Rivoluzione nelle partecipate del Comune, l’amministrazione punta alla mobilità interna

Rivoluzione nelle partecipate del Comune, l’amministrazione punta alla mobilità interna

Francesca Stornante

Rivoluzione nelle partecipate del Comune, l’amministrazione punta alla mobilità interna

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sabato 01 Febbraio 2014 - 12:30

Sindaco, vicesindaco e segretario generale hanno incontrato i vertici delle aziende partecipate di Palazzo Zanca per illustrare loro il progetto che l’amministrazione vuole mettere in campo. Le Donne e Signorino spiegano che tra gli obiettivi c’è sicuramente una migliore gestione e ottimizzazione delle risorse

La riorganizzazione della macchina comunale fortemente voluta dal segretario generale Antonio Le Donne non si ferma all’interno di Palazzo Zanca. L’amministrazione Accorinti va oltre e guarda alle sue partecipate nell’ottica di una totale rimodulazione del personale. Parola d’ordine sarà “ottimizzazione delle risorse disponibili”. Lo ha spiegato lo stesso segretario Le Donne che insieme al Sindaco e al vice sindaco Guido Signorino ha avviato un percorso che mira ridurre gli esuberi e distribuire personale lì dove è necessario, senza licenziamenti, ma con una riorganizzazione che terrà conto anche delle esigenze e delle necessità delle varie aziende partecipate del Comune. Amam, Messinambiente, Ato e Feluca fanno dunque parte a pieno titolo di questo progetto, per l’Atm si deve invece capire se il suo status giuridico di azienda speciale consente comunque di poter attuare operazioni di mobilità interna tra le aziende “figlie” del Comune.

Sabato scorso si è già svolto un primo incontro tra l’amministrazione e i dirigenti delle partecipate. “Abbiamo chiesto a tutte le società una relazione dettagliata su attività, numero dei dipendenti, costi, piante organiche. Dallo studio di questa documentazione decideremo come mettere in atto la mobilità interna” ha spiegato Le Donne.

Si sa già che ad esempio l’Amam da tempo è in deficit di personale, appena pochi mesi fa c’era stato il braccio di ferro tra il Sindaco Accorinti e il presidente della partecipata Alessandro Anastasi per quel bando di mobilità regionale che avrebbe portato nuovi dipendenti all’Amam praticamente all’insaputa dell’amministrazione. L’avviso fu quasi subito ritirato, era stato deciso di avviare invece un atto di interpello rivolto ai dipendenti comunali o a quelli delle partecipate. Da allora però nulla. Sono trascorsi altri cinque mesi e l’Amam attende ancora di reperire: 1 Dirigente amministrativo, 1 Dirigente tecnico, 1 avvocato, 2 laureati in ingegneria di VII o VIII livello, 3 ragionieri di VI o VII livello, 4 geometri di VI o VII livello, 4 diplomati di V e VI livello, 14 operai di III o IV livello. I primi posti da coprire saranno dunque all’azienda meridionale acque.

“Ma obiettivo della rimodulazione è anche un miglior utilizzo delle risorse disponibili” ha poi aggiunto il vice sindaco Signorino, dunque trasferimenti di personale anche in base a competenze, titoli, utilità di impiego in un settore piuttosto che in un altro. In generale ciò non comporterà un risparmio sul costo totale del personale, ma lo farà sulla singola azienda. Prendiamo il caso Messinambiente e Ato3: trasferendo un tot numero di lavoratori in un’altra partecipata si andrebbero a ridurre i costi per le due società, di conseguenza ci sarebbe un risparmio sul costo della gestione rifiuti e dunque sulla tassa che i cittadini pagano. Altri risparmi potrebbero avvenire sui costi dei tanti servizi che producono o di cui usufruiscono le società. Per fare un altro esempio si potrebbe ipotizzare una grande officina unica, magari quella Atm, in cui potrebbero essere trasferiti tutti i lavoratori che hanno mansioni e qualifiche adeguate a quel ruolo e che contestualmente potrebbe divenire l’unica grande officina di tutti i mezzi di proprietà (diretta o indiretta) del Comune. Un’unica officina per l’intero autoparco, con personale misto e con un notevole costo in meno rispetto a tutti i servizi che in questo momento vengono esternalizzati. All’inizio, ha spiegato ancora Signorino, verrebbe fatto un atto di interpello volontario per vedere cosa accade, poi si passerebbe ad una fase più operativa. Sistema previsto dalla legge, esattamente dall’ultima legge di stabilità nei comma che vanno dal 563 al 568.

Il percorso è ancora alle primissime battute ma l’intenzione, adesso anche più di prima, è di andare fino in fondo e capire se ci sono le possibilità per creare una sorta di grande “contenitore” di cui faranno parte tutti i lavoratori. La formula è ancora in fase di discussione e confronto, ieri mattina Messinambiente ha già portato la sua relazione, ma il commissario Armando Di Maria assicura che a Messinambiente non ci sono esuberi, solo inidonei la lavoro. Adesso si dovrà solo attendere. Ciò che è certo è che la riorganizzazione del personale avverrà a prescindere, qualunque sarà il futuro delle singole partecipate.

Francesca Stornante

10 commenti

  1. Si colga l’occasione per stanare dagli uffici vigili e netturbini da impiegare piu’ proficuamente in strada e speriamo che i sindacati non facciano i soliti.

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  2. “A Messinambiente non ci sono esuberi, solo inidonei al lavoro”? I casi sono due:1) se sono inidonei solo a un certo tipo di lavoro, vanno spostati ad altro LAVORO VERO e non lasciati ad oziare; se sono inidonei a qualsiasi lavoro, vanno messi in pensione.Lo si deve fare per rispetto di coloro che lavorano, di coloro che sono disoccupati e cercano lavoro, dei cittadini che paghiamo le tasse!
    “La riorganizzazione del personale avverrà”? Mi piacerebbe, ma ho i miei dubbi: tranne che lo spostamento avvenga su base volontaria dei singoli,interverranno sindacati, “padrini politici”… e solo chi “non ha santi in Paradiso” sarà spostato;e si darà l’impressione di cambiare tutto per non cambiare niente di sostanzioso.Perchè in realtà i Messinesi vogliono i cambiamenti, ma non quando li toccano in prima persona, e i lavoratori in esubero non vogliono un posto, ma “il posto che stanno ricoprendo”.
    Comunque, SPERO DI SBAGLIARMI.

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  3. Fossi per i dipendenti comunali, rimarrei dove sono e non cederei al miraggio di stipendi più elevati.
    Con il dissesto finanziario, a parte tutte le considerazioni sui creditori, le conseguenze sarebbero drammatiche per le partecipate e per i precari.
    Le partecipate, anche se con partecipazione comunale al 100%, sono equiparate alle società private.
    E’ su di esse che si abbatterebbe la scure dei tagli al personale ed alle spese.
    Il giochetto di Renatino è fin troppo scoperto: liberarsi di più comunali che può per passarli alle partecipate, lasciandoli al proprio destino.
    Lo avete voluto?
    Cavoli vostri!!!!!!!!!!!
    George.

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  4. Ah Ah ha ha Hanno dovuto reintegrare Ruggeri o mi sbaglio? Prima di spararne altre sarebbe il caso che si studiassero un po’ di costituzione riguardo al lavoro, e si rendano conto che la quadratura del cerchio che si vuole fare darà luogo a vertenze infinite ed alla fine si renderanno conto di essere incompetenti ancora una volta. Ma siccome essere “incompetenti” non piace a quelli che credono di poter dire tutto su tutto, si renderanno conto di essere anche loro “inidonei al lavoro”.

    E poi.. che “mentalità vecchia”. L’ “unico contenitore” in cui metterci tutti i lavoratori delle partecipate (o di palazzo Zanca?). Predicano la differenziazione della munnizza e poi vogliono il “contenitore” indifferenziato per i lavoratori?

    ” All’inizio, ha spiegato ancora Signorino, verrebbe fatto un atto di interpello volontario per vedere cosa accade”..
    HA HA HA HA Sempre il solito il signor Signorino: la solita tesi del “comu veni si cunta”. L’ARMATA BRANCALEONE..

    “poi si passerebbe ad una fase più operativa. Sistema previsto dalla legge, esattamente dall’ultima legge di stabilità nei comma che vanno dal 563 al 568.” E QUESTA SAREBBE LA MINACCIA….

    Però bisogna essere onesti E’ VERO CHE A MESSINAMBIENTE NON CI SONO ESUBERI è la monnezza ad essere ESUBERANTE.

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  5. Ma perché perdono tempo in progetti irrealizzabili ? Ci sono mille difficoltà per fare ciò che dicono e poi perché

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  6. Io darei un’apertura di fiducia… Peggio di adesso e’ difficile fare, dunque ben vengano tentativi di riordino…

    Immagino che non saranno per nulla utili, ma spero di sbagliarmi.

    Secondo me la vera via e’ quella delle chiusure e dei nuovi inizi con buona pace di chi ha rovinato la città, ma mi rendo conto che si tratta di una semplificazione eccessiva…

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  7. NON VORREI ESSERE PRESUNTUOSO ma credo proprio che la mobilità fra società pertecipate e società partecipate ed ente locale sia alquanto difficoltoso. In merito a quest’ultima mobilità si è espressa la Corte dei Conti di diverse Regioni sancendone la impossibilità in quanto all’ente locale ( comune o provincia) si accede per pubblico concorso. Ma per il neo segretario generale, che ha assegnato un incarico ad interim ad un vincitore di apposito concorso proprio per quella funzione e la titolarità in un diverso incarico (vedi Ferlisi) tutto è possibile!

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  8. La solita mentalita’ ottusa del messinese che non crede nella possibilita’ di cambiamento per partito preso, causa del declino civile e culturale della citta’.

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  9. Nelle aziende normali gli esuberi vengono accompagnati gentilmente alla porta, nelle aziende pubbliche pagate dai contribuenti per assumere si fanno legalmente i concorsi pubblici, così da avere personale QUALIFICATO laposto giusto, il COMUNE non è cosa privata dove uno fa quello che vuole o sbaglio ?????

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  10. pietro anzalone 2 Febbraio 2014 01:18

    Comincio a pensare che il problema del nuovo Dg e Sg non sia solo l’incompetenza ma si iniziano a scorgere segni di paranoia.

    Dai suoi, anche se pochi, pubblici interventi e dalle sue iniziative comincia a delinearsi una forma delirante di onnipotenza.

    Tenetelo sotto controllo prima che faccia danno!!!

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