con una proposta: Rosaria perchè non fai un bell’articolo in cui elenchi i creditori del comune? Almeno sapremmo per pagare chi stiamo ipotecando i nostri prossimi dieci anni.

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  12. Dividi et Impera 1 Settembre 2014 07:52

    “I consiglieri di Cambiamo Messina dal basso sono coerenti con il mandato conferito dagli elettori, per questo protestano contro chi amministra. Sono come i grillini. Perché la verità è proprio questa, un conto è amministrare ed un altro è criticare. Spesso serve quel senso di responsabilità che ti fa riflettere prima di criticare”.

    Riporto questo passaggio perchè fondamentale (a parte l’ultimo periodo propagandistico) per comprendere le argomentazioni con cui la Politica ha lasciato il passo alla cosidetta tecnica. L’amministratore, dice D’Alia come Accorinti e Signorino, deve attenersi alle regole (modificate in corsa con l’aggiunta in costituzione del pareggio di bilancio) e soprattutto ai numeri. Non importa se quelle regole e quei numeri sono truccati per spostare ricchezza dai più poveri ai più ricchi, sono regole e si rispettano. Non importa se l’80% del debito italiano è prodotto dai ministeri, tagliamo i trasferimenti agli enti locali così ci penseranno i sindaci ad aumentiare le tasse, perseguitare gli evasori (ma non parliamo di ecopass per favore senno divento ideologico) e gestire l’inevitabile dissenso.

    Mi pento del mio voto eccezionalmente concesso ad un imbonitore che, con la mia delega, proverà ad estorcerci quanto è stato rubato.

    Vedrete che appena avrà esaurito il suo ruolo verrà sostituito dall’arancino coi piedi. E tutto, benchè cambiato, sarà come sempre è stato.
    Indietro non si torna? Non ci siamo mai mossi!!!

    Chiudo con una proposta: Rosaria perchè non fai un bell’articolo in cui elenchi i creditori del comune? Almeno sapremmo per pagare chi stiamo ipotecando i nostri prossimi dieci anni.

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  13. No, On, D’Alia, il dissesto non sarebbe la rovina della città, ma solo il naturale inevitabile collasso del sistema cattolico di amministrazione di questa sfortunata città, messo in atto in questi anni anche, se non soprattutto, dalla sua forza politica.
    Non pensa sia giunto finalmente il momento di godersi la sua pensione con annessi vitalizi, risparmiandoci le sue prediche?
    Sa la grande differenza che passa tra i vecchi democristiani e voi, nuovi politici prestati al cattolicesimo? Quelli mediavano tra Chiesa e italiani, come col divorzio. Voi abiurate la libertà di pensiero come nella regolamentazione del Registro delle Coppie di Fatto, senza che la Chiesa ve lo chieda. Quelli si sottomettevano agli Americani e in cambio portavano dollaroni alle casse italiane, Voi accettate il Muos solo perché non avete una strategia in politica estera.
    Per cui, le ripeto, ci risparmi le sue prediche da turista per caso in città. Lei è uno dei maggiori responsabili della crisi cittadina e del suo dissesto finanziario. Abbia almeno la compiacenza di non nausearci.

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  14. No, On, D’Alia, il dissesto non sarebbe la rovina della città, ma solo il naturale inevitabile collasso del sistema cattolico di amministrazione di questa sfortunata città, messo in atto in questi anni anche, se non soprattutto, dalla sua forza politica.
    Non pensa sia giunto finalmente il momento di godersi la sua pensione con annessi vitalizi, risparmiandoci le sue prediche?
    Sa la grande differenza che passa tra i vecchi democristiani e voi, nuovi politici prestati al cattolicesimo? Quelli mediavano tra Chiesa e italiani, come col divorzio. Voi abiurate la libertà di pensiero come nella regolamentazione del Registro delle Coppie di Fatto, senza che la Chiesa ve lo chieda. Quelli si sottomettevano agli Americani e in cambio portavano dollaroni alle casse italiane, Voi accettate il Muos solo perché non avete una strategia in politica estera.
    Per cui, le ripeto, ci risparmi le sue prediche da turista per caso in città. Lei è uno dei maggiori responsabili della crisi cittadina e del suo dissesto finanziario. Abbia almeno la compiacenza di non nausearci.

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  15. La CORTE ci rinfaccia la mancata verifica, IN CORSO DI ESERCIZIO, della compatibilità del programma dei pagamenti con la disponibilità di CASSA. I magistrati contabili ritengono una patologia strutturale di Palazzo Zanca l’INIDONEITA’ DEL GRADO DI RISCOSSIONE delle entrate proprie di competenza, necessarie a garantire gli equilibri di cassa. La giustificazione è che le anticipazioni di tesoreria sono necessarie per far fronte alle spese urgenti e inderogabili, che successivamente, con le entrate confluite nel conto, si procede ad estinguere l’anticipazione precedentemente riscossa, alla fine dell’anno si ha una regolarizzazione tra gli ordinativi di incasso e i mandati di pagamento a copertura. E’ AMMISSIONE di GRAVE CARENZA di liquidità di cassa, eredità del passato, a dimostrazione della bontà del rilievo della Corte sulla INIDONEITA’ DEL GRADO DI RISCOSSIONE delle entrate proprie, eredità di una organizzazione del lavoro, anacronistica, ottocentesca. Faccio un monitoraggio alla data odierna, la FONTE è la rilevazione SIOPE. INCASSI per ANTICIPAZIONI DI TESORERIA pari a € 112.737.469, in questi otto mesi la loro incidenza sul totale delle entrate (€250.311.567) è del 45%. I PAGAMENTI destinati al rimborso delle anticipazioni sono pari a € 80.823.440, il 32,3% del totale generale pagamenti(€250.312.322). La differenza NON RIMBORSATA al tesoriere UNICREDIT è di € 31.914.029, il 12,7% del totale pagamenti, come sapete producono ingenti interessi passivi. Queste cifre ci consigliano il DISSESTO prima possibile, con accanto al commissario straordinario un sindaco UNO DI NOI di cui fidarsi.

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  16. La CORTE ci rinfaccia la mancata verifica, IN CORSO DI ESERCIZIO, della compatibilità del programma dei pagamenti con la disponibilità di CASSA. I magistrati contabili ritengono una patologia strutturale di Palazzo Zanca l’INIDONEITA’ DEL GRADO DI RISCOSSIONE delle entrate proprie di competenza, necessarie a garantire gli equilibri di cassa. La giustificazione è che le anticipazioni di tesoreria sono necessarie per far fronte alle spese urgenti e inderogabili, che successivamente, con le entrate confluite nel conto, si procede ad estinguere l’anticipazione precedentemente riscossa, alla fine dell’anno si ha una regolarizzazione tra gli ordinativi di incasso e i mandati di pagamento a copertura. E’ AMMISSIONE di GRAVE CARENZA di liquidità di cassa, eredità del passato, a dimostrazione della bontà del rilievo della Corte sulla INIDONEITA’ DEL GRADO DI RISCOSSIONE delle entrate proprie, eredità di una organizzazione del lavoro, anacronistica, ottocentesca. Faccio un monitoraggio alla data odierna, la FONTE è la rilevazione SIOPE. INCASSI per ANTICIPAZIONI DI TESORERIA pari a € 112.737.469, in questi otto mesi la loro incidenza sul totale delle entrate (€250.311.567) è del 45%. I PAGAMENTI destinati al rimborso delle anticipazioni sono pari a € 80.823.440, il 32,3% del totale generale pagamenti(€250.312.322). La differenza NON RIMBORSATA al tesoriere UNICREDIT è di € 31.914.029, il 12,7% del totale pagamenti, come sapete producono ingenti interessi passivi. Queste cifre ci consigliano il DISSESTO prima possibile, con accanto al commissario straordinario un sindaco UNO DI NOI di cui fidarsi.

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  17. anch’io mi pento di avere perduto il voto regalandolo ad un “nulla” che l’unica cosa che gli riesce bene di fare è la protesta contro tir,mai contro a monnezza…………

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  18. anch’io mi pento di avere perduto il voto regalandolo ad un “nulla” che l’unica cosa che gli riesce bene di fare è la protesta contro tir,mai contro a monnezza…………

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  19. Dividi et Impera 1 Settembre 2014 08:55

    Comunque vada sarà un disastro ma, nella fattispecie, benchè quanto scrivi è solo uno degli elementi indicatori di uno stato conclamato di dissesto, vedrai che non permetteranno (almeno per quest’anno) che ciò accada. Il motivo è da ricercare nella sanatoria, de facto, che questo piano di riequilibrio rappresenta.

    Pace fratelli xxxxxxxxxx

    Pace cugini consiglieri

    Io sono Renato che toglie i conflitti dal mondo. Popolo bue redimiti e riabbassa la testa che adesso c’è il messia a condurti.

    Renato è onesto ma xxxxxxxxx, pieno di se e in esaurimento nervoso da iperlavoro. Le migliori condizioni per essere imbonito.

    A proposito di fiducia,ricordo che praticamente nessuno dei punti del programma è stato rispettato e che la tanto declamata partecipazione (a costo zero) non s’è vista: questo piano di riequilibrio è frutto dello strapagato Le Donne, dei dirigenti (molti dei quali sotto inchiesta) e del vicesindaco Signorino.

    Il consiglio estromesso, il movimento estromesso e, ovviamente, i cittadini estromessi.

    Spero che giorno tre il consiglio sia pieno e che i nostri consiglieri possano guardarci negli occhi mentre ci mandano ai lavori forzati.

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  20. Dividi et Impera 1 Settembre 2014 08:55

    Comunque vada sarà un disastro ma, nella fattispecie, benchè quanto scrivi è solo uno degli elementi indicatori di uno stato conclamato di dissesto, vedrai che non permetteranno (almeno per quest’anno) che ciò accada. Il motivo è da ricercare nella sanatoria, de facto, che questo piano di riequilibrio rappresenta.

    Pace fratelli xxxxxxxxxx

    Pace cugini consiglieri

    Io sono Renato che toglie i conflitti dal mondo. Popolo bue redimiti e riabbassa la testa che adesso c’è il messia a condurti.

    Renato è onesto ma xxxxxxxxx, pieno di se e in esaurimento nervoso da iperlavoro. Le migliori condizioni per essere imbonito.

    A proposito di fiducia,ricordo che praticamente nessuno dei punti del programma è stato rispettato e che la tanto declamata partecipazione (a costo zero) non s’è vista: questo piano di riequilibrio è frutto dello strapagato Le Donne, dei dirigenti (molti dei quali sotto inchiesta) e del vicesindaco Signorino.

    Il consiglio estromesso, il movimento estromesso e, ovviamente, i cittadini estromessi.

    Spero che giorno tre il consiglio sia pieno e che i nostri consiglieri possano guardarci negli occhi mentre ci mandano ai lavori forzati.

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  21. Immaginiamo (sogniamo) che la Corte dei Conti dia l’approvazione al piano di riequlibrio, accetti le PASSIVITA’ pari a € 335.751.676,25, le ROSORSE necessarie per onorare i debiti per € 371.775.210,72. Come sapete i messinesi residenti sono 241.937, il numero delle famiglie 101.271. PASSIVITA’ € 1387/messinese; € 3.315/famiglia. RISORSE € 1536/messinese; € 3.671/famiglia. Dividiamo per i dieci anni, ma ricordiamoci di essere nel secondo semestre del 2014. RISORSE straordinarie ANNUALI da destinare al piano di riequilibrio in aggiunta a quelle ordinarie, € 153,60/messinese/anno; € 367,10/famiglia/anno. Ricordo la consistente evasione di cittadini e imprese, infatti il peso dei tributi non è distribuito equamente su tutti, eredità marcia del passato, a cui si tenta disperatamente di porre rimedio. Mariedit non scommetterebbe un centesimo di euro sulla fattibilità del piano, nonostante il valore professionale e l’impegno di Antonio LE DONNE a cambiare la mentalità di Palazzo Zanca, la dedizione e l’onestà degli assessori, la fiducia riposta su chi è UNO DI NOI a guidare Messina, CHI CAMBIA NOI MESSINESI?

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  22. Immaginiamo (sogniamo) che la Corte dei Conti dia l’approvazione al piano di riequlibrio, accetti le PASSIVITA’ pari a € 335.751.676,25, le ROSORSE necessarie per onorare i debiti per € 371.775.210,72. Come sapete i messinesi residenti sono 241.937, il numero delle famiglie 101.271. PASSIVITA’ € 1387/messinese; € 3.315/famiglia. RISORSE € 1536/messinese; € 3.671/famiglia. Dividiamo per i dieci anni, ma ricordiamoci di essere nel secondo semestre del 2014. RISORSE straordinarie ANNUALI da destinare al piano di riequilibrio in aggiunta a quelle ordinarie, € 153,60/messinese/anno; € 367,10/famiglia/anno. Ricordo la consistente evasione di cittadini e imprese, infatti il peso dei tributi non è distribuito equamente su tutti, eredità marcia del passato, a cui si tenta disperatamente di porre rimedio. Mariedit non scommetterebbe un centesimo di euro sulla fattibilità del piano, nonostante il valore professionale e l’impegno di Antonio LE DONNE a cambiare la mentalità di Palazzo Zanca, la dedizione e l’onestà degli assessori, la fiducia riposta su chi è UNO DI NOI a guidare Messina, CHI CAMBIA NOI MESSINESI?

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  23. velista anonimo 1 Settembre 2014 12:37

    … l’On. D’Alia e’ il leader indiscusso dell’UDC da almeno 15 anni …

    pero’ l’UDC e’ sempre pronto a muovere critiche ovvero a
    proporsi per governare o cambiare o migliorare …

    sono i cittadini che governano da soli o essi decidono chi deve governare ?

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  24. velista anonimo 1 Settembre 2014 12:37

    … l’On. D’Alia e’ il leader indiscusso dell’UDC da almeno 15 anni …

    pero’ l’UDC e’ sempre pronto a muovere critiche ovvero a
    proporsi per governare o cambiare o migliorare …

    sono i cittadini che governano da soli o essi decidono chi deve governare ?

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  25. Dissesto si! Dissesto no!
    La classe impunita.
    Puoi dir di SI, puoi dir di NO!
    Ma questa è la vita!

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  26. Dissesto si! Dissesto no!
    La classe impunita.
    Puoi dir di SI, puoi dir di NO!
    Ma questa è la vita!

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  27. Il dissesto…..il colpo finale e mortale per Messina ed i messinesi….il lavoro, specie i precari pagheranno un prezzo elevato….i debiti del comune comunque devono essere pagati…non attraverso un piano comunale ma attraverso le richieste dei creditori…tra cui ci sono anche fumosi e poco chiari contratti fatte dalle passate amministrazioni, contestati dalla attuale giunta …al vaglio della magistratura…ebbene con il dissesto non avrebbero più ostacoli……o forse saranno proprio loro a provocare il dissesto…e a far pagare ai messinesi un prezzo altissimo……E’ un gioco di grandi interessi…. saranno i nostri rappresentanti al comune a determinare la salvaguardia degli interessi della città e dei cittadini o a far prevalere interessi diversi e privati….tocca a noi cittadini valutare i fatti e non le parole….il mio parere e che un fallimento non può essere mai e poi mai positivo per chi fallisce….sicuramente e’ positivo per chi aspetta al varco….. per appropriarsi con il minimo sforzo e la massima efficacia di tutto e di più…..del povero malcapitato fallito, azienda o comune o altro….un fallimento e’ un fallimento…..il Comune e di Messina deve assolvere il pagamento dei servizi ricevuti dalla città negli ultimi anni….qualunque sia stata la qualità e l’efficacia di questi servizi…..faccio un esempio che magari nulla ha a che vedere: ho un contratto per la raccolta ed il conferimento dei rifiuti, svolgo con eccellenza il lavoro ed il comune paga il servizio……ma se i rifiuti non vengono raccolti e conferiti con regolarità ei svolgo il lavoro in modo approssimativo….il comune per contratto deve pagare un servizio…..anche se inefficiente e crea problemi alla città…..ripeto e’un esempio che nulla ha anche vedere con la realtà di questo o quel comune.

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  28. Il dissesto…..il colpo finale e mortale per Messina ed i messinesi….il lavoro, specie i precari pagheranno un prezzo elevato….i debiti del comune comunque devono essere pagati…non attraverso un piano comunale ma attraverso le richieste dei creditori…tra cui ci sono anche fumosi e poco chiari contratti fatte dalle passate amministrazioni, contestati dalla attuale giunta …al vaglio della magistratura…ebbene con il dissesto non avrebbero più ostacoli……o forse saranno proprio loro a provocare il dissesto…e a far pagare ai messinesi un prezzo altissimo……E’ un gioco di grandi interessi…. saranno i nostri rappresentanti al comune a determinare la salvaguardia degli interessi della città e dei cittadini o a far prevalere interessi diversi e privati….tocca a noi cittadini valutare i fatti e non le parole….il mio parere e che un fallimento non può essere mai e poi mai positivo per chi fallisce….sicuramente e’ positivo per chi aspetta al varco….. per appropriarsi con il minimo sforzo e la massima efficacia di tutto e di più…..del povero malcapitato fallito, azienda o comune o altro….un fallimento e’ un fallimento…..il Comune e di Messina deve assolvere il pagamento dei servizi ricevuti dalla città negli ultimi anni….qualunque sia stata la qualità e l’efficacia di questi servizi…..faccio un esempio che magari nulla ha a che vedere: ho un contratto per la raccolta ed il conferimento dei rifiuti, svolgo con eccellenza il lavoro ed il comune paga il servizio……ma se i rifiuti non vengono raccolti e conferiti con regolarità ei svolgo il lavoro in modo approssimativo….il comune per contratto deve pagare un servizio…..anche se inefficiente e crea problemi alla città…..ripeto e’un esempio che nulla ha anche vedere con la realtà di questo o quel comune.

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  29. e cosi arrivammu chi xxxxxxxxx————- renato nel frattempo vai in tibet a riposarti,hai già fatto un gran lavoro pi buddacci e meriti il riposo…..xxxxxxx

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  30. e cosi arrivammu chi xxxxxxxxx————- renato nel frattempo vai in tibet a riposarti,hai già fatto un gran lavoro pi buddacci e meriti il riposo…..xxxxxxx

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  31. 70 anni di governicchi locali democristiani , hanno prodotto questo, —ovvero il nulla- .Finto sviluppo, finta economia ma solo clientelismo e nepotismo (intere generazioni di messinesi e provinciali -sistemate –nei funzionantissimi uffici pubblici.)E adesso che la pacchia è finita si raccolgono i frutti del disastro. D’alia, figlio d’arte, hai davvero un gran coraggio a parlare

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  32. 70 anni di governicchi locali democristiani , hanno prodotto questo, —ovvero il nulla- .Finto sviluppo, finta economia ma solo clientelismo e nepotismo (intere generazioni di messinesi e provinciali -sistemate –nei funzionantissimi uffici pubblici.)E adesso che la pacchia è finita si raccolgono i frutti del disastro. D’alia, figlio d’arte, hai davvero un gran coraggio a parlare

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