Il postino da un mese a Messina suona una volta ogni tanto... Protestano Cgil e Cisl

Il postino da un mese a Messina suona una volta ogni tanto… Protestano Cgil e Cisl

Rosaria Brancato

Il postino da un mese a Messina suona una volta ogni tanto… Protestano Cgil e Cisl

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mercoledì 30 Marzo 2016 - 10:26

La rimodulazione del servizio recapiti sta causando disagi. Il postino secondo le nuove disposizioni, deve coprire il doppio dell'area a lui assegnata e consegnare solo ogni 48 ore. Numerose le segnalazioni dei lettori di Tempostretto. Protestano Cgil e Cisl: "Scelte aziendali discutibili"

Il postino rischia di suonare una volta ogni tanto…

Parafrasando il celebre film, è quanto potrebbe accadere, non solo a Messina, a causa dell’ennesima riorganizzazione nazionale delle Poste.

I lettori di Tempostretto da giorni ci segnalano, anche via whatsapp al 366.8726275 una serie di disservizi, soprattutto nelle zone di Via Napoli, villa Dante, rione Bisconte, ma i disagi ormai riguardano tutto il territorio.

Dal 22 febbraio infatti l’azienda ha avviato la quarta riorganizzazione sul territorio nazionale del servizio recapiti, con conseguenze negative in tutto il Paese.

“Il problema è che questo riordino ha comportato l’ampliamento delle singole zone di consegna per i portalettere, che in quasi tutte le realtà equivale al raddoppio delle zone da coprire- ci spiega Gisella Schillaci, segretaria territoriale SLP-Cisl- Così facendo ogni singolo portalettere deve consegnare in una zona equivalente al doppio rispetto alla precedente. Ma c’è di più, perché l’Agicom ha consentito a Poste Italiane di poter disporre la consegna della posta ordinaria a giorni alterni e non più quotidianamente. In questo modo le due disposizioni causano gravissimi disagi, perché i postini possono consegnare ogni 48 ore e in un’area doppia rispetto a quanto finora accadeva”.

Insomma, in poche parole è il caos ed è già un miracolo se i messinesi riescono ad avere la posta in tempi “normali”. La posta prioritaria, quella entro le 24 ore, viene affidata agli operatori della linea plus che non sono gli stessi di quella ordinaria, pertanto bollette e quant’altro rischiano di diventare un miraggio.

Se ci soffermiamo ai dati di Messina, dal 22 febbraio ad oggi, per effetto della riorganizzazione sono state tagliate 45 zone. L’organico dei portalettere è ridotto a 80 massimo 85 unità….

“Il personale è ridotto all’osso- prosegue Schillaci- e in un mese si è registrata una confusione intollerabile. Un vero e proprio tracollo, negli uffici si è accumulata la posta, gli utenti protestano e hanno ragione. Il sindacato ha lanciato l’allarme sin dall’inizio, avevamo compreso subito che ci sarebbero stati disagi. Ieri la Cisl ha avviato la procedura di conflitto con la direzione regionale di Poste Italiane, il primo passo per un riesame di ogni disposizione organizzativa. Siamo tutti pronti a fa funzionare l’azienda ma così è impossibile”.

Protesta anche la SLC-Cgil che ricorda come la sperimentazione del riordino nazionale abbia visto come contesto per e “prove generali”, i due Centri di Messina Via Olimpia e Pistunina: “Si registrano crescenti volumi di corrispondenza giacente nei due uffici, in attesa sia di essere smistata ai portalettere che recapitata alla cittadinanza. Le nuove linee di recapito denominate “Plus”, che nel Progetto di Poste dovevano essere un valore aggiunto per recapitare nella stessa giornata di arrivo la corrispondenza cosiddetta “pregiata” continuano a segnare il passo”. Il progetto, sottolinea il sindacato, prevede che i portalettere debbano essere nei loro rioni per effettuare il recapito a partire dalle 09,30 , mentre non riescono ad uscire dai due Centri che tra le 10,30 e le 11,00 con gravi disagi.

Siamo fortemente preoccupati”, afferma il Segretario Provinciale del Settore Poste di SLC-CGIL Carmelo Stancampianocirca le ricadute occupazionali che un servizio scadente, come quello che stiamo fornendo da più di un mese, possa ripercuotersi negativamente per Poste, a tutto vantaggio dei competitors, sempre più numerosi sul nostro territorio. Poste svolge anche un servizio sociale di cui non si intravedono più persino i contorni”.

Le proteste arrivano anche dai villaggi e non solo più dal centro città “Ci preoccupa come quanto accade adesso a Messina” ha commentato il Coordinatore Regionale Sicilia di SLC-CGIL Giuseppe Di Guardopossa a breve espandersi sul restante territorio provinciale e sull’intera regione, non appena si avvierà il nuovo progetto del recapito. Il rischio è quello di fare implodere tutto il sistema del recapito a Messina come in Sicilia; necessita che i vertici Aziendali Regionali di Poste prendano atto dei limiti organizzativi di questo progetto e, soprattutto, dei limiti gestionali di chi dirige gli uffici del recapito”

In un mese le falle del servizio sono subito apparse evidenti. Non può un mini esercito di 80 portalettere (quando sono a pieno regime) coprire una città di oltr 240 mila abitanti che si estende anche in lunghezza. Miracoli non se ne possono fare. A maggior ragione se Poste Italiane è autorizzata a consegnare ogni 48 ore….

Insomma avvistare un postino nei pressi delle nostre case sarà già tanto…

Rosaria Brancato

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