Disservizi Atm, dopo le proteste si accendono i riflettori di sindacati e politica

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venerdì 16 Gennaio 2015 - 23:28

Disagi e disservizi dell’Atm nei villaggi periferici, per la Fit Cisl servirebbero quaranta autobus da otto metri per garantire il servizio e dare risposte ai cittadini. Critiche invece dal consigliere comunale Carlo Cantali che pone specifici quesiti all’amministrazione.

Quaranta bus, nuovi, da otto metri, per servire tutti i villaggi periferici della città. È questo, secondo la Fit Cisl di Messina, quanto necessita urgentemente all’Atm per dare efficienza e continuità al servizio, soprattutto alla luce delle polemiche e dei disagi registrati negli ultimi giorni dall’utenza.

“Pur riconoscendo come i 15 mezzi arrivati da Torino e i 9 da Milano abbiamo portato una boccata d’ossigeno alla città – spiega Manuela Mistretta, segretaria provinciale della Fit Cisl e il responsabile della mobilità Lillo Sturiale – si registra comunque una grave difficoltà nel servire i villaggi: sino a qualche giorno fa, infatti dei 25 bus da otto metri attualmente in dotazione ne circolavano appena due o tre. Adesso, con il cambio dei fornitori la situazione sta migliorando grazie anche all’impegno degli operai dell’Officina. Ma ancora non basta”.

L’attenzione della Fit Cisl si sposta anche sulla tranvia: “Dalle attuali sei vetture bisogna arrivare ad almeno a nove per dare un servizio rapido ed efficace”, sottolinea il sindacato.

Intanto all’Atm i lavoratori lamentano il mancato pagamento della mensilità di dicembre, nonostante la capacità del direttore generale di sbloccare i fondi regionali relativi al chilometraggio. Per migliorare e sviluppare l’organizzazione del lavoro, Mistretta e Sturiale, infine, hanno chiesto all’azienda “di accelerare sulla trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato del personale contrattista e all’aumento delle ore di lavoro per il personale Ztl”.

Sui disservizi dell’Atm dice la sua anche il consigliere comunale del gruppo Felice per Messina Carlo Cantali. Il consigliere chiede risposte all’assessore Gaetano Cacciola attraverso un’interrogazione in cui ricorda innanzitutto che l'Atm ha stipulato già da diversi mesi una convenzione con la GTT di Torino per la fornitura di mezzi, ricambi e consulenze finalizzate a un migliaramento sostanziale e a un presumibile salto di qualità nell'espletamento del servizio di trasporto pubblico essenziale.

“Nelle ultime conferenze stampa l'Amministrazione ha evidenziato un virtuoso cambio di rotta che avrebbe prodotto risultati positivi immediatamente percepibili dalla cittadinanza, ma alla luce dei risultati, l'onerosa assunzione del nuovo Direttore Generale da maggio 2014 ad oggi non ha comportato alcun miglioramento rispetto alle gestioni precedenti, anzi ha contribuito ad un aumento significativo dei costi di gestione con un ricorso ingiustificato nonostante le professionalità interne, all'utilizzo di ditte esterne, e con una scriteriata gestione del personale consistente in discutibili transazioni, promozioni e riconoscimenti poco indicate per una azienda in crisi” scrive Cantali.

All’amministrazione chiede dunque quali provvedimenti intende adottare per garantire un dignitoso servizio di trasporto pubblico che possa assicurare agli abitanti dei villaggi periferici, agli studenti, ai lavoratori, agli anziani, e a tutti coloro che non possono permettersi l'utilizzo di un mezzo alternativo, una mobilità quanto meno sufficiente.

Si chiede, altresì, di conoscere le ragioni per le quali è stato pianificato il servizio scuolabus, in parte finanziato dall'Amministrazione Comunale, esclusivamente nella zona sud della città negando il servizio alle fasce deboli della zona nord.

2 commenti

  1. autobus da otto metri? direi da almeno sedici metri,tanto u fissa paga e u scattru è curnutu

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  2. autobus da otto metri? direi da almeno sedici metri,tanto u fissa paga e u scattru è curnutu

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